giovedì 30 aprile 2020

I Grafici dell'epidemia Covid 19 in Europa

Ecco i numeri di contagi e dei morti al 30 Aprile in Italia e nei paesi d'Europa e del mondo con più contagi fonte Il sole 24 ore



Ecco i grafici dell'evoluzione dell'epidemia del covid19 in alcuni paesi europei fonte Daily Mail














I numeri del Covid-19 negli USA

Gli Stati Uniti sono oggo lo Stato più colpito al mondo in termini assoluti dal corona virus. Ovviamente i dati vanno riportati alla popolazione. Va poi osservato che non tutti gli Stati sono stati colpiti allo stesso modo.

Confermati
1,08 Mln
Guarigioni
127.000
Decessi
62.444

LuogoConfermatiGuarigioniDecessi
New York
300.000
-
18.015
New Jersey
116.000
-
6.770
Massachusetts
60.265
-
3.405
Illinois
50.355
-
2.125
California
46.500
-
1.887
Pennsylvania
44.366
-
2.195
Michigan
40.399
-
3.670
Florida
33.193
-
1.218
Louisiana
27.660
-
1.802



TRUMP NON ESTENDERÀ IL LOCKDOWN NAZIONALE CHE SCADE OGGI DOPO 45 GIORNI, VISTO CHE GIÀ 28 STATI SU 50 STANNO ALLENTANDO LE RESTRIZIONI. ''LE REGOLE SI DISSOLVERANNO PERCHÉ CI STANNO PENSANDO I GOVERNATORI''. TRA I PRIMI STATI A RIPARTIRE (MA ALCUNI NON SI SONO MAI FERMATI) LA FLORIDA E IL WEST VIRGINIA

Il successo dell'India contro il COVID-19

In questi giorni balza alle cronache il dato della diffusione del Corona Virus in INDIA e sopratutto del suo contenimento, ci si chiede come è stato possibile che uno dei Paesi più popolosi del mondo, con città sovrappopolate e sovraffollate, con un ampia fetta di popolazione che vive in povertà, abbia evitato l’esplosione dell'epidemia?

Sembra che il successo derivi dal blocco precoce e rigidissimo, il blocco è infatti scattato quando i casi registrati erano solo 519, in Italia per fare un confronto, il blocco totale è scattato quando i casi erano 9000 e quidni quando il virus si era oramai diffuso. L'India dimostra che decisioni rapide e prese al momento giusto potevano cambiare la diffusione e l'impatto dell'epidemia.

In tutto  l’India ha riportato 31.360 casi di coronavirus e 1.008 decessi, ovvero circa 0,76 decessi per milione. Negli USA, tanto per avere un termine di paragone, l’indice per milione è di 175.


Un nostro amico Biju Veticad ha descritto sul sito di Asia News l'esperienza dello stato del Kerala

Il successo del Kerala nella lotta al Covid-1

"Al presente nello Stato vi sono 140 casi positivi al Covid-19 e in totale ve ne sono stati 399 e tre morti. Nell’India, ad oggi vi sono 17265 casi positivi e 543 morti; metà del Paese non è stato ancora toccato dalla pandemia. I segreti del successo: prontezza nell'affronto dei problemi; una forte esperienza di epidemie passate; una stretta collaborazione fra quasi 300mila volontari e governo; nessuna lotta fra governo centrale e autorità comunali e di villaggi".

Il governo del Kerala ha annunciato il lockdown in tutto lo Stato il 23 marzo; il governo centrale lo ha fatto il 24 a mezzanotte. 

Oltre al blocco è risultato decisivo l'uso di mappe che tracciavano insieme all'uso combinato delle applicazioni web, la diffusione del contagio. Altro elemento decisivo è stata la gestione sul territorio, coinvolgendo le autorità civili e sanitarie locali e usando opportunamente la collaborazione di volontari e medici di base. Insomma ha vinto la territorialità, proprio ciò che è fallito per esempio in Lombardia e in Italia.

"Il Kerala ha già avuto in passato epidemie di virus Nipah. Per questo, non appena il virus viene identificato in una persona, subito si agisce in modo sistematico. Si comincia tracciando il percorso dei pazienti in modo molto dettagliato. Si registra ogni punto dove il paziente ha viaggiato e si indentificano tutte le persone da lui incontrate anche in modo casuale. L’identificazione avviene con l’aiuto di consiglieri del governo locale, operatori sanitari, polizia. Il percorso viene diffuso fra tutti coloro che sono implicati. Qui la cosiddetta “privacy” viene messa da parte in funzione della salute della società. Questo processo di identificazione, isolamento, ricovero in ospedale è ormai svolto attraverso una app sullo smartphone. Tale app connette tutti coloro che sono coinvolti nella lotta al coronavirus, dal dottore all’autista dell’ambulanza. Così il dottore può sapere in tempo reale dove ci sono ventilatori liberi per la terapia intensiva; l’autista viene a sapere subito il posto più vicino dove ci sono letti liberi".



mercoledì 29 aprile 2020

FASE 2 PROPOSTE PER LA FAMIGLIA



Condividiamo le proposte e le osservazioni portate dal Forum delle Associazioni Familiari in merito alla FASE2.

Ecco cosa è stato chiesto al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, portandogli la preoccupazione delle 26 milioni famiglie italiane



Mancano solo 120 ore al 4 Maggio, quando molti dei luoghi di lavoro riapriranno sebbene non ci sia la possibilità di mandare i bambini a scuola. È urgente trovare una soluzione chiara e immediata.
  • assegno per ogni figlio fino ai 18 anni;
  • l’aumento fino al 75% dell’indennità corrisposta per il congedo parentale;
  • l’aumento del voucher per i servizi di baby sitting;
  • che il bonus una tantum per i lavoratori autonomi sia calibrato in base ai carichi familiari;
  • scuole paritarie: L’aumento del fondo per scuole paritarie e la contestuale e graduale detrazione delle rette. 900.000 ragazzi e, quindi, 900.000 famiglie non sono cittadini di serie B. 
Qui trovate il documento di sintesi delle proposte. http://www.forumfamiglie.org/wp-content/uploads/2020/04/richieste-urgenti-governo.pdf

martedì 28 aprile 2020

Conte e il 4 maggio : confusione e mancanza di strategia

Le dichiarazioni del Presidente del consiglio per la riapertura del 4 maggio hanno creato molta confusione, molte proteste e evidenziato una mancanza di strategia.

Veniamo alla confusione : gli spostamenti personali permessi per raggiungere i congiunti e familiari hanno scatenato domande su chi si può andare a trovare al di fuori del comune di residenza : solo i genitori nipoti oppure anche fratelli , fidanzati solo per fare un esempio?

Molte proteste!
Qui l'elenco è lungo
- i commercianti esclusi da una rapida riapertura
- la confindustria
- la CEI per il continuo divieto delle messe col popolo
- il calcio di cui sono rimandati gli allenamenti di squadra.

Unica cosa certa si potrà tornare a uscire per camminare e attvità sportiva personale anche se anche qui si scatenano domande su spostamenti fuori dal proprio comune per camminate in montagna o al mare se nn sono molto distanti dal proprio comune.

Ma detto che non può essere una riapertura generalizzata perchè comunque l'epidemia non è finita e il rischio di far ripartire i contagi è reale il vero problema del nuovo DPCM di Conte è la mancanza di strategia.

Innnazitutto manca totalmente una strategia sanitaria nessuna parola su come aumentare i test e come indiviuare i contagiati e isolarli, nessun controllo dei contagiati e dei congiunti che ancora oggi non ricevono il tampone. Insomma si è perso il controllo della diffusione del contagio e non c'è ancora nessuna strategia per seguire la diffusione del covid19. Alcuni comuni incominciano a fare per conto proprio, ma le certificazioni per i test tardano ad arrivare, i laboratori privati non vengono coinvolti.

Manca una strategia per gli uffici pubblici, i negozi , gli uffuci privati: nessuna indicazione su quante persone devono essere presenti per metri quadri e con quali protezioni e nessun riferimento ad aiuti economici per implementare le nuove misure di sucerezza.

Nessuna parola su come modificare i trasporti, nessun annuncio su una cosa ovvia aumenterà l'uso dell'auto, nessuna indicazione sucome controllare gli ingressi sui mezzi pubblici .

Un altro punto il turismo detto che non può ripartire subito ma ancora non c'è nessuna strategia, cosa dire anche delle seconde case . Si può andare nella seconda casa e rimanere in questo nuovo domicilio? Questo delle seconde case sarà un tema fondamentale appena saliranno le temperature sia per i pensionati che per i bambini, si può andare ad aprirle e sistemarle? inoltre le seconde case sono un importante strumento per il turismo e molto più controllato rispetto ad altri .

Sulle scuole ancora nessuna parola definitiva. Sarebbe ora di certificare la chiusura dell'anno scolastisco sarebbe assurdo riaprire per due settimane . Bisognerebbe invece cominciare a pianificare come riaprire a settembre : come separare i bambini in classe affollate , bisognerà fare turni?

Insomma molte parole poche risposte.


giovedì 23 aprile 2020

Coronavirus: i mafiosi al 41bis lasciano il carcere e tornano a casa

L'Espresso fa lo scoop e rivela che le porte delle carceri si sono già aperte e si apriranno per detenuti ultra 70enni con pene pesanti e definitive legate a reati di mafia e soggetti alle restrizioni del 41bis
(https://espresso.repubblica.it/attualita/2020/04/21/news/capimafia-lasciano-il-carcere-coronavirus-1.347378) "Il giudice di sorveglianza del tribunale di Milano ha concesso gli arresti domiciliari al capomafia di Palermo Francesco Bonura. Ora attende di uscire “Nitto” Santapaola, condannato definitivamente per diversi omicidi fra cui quello di Giuseppe Fava. Ma la lista è lunga"

E' UNO SCANDALO INACETTABILE
COSA DICE IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, COSA DICONO I RAPPRESENTANTI DEL M5S E DEL PD? PERCHè IL GOVERNO PERMETTE QUESTE COSE?

Una circolare dell’amministrazione penitenziaria invita a segnalare detenuti malati e anziani per eventuali pene alternative. Essendo i capi mafia anziani impossibilitati a pene alternative perchè soggetti al 41bis potrebbero essere posti agli arresti domiciliari , la lista potrebbe comprendere l’intera Cupola di Cosa nostra.

mercoledì 22 aprile 2020

App Immuno senza una strategia è inutile

In Italia si sta discutendo di introdurre un app su base volontaria per tracciare i malati di covid19 e i loro contatti facendo riferimento ai casi di contenimento attuati in Corea del Sud e a Taiwan anche grazie a delle app e alla tecnologia.

Subito in Italia è partita la divisione tra garantisti della privacy che temono un uso di dati sensibili catalogati dalla app, e chi invece dice che già sul nostro smartphone ci sono app che registrano spostamenti e altri dati molto più invasive della app Immuno.

In verità prima ancora di questa discussione bisogna ricordare che in Corea del Sud e a Tawain , come anche in Germania dove hanno contenuto il numero dei morti, hanno effettuato la ricerca dei contagiati tramite centinaia di migliaia di tamponi sin dall'inizio dell'epidemia che hanno permesso di controllare lo sviluppo stesso dell'epidemia. La app si è aggiunta quindi ad una rete di controllo e di test medici e di supporto della medicina del territorio i malati.
Quindi fare la app senza attrezzarsi per fare i tamponi alle persone che la app riconosce come contatti è assolutamente inutile. Se poi la app è anche a facoltativa e la diffusione non sarà capillare sarà più che inutile.

Insomma senza una strategia medica e di controllo la app è assolutamente inutile, prima bisogna trovare i laboratori per i test e decidere come procedere quando si trova un positivo e obbligare tutti i contatti a usare la app, altrimenti non servirà a nulla. Sembra invece che si voglia partire dalla fine senza aver studiato un modello.


lunedì 20 aprile 2020

Aprire le scuole prima di settembre è una follia

Aprire le scuole prima di settembre è una follia. Milioni di studenti in viaggio sui mezzi pubblici, concentramento nelle scuole, pensiamo agli istituti omnicomprensivi. Genitori che si affollanno agli ingressi delle scuole primarie, bambini piccoli a cui è impossibile imporre il distanziamento sociale.
Insomma i tagazzi e i bambini che tra l'altro spesso risultano asintomatici garantirebbero l'esplodere di una nuova eidemia. Anche la proposta del sindaco Sala di organizzare in due turni le lezione è irricevibile oggi. Follia pura. Questo sindaco contianu a sbagliare le indicazioni.
Diaciamolo subito si riapre a settembre, inutile tergiversare sul tema. Sbaglia il governo e il ministrero a non dirlo.
A settembre poi non è detto che le scuole superiori ripartiranno per gli stessi motivi sopra elencati. Anzi magari le scuole superiori e le loro aule serviranno per garantire il distanziamento necessario agli istituti primari e secondari in modo da permettere che bambnini e ragazzi vengano divisi non solo in fasce orarie ma in divesi istituti appunto normalmente usati dalle superiori, come stanno pesnando di fare in alcuni paesi del nord Europa. Le lezioni per gli adolescenti potranno proseguire on line, sono meno problematiche che per i bambini piccoli.
Sarebbe davvero copevole pensare ad una riapertura adesso.

sabato 18 aprile 2020

Ospedale in Fiera a Milano facciamo una precisazione

Oggi si vedono un sacco di commenti e di articoli contro il presunto spreco di risorse per realizzzare l'ospedale in Fiera a Milano visit i pochi ricoveri.
Bisognerebbe precisare alcune cose,  innanzitutto che ospedali nuovi per incrementare il numero dei posti in terapia intensiva sono stati fatti anche a Bergamo dagli alpini ma non solo.
Due ospedali da campo gemelli, uno a Cremona e l'altro nel cuore di Central Park a New York, costruiti in tempi record per far fronte all'emergenza del coronavirus. E' la missione portata a termine dalla Samaritan's Purse, un'organizzazione americana umanitaria cristiana ed evangelica che testimonia come in tutte le città principalmente colpuite dall'epidemia di coronavirus, New York compresa hanno attrezzato nuove strutture. Bisognerebbe allora chiedersi come mai è stata fatta questa scelta?
Semplice rispondere se si fa memoria di quanto stava accadendo fino ad un mese fa. I ricoveri in Lombardia era cosi tanti che i posti in terapia intensiva non bastavano più. Alcuni ammalati dalla Regione Lombardia furono spostati in strutture fuori regioni, addirittura in Puglia e Sicilia. Il tasso di crescita dei ricoveri si è arrestato solo grazie al lock down, in quel momento non era prevedibile e quindi era necessario aumentare il più possibile i posti letto in terapia intensiva.
Il numero dei posti in terapia intensiva in Lombardia è "cresciuto enormemente, a 1.350 posti", ha fatto sapere l'assessore Gallera. Si tratta di un numero raddoppiato rispetto ai posti esistenti il 19 febbraio. Lamentarsi oggi del fatto che i posti dell'ospedale in Fiera non siano serviti appare quidni assurdo, dovremmo piuttoste esserne grati.
Cosa sarebbe successo invece se l'epidemia non fosse diminuita nella crescita e persone fossero morte per amncanza di posti in terapia intensiava? Probabilmente sarebbero nate molte polemiche perchè nessuno aveva agito in tempo.

Insomma la Regione Lombardia probabilmente ha commesso diversi errori nella gesitne della crisi ma non certo quello di aumentare il nuemro dei posti in terapia intensiava.

lunedì 13 aprile 2020

COVID-19 La famiglia torna al centro delle relazioni

In questo periodo la famiglia sta tornando ad essere, un fo forzatamente per via delle restrizioni agli spostamenti, il centro delle nostre relazioni. Genitori e figli costretti se vogliamo a riscoprirsi con tutte le fatiche del caso. A convivere nuovamente quando invece spesso i tempi che trascorrono insieme sono ridotti al minimo, per orari di lavoro impossibili, o perchè al centro ci sono solo le relazioni amicali sia per gli uni che per gli altri, o perchè soppraffati da mille attività.

La famiglia si trova cosi a riscoprire il suo ruolo educativo che viene normalmente affiancato dalla scuola, dall'oratorio, dalle società sportive ecc ecc. Forse qualche volta anzi le famiglie delegano il loro compito educativo a queste agenzie educative dimenticando di essere i primi responsabile dell’educazione dei figli. Qualche volta accade il contrario che siano le agenzie educative a voler primeggiare non coinvolgendo o peggio scavalcando il ruolo della famiglia.

Questa crisi potrebbe nei limiti giusti aiutare le famiglie e le agenzie educative a riscoprire il giusto ruolo e il giusto equilibrio. Per l'aspetto della scuola e per l'aspetto della fede. Chissà che terminata la crisi non si possa valutare un nuovo modello di relazione e copartecipazione nell'educazione dei figli meno sbilanciato.

Per quando riguarda la fede vale la pena ricordare quanto sosteneva la COSTITUZIONE DOGMATICA SULLA CHIESA LUMEN GENTIUM (21 novembre 1964) al punto 11

I coniugi cristiani, in virtù del sacramento del matrimonio, col quale significano e partecipano il mistero di unità e di fecondo amore che intercorre tra Cristo e la Chiesa (cfr. Ef 5,32), si aiutano a vicenda per raggiungere la santità nella vita coniugale; accettando ed educando la prole essi hanno così, nel loro stato di vita e nella loro funzione, il proprio dono in mezzo al popolo di Dio [21]. Da questa missione, infatti, procede la famiglia, nella quale nascono i nuovi cittadini della società umana, i quali per la grazia dello Spirito Santo diventano col battesimo figli di Dio e perpetuano attraverso i secoli il suo popolo. In questa che si potrebbe chiamare Chiesa domestica, i genitori devono essere per i loro figli i primi maestri della fede e secondare la vocazione propria di ognuno, quella sacra in modo speciale. 



Dove sono gli aiuti economici? No alla patrimoniale

Mentre una parte del governo, il PD, pensa già alla patrimoniale, quindi ancora tasse tasse e tasse ci vien da domandare dove sono gli aiuti per le persone e le aziende?
Perchè non sono stati sospesi per esempio i pagamenti degli affitti e delle bollette? Questo sia per andare incontro alle persone senza reddito in questo momento am anche a quelle aziende e a quelle attività commerciali forzatamente chiuse che devono però continuare a pagare affitti e spese.
La cassa integrazione dichiarata sarà effettiva e realmente finanziata solo tra qualche mese e nel frattempo chi paga i dipendenti forzatamente a casa?
Per i 600 euro, cifrà già insufficiente, per le partite IVA cotinuano ad esserci ritardi e complicazioni burocratiche.
Insomma il governo non sembra in grado di trovare gli strumenti adatti per aiutare l'economia, solo la via delle tasse.

Riapertura si brancola ancora nel buio

Lo abbiamo già scritto, (https://lucapaologemini.blogspot.com/2020/04/un-piano-per-ripartire-alcune.html) in questo momento l'unica possibilità per riaprire è fare tamponi, il più possibile, idealmente a tutti, in modo da sapere chi è già stato contagiato, e chi è ancora infettivo. E poi seguire i casi isolando le persone che hanno avuto contatti con i positivi sul modello coreano.
Oggi invece, nemmeno chi mostra i sintomi riesce ad avere il tampone specie in Regione Lombardia. Il personale sanitario non riesce a fare il tampone. Persino a chi è suggerita la quarantena per via dei sintomi non è possibile fare il tampone al termine per verificare se può terminare la quarantena oppure no.
La situazione è migliore specie in Veneto e un po anche in Emilia Romagna.

Per riaprire chi avrà il permesso di andare al lavoro dovrebbe aver fatto il tampone, sarebbe assurdo concedere permessi senza avere certezze sullo stato di salute, altrimenti dopo 15 giorni dall'apertura inevitabilmente i contagi ricresceranno cosi come i ricoveri e i decessi e saremmo costretti immediatamente a richiudere tutto.
Unica alternativa sarebbe lasciar procedere il contagio, sperimentando il famoso teorema dell'immunizzazione di gregge, con un prezzo da pagare altissimo: non garantire a tutti la cura. Emblematico sembra il caso svedese dove già sembra trapelare la voce di fronte alla crescita dei contagi dopo che non è stato preso alcun provvedimento di distanziamento sociale, di non curare gli ultraottantenni e i casi patologici a rischio. Pazzesco

Le varie task force di tecnici e la politica non sembrano saper programmare il tracciamento dei contagi. Nessuna decisione di estendere il numero dei laboratori abilitati a verificare i tamponi e i prelievi per verificare chi è già stato ammalato, questo è tragicamente vero in particolare in Lombardia.
Insomma si brancola nel buio.

domenica 12 aprile 2020

I nostri auguri di Pasqua 2020


Quest’anno i nostri auguri di buona Pasqua non possono non partire dalla situazione segnata dalla crisi dovuta all’epidemia di Corona Virus. Il primo pensiero va alle tantissime vittime di questa pandemia, molte di loro sono morte nella solitudine della terapia intensiva lontano dai loro cari. Non possiamo non pensare a chi è solo nell’affrontare questa crisi, a chi teme per il proprio lavoro e vede un futuro segnato dall’incertezza e forse anche dalla povertà.  Ci vengono allora in mente le parole di SE Mons Delpini Arcivescovo di Milano che nella predica del 22 marzo si interrogava cosi «Perché questa epidemia? da dove viene? Come si diffonde? Potrò guarire? Ce la farà mia mamma? Che cosa ci dice questa situazione? Quando finirà? Che sarà di noi quando finirà? Domande e domande». Ma  citando il brano del cieco nato l’Arcivescovo metteva in luce che tutte queste sono domande sbagliate come chiedersi: “di chi è la colpa?” Perché? Perché è nato cieco? Chi ha peccato? È la domanda inevitabile, ma Gesù dice che è la domanda sbagliata. Gesù dice: se il mondo è sbagliato non chiederti chi ha sbagliato; non cercare una causa, non cercare un colpevole. Non incolpare Dio non sapendo chi altro incolpare. Non domandarti perché sia sbagliato il mondo, domandati invece se ci sia una via di salvezza, se si possa aggiustare il mondo e l’umanità». La domanda «decisiva» è l’ultima della pagina del cieco nato: «Tu credi nel Figlio dell’uomo? “

Papa Francesco venerdì 27 marzo, ha presieduto uno storico momento di preghiera sul sagrato della Basilica di San Pietro con la piazza vuota, il brano di Vangelo scelto per introdurre la riflessione di Francesco è stato quello dei discepoli che insieme a Gesù sulla barca vengono colti all'improvviso dalla tempesta ( Vangelo secondo Marco 4, 35-41). I discepoli si spaventano mentre Gesù dorme sereno, anche qui Papa Francesco sottolinea quale deve essere la domanda giusta difronte al pericolo, i discepoli spaventati chiedono a Gesù “Svegliati Signore!”, gli dicono «Maestro, non t’importa che siamo perduti?» chissà come sarà rimasto ferito da questa domanda Gesù che ci ama infinitamente dice il Papa, e Gesù risponde 'Perché avete paura? Non avete ancora fede?'. E’ cosi oggi anche per noi. Oggi rivolge la stessa frase a noi in questa tempesta che ci ha travolto. Ci rivolge un appello alla fede. Un appello dice il Papa a saper giudicare, è "il tempo di scegliere che cosa conta e che cosa passa, di separare ciò che è necessario da ciò che non lo è. È il tempo di reimpostare la rotta della vita verso di Te, Signore, e verso gli altri".

Ha detto il Papa. «Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme». Papa Francesco ha poi denunciato gli errori su cui abbiamo costruito al nostra vita e la nostra società e ci rendono oggi ancora più deboli e che proprio questa crisi sembra denunciare ""siamo andati avanti a tutta velocità, sentendoci forti e capaci in tutto". "La tempesta smaschera la nostra vulnerabilità e lascia scoperte quelle false e superflue sicurezze con cui abbiamo costruito le nostre agende, i nostri progetti, le nostre abitudini e priorità. "L’inizio della fede - ha sottolineato Francesco - è saperci bisognosi di salvezza".


Nell'Omelia della Veglia Pasquale Papa Francesco ha anche invitato tutti a riscoprire il coraggio che è un dono di Dio "Il buio e la morte non hanno l’ultima parola. Coraggio, con Dio niente è perduto! Coraggio: è una parola che nei Vangeli esce sempre dalla bocca di Gesù. Una sola volta la pronunciano altri, per dire a un bisognoso: «Coraggio! Alzati, [Gesù] ti chiama!» (Mc 10,49). È Lui, il Risorto, che rialza noi bisognosi. Se sei debole e fragile nel cammino, se cadi, non temere, Dio ti tende la mano e ti dice: “Coraggio!”. Ma tu potresti dire, come don Abbondio: «Il coraggio, uno non se lo può dare» (I Promessi Sposi, XXV). Non te lo puoi dare, ma lo puoi ricevere, come un dono. Basta aprire il cuore nella preghiera, basta sollevare un poco quella pietra posta all’imboccatura del cuore per lasciare entrare la luce di Gesù. Basta invitarlo: “Vieni, Gesù, nelle mie paure e di’ anche a me: Coraggio!”.

Resurrezione Szymon Czechowicz Pittore Polacco  

E allora il nostro augurio per questa Pasqua è quella di trovare questo coraggio, coraggio per cambiare, coraggio per porre al centro della nostra vita non le nostre certezze, che inevitabilmente crollano, ma Gesù nostra salvezza. Un augurio a seguire l’invito col quale il Papa conclude la Veglia di Pasqua: "Che bello essere cristiani che consolano, che portano i pesi degli altri, che incoraggiano: annunciatori di vita in tempo di morte! In ogni Galilea, in ogni regione di quell’umanità a cui apparteniamo e che ci appartiene, perché tutti siamo fratelli e sorelle, portiamo il canto della vita! Mettiamo a tacere le grida di morte, basta guerre! Si fermino la produzione e il commercio delle armi, perché di pane e non di fucili abbiamo bisogno. Cessino gli aborti, che uccidono la vita innocente. Si aprano i cuori di chi ha, per riempire le mani vuote di chi è privo del necessario." 


Bellissima omelia di PAPA FRANCESCO nella veglia di Pasqua

Riportaimo i passi che ci hanno colpito di più.

Nell'Omelia della Veglia Pasquale Papa Francesco ha ripercorso il Sabato Santo raccontato dal Vangelo paragonando la situazione attuale a quella che hanno vissuto le donne il sabato Santo "Quest’anno, però, avvertiamo più che mai il sabato santo, il giorno del grande silenzio. Possiamo specchiarci nei sentimenti delle donne in quel giorno. Come noi, avevano negli occhi il dramma della sofferenza, di una tragedia inattesa accaduta troppo in fretta. Avevano visto la morte e avevano la morte nel cuore. Al dolore si accompagnava la paura: avrebbero fatto anche loro la stessa fine del Maestro? E poi i timori per il futuro, tutto da ricostruire. La memoria ferita, la speranza soffocata. Per loro era l’ora più buia, come per noi."

Ma le donne , continua il Papa, non si  lasciano paralizzare non rinunciano all'amore, Maria prega e spera. Il Papa ricorda che la speranza sta nella resurrezione di Gesù : "Lì l’angelo dice loro: «Voi non abbiate paura. Non è qui, è risorto» (vv. 5-6). Davanti a una tomba sentono parole di vita… E poi incontrano Gesù, l’autore della speranza, che conferma l’annuncio e dice: «Non temete» (v. 10). Non abbiate paura, non temete: ecco l’annuncio di speranza."

Ma la speranza di Gesù dice il Papa : "È una speranza nuova, viva, che viene da Dio. Non è mero ottimismo, non è una pacca sulle spalle o un incoraggiamento di circostanza, co un sorriso di passaggio. No. È un dono del Cielo, che non potevamo procurarci da soli. Tutto andrà bene, diciamo con tenacia in queste settimane, aggrappandoci alla bellezza della nostra umanità e facendo salire dal cuore parole di incoraggiamento. Ma, con l’andare dei giorni e il crescere dei timori, anche la speranza più audace può evaporare. La speranza di Gesù è diversa. Immette nel cuore la certezza che Dio sa volgere tutto al bene, perché persino dalla tomba fa uscire la vita. La tomba è il luogo dove chi entra non esce. Ma Gesù è uscito per noi, è risorto per noi, per portare vita dove c’era morte, per avviare una storia nuova dove era stata messa una pietra sopra. "

Il Papa ha anche invitato tutti a riscoprire il coraggio che è un dono di Dio "Il buio e la morte non hanno l’ultima parola. Coraggio, con Dio niente è perduto! Coraggio: è una parola che nei Vangeli esce sempre dalla bocca di Gesù. Una sola volta la pronunciano altri, per dire a un bisognoso: «Coraggio! Alzati, [Gesù] ti chiama!» (Mc 10,49). È Lui, il Risorto, che rialza noi bisognosi. Se sei debole e fragile nel cammino, se cadi, non temere, Dio ti tende la mano e ti dice: “Coraggio!”. Ma tu potresti dire, come don Abbondio: «Il coraggio, uno non se lo può dare» (I Promessi Sposi, XXV). Non te lo puoi dare, ma lo puoi ricevere, come un dono. Basta aprire il cuore nella preghiera, basta sollevare un poco quella pietra posta all’imboccatura del cuore per lasciare entrare la luce di Gesù. Basta invitarlo: “Vieni, Gesù, nelle mie paure e di’ anche a me: Coraggio!”.

Il Papa ricorda che Gesù invita a portare l'annuncio della Resurrezione a partire dalla Galilea che rappresenta il luogo della vit quotidiana e della chiamata dei discepoli "Il Signore ci precede, ci precede sempre. È bello sapere che cammina davanti a noi, che ha visitato la nostra vita e la nostra morte per precederci in Galilea, nel luogo, cioè, che per Lui e per i suoi discepoli richiamava la vita quotidiana, la famiglia, il lavoro. Gesù desidera che portiamo la speranza lì, nella vita di ogni giorno. Ma la Galilea per i discepoli era pure il luogo dei ricordi, soprattutto della prima chiamata. Ritornare in Galilea è ricordarsi di essere stati amati e chiamati da Dio." La Galilea continua Papa Francesco è anche il luogo delle genti a cui portare il Vangelo e cosi il Papa conclude con un invito per tutti i cristiani e un appello al mondo : "Che bello essere cristiani che consolano, che portano i pesi degli altri, che incoraggiano: annunciatori di vita in tempo di morte! In ogni Galilea, in ogni regione di quell’umanità a cui apparteniamo e che ci appartiene, perché tutti siamo fratelli e sorelle, portiamo il canto della vita! Mettiamo a tacere le grida di morte, basta guerre! Si fermino la produzione e il commercio delle armi, perché di pane e non di fucili abbiamo bisogno. Cessino gli aborti, che uccidono la vita innocente. Si aprano i cuori di chi ha, per riempire le mani vuote di chi è privo del necessario."