domenica 27 febbraio 2022

Guerra ucraina: alcune considerazioni

 


Nella crisi Ucraina ci sono alcuni aspetti da considerare. La responsabilità è innanzitutto di Putin e della Russia che hanno adoperato la forza per risolvere un problema diplomatico. Un errore gravissimo e imperdonabile che isola Putin dall'intera comunità internazionale e che mostra il lato più feroce del suo potere. La violenza e la morte che si accompagna con essa sono inaccettabili. L'invasione non ha alcuna giustificazione. 

Putin rischia di pagare un prezzo altissimo per questa guerra sciagurata. Oltre che a livello internazionale deve fare molta attenzione in patria, una guerra che si prolunga e costa molte vittime tra i suoi soldati accrescerà senz'altro i dissapori e l'opposizione interna. Già oggi si vedono manifestazioni di piazza in Russia soppresse con violenza. Il popolo russo si schiera contro la guerra. Ci si domanda poi quanto reggeranno gli oligarchi nell'appoggiare un Putin isolato e di fronte alle diverse sanzioni economiche che verranno imposte alla Russia. Certo oggi Putin può contare su un alleato molto forte la Cina che sostituirà l'Europa nelle commercio e negli scambi economici e che fermerà le sazioni della comunità internazionale a livello politico. 

È necessario però aggiungere anche qualche commento all'atteggiamento della presidenza ucraina. L'Ucraina è legata storicamente e culturalmente alla Russia ci si chiede se fosse giusto forzare la mano e farla diventare un paese della NATO. 

Certamente ogni paese ha e deve avere il potere di autodeterminarsi e scegliere la propria politica estera, ma possiamo dire che l'Ucraina avrebbe potuto percorrere un'altra strada e scegliere la neutralità. Gli USA in questo gioco pericoloso hanno avuto un ruolo determinante. Innanzitutto sostenendo nel 2014 il cambio di governo da cui è iniziata la crisi. Poi oggi illudendo l'Ucraina e poi abbandonandola. Biden ancora una volta si dimostra un pessimo presidente, è innegabile che nei 4 anni precedenti della Presidenza Trump i rapporti tra USA e Russia avevano congelato questa crisi. 

GUERRA: a pagare il prezzo più alto sono i civili

 


Come sempre la guerra colpisce fin da subito e sopratutto la popolazione civile che paga il prezzo più alto negli scontri con morti e feriti. Famiglie costrette a rifugiarsi in improvvisati rifugi antiaerei, famiglie che devono lasciare tutto e abbandonare le loro città, famiglie separate in cui gli uomini sono costretti a rimanere in Ucraina al confine infatti per loro c'è l'ordine del governo di impedire agli uomini di lasciare il paese. Bambini che devono vivere con la paura dei bombardamenti, palazzi distrutti dai missili nelle grandi città, interi villaggi colpiti nel donbass. A pagare il prezzo più alto quindi è ancora una volta la parte più innocente la popolazione. 

Già oggi ci sono decine di migliaia di profughi che raggiungono in macchina coi treni o a piedi i confini con la Polonia e la Moldavia che si sono mostrate fin da subito aperte verso i profughi e si stanno organizzando per accoglierli. 

giovedì 24 febbraio 2022

La Russia invade l'UCRAINA


Alla fine i peggiori timori si sono concretizzati. La Russia di Putin ha attaccato su larga scala l'Ucraina.

Una scelta ingiustificabile. Attacchi aerei hanno colpito tutto il territorio ucraina, anche la parte occidentale, sirene e allarmi antiaerei sono suonati anche Leopoli, Kiev è stata bombardata. Sembra che non ci sia nessuna reazione dell'aviazione e della contraerea: i russi sono padroni del cielo, il che significherebbe che le difese di Kiev hanno già subito un colpo mortale.

Sotto attacco i porti sul Mar Nero di Odessa e Mariupol, vero nodo strategico tra Crimea e Donbass. Sembra che l'invasione sia partita anche dalla Bielorussia da dove sono entrati i carriarmati russi.

Facciamo nostre le parole dell'appello di ieri di Papa Francesco "Vorrei appellarmi a quanti hanno responsabilità politiche, perché facciano un serio esame di coscienza davanti a Dio, che è Dio della pace e non della guerra; che è Padre di tutti, non solo di qualcuno, che ci vuole fratelli e non nemici. Prego tutte le parti coinvolte perché si astengano da ogni azione che provochi ancora più sofferenza alle popolazioni, destabilizzando la convivenza tra le nazioni e screditando il diritto internazionale"


lunedì 21 febbraio 2022

PUTIN riconosce indipendenza Donbass

 


PUTIN alza il tiro nello scontro sull'Ucraina e riconosce le repubbliche di Donetsk e Lugansk, repubbliche del Donbass, regioni ad est dell'Ucraina che chiedono da tempo un ampia autonomia e che compattono dal 2014 col potere centrale di Kiev. L'Ucraina d'altronde attraversa una grave crisi politica da anni è meno unità di quanto venga raccontato. 

La partenza della popolazione del Donbass x Rostov in Russia era un segnale  chiarissimo che Putin non sarebbe tornato indietro 

L'Europa  RISCHIA DI RIMANERE SCHIACCIATA NELLO SCONTRO TRA USA E RUSSIA.

L'Europa poteva decisamente svolgere un ruolo più attivo magari cercando un compromesso con la Russia, innanzitutto escludendo almeno in privato l'entrata nella NATO dell'Ucraina. Potevano anche giocare la carta Crimea.

PUTIN gioca in anticipo partendo da un punto di forza militare ma che non corrisponde ad una forza politica equivalente, resterà infatti isolata.

Ma le sanzioni economiche alla Russia tanto minacciate rischiano di danneggiare moltissimo l'Europa, gli unici a trarne vantaggi sarebbero gli USA.

Certo non si può accettare l'annessione con la forza di regioni di uno stato autonomo e indipendente. L'occidente sarà obbligato a reagire almeno politicamente in modo unito. 

Corona virus verso la fine della quarta ondata

I numeri sembrano parlare chiaro, i contagi sono in netta diminuzione, e anche la curva dei decessi che segue quello dei contagi temporalmente, sta incominciando a scendere.

La quarta ondata sembra andare verso il termine. Abbiamo avuto il picco di contagi, anche perchè abbiamo avuto moltissimi tamponi, e un numero purtroppo ancora significativo di morti, ma certamente i vaccini hanno funzionato nel tenere contenuto il numero delle vittime.

Si attende ora una drastica dimunuzione delle restrizioni.

Ci auguriamo che eventuali altre campagne vaccinali siano ora programmate nel caso, per il periodo di massimo contagio, cioè quello invernale e non ancora nel periodo estivo vista anche la breve durata della copertura vaccinale. Un cambio di passo che riteniamo richieda un cambio al Ministero della Salute.



giovedì 17 febbraio 2022

L'italia e la crisi energetica


 L'Italia paga oggi un conto salatissimo sulle spese energetiche per via di politiche passate sbagliate. 

Lo stop al nucleare, l'investimento sulle rinnovabili senza una sufficiente compensazione con fonti tradizionali, una sovraesposizione sull'utilizzo del gas. Paghiamo oggi sopratutto questo, per fotuna si fece il TAP che apre una via di rifornimento alternativa al gas russo ma evidentemente non è sufficiente. Che dire dello stop o quasi dell'estrazione nel nord Adriatico o altre restrizioni dovute ad una politica demagocica. Lo stop ai rigassificatori ha poi impedito uno stoccaggio di riserva e la possibilità di rifornirci altrove in maniera più significativa.

Oggi il governo per cercare di mettere una piccola pezza, approverà il raddoppio delle estrazione nel nord Adriatico e la ripresa in Sicilia ma è troppo poco, le nostre aziende e le famiglie pagheranno un prezzo elevatissimo ad una politica energetica sbaglaitissima.

Molte aziende sono in crisi per il raddoppio o anche di più dei costi energetici per la produzione.

Che dire poi del fatto che per calmierare i prezzi abbiamo aumentato le importazioni di gas dagli USA, con conseguente impatto abientale molto più considerevole visto le tecniche di estrazione usate e la necessità di trasportarlo via mare in Italia. 

martedì 15 febbraio 2022

La Consulta ha bocciato il referendum sull’eutanasia

 


In modo inatteso, quasi insperato la Consulta ha bocciato il referendum sull’eutanasia. La motivazione afferma che l’abrogazione della norma che vieta l’omicidio del consenziente, che era l'obiettivo del quesito refendario proposto, non garantirebbe la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana, in generale, e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili. 

 Insomma come diciamo da sempre l'eutanasia mette a rischio le persone più deboli e il loro diritto ad essere curate . 

Una vittoria per la cultura della vita

giovedì 10 febbraio 2022

La Commissione europea ha approvato il Chips Act


La Commissione europea ha approvato il Chips Act, cioè una serie di misure legislative e finanziarie per sostenere la produzione di semiconduttori in Unione europea. Lo scopo è ridurre la dipendenza di approvvigionamento di semiconduttori rispetto ai fornitori asiatici. La Commissione ha deciso di tenersi anche la possibilità di controllare le esportazioni.

Oggi il 50% del totale dei microchip del mondo e il 95% di quelli più avanzati vengono da Taiwan e questa situazione ha esposto l’Europa a milioni di perdite dovute ai colli di bottiglia causati dalla carenza di chip degli ultimi due anni. Per questo, i commissari europei puntano a raddoppiare la produzione interna entro il 2030, portandola a occupare il 20% dell'intero mercato globale rispetto all'attuale 9% (https://www.wired.it/article/chip-act-europa-semiconduttori/)

L'Unione investirà direttamente 10 miliardi di euro, ai quali se ne aggiungeranno altri 5 provenienti da investitori privati e altri 30 da programmi come il Next generation Eu e Horizon.

L’iniziativa Chips for Europe segna un punto importante nell'economia della UE e finalmente vede per una volta i suoi paesi membri mettere da parte gli egoismi di parte e mettere in comune le risorse permettendo alla UE di agire almeno questa volta come un soggetto veramente unitario.

Altra novità finalmente si avranno regole più flessibili sugli aiuti di Stato per le aziende, in un mercato globale che vede i paesi asiatici dove gli aiuti di stato non sono mai stati limitati e hanno portato ad uno sviluppo esponenziale nel settore, vedi Taiwan, la Corea del Sud ma anche la Cina. Negli Stati Uniti, anche il governo americano punta ad aumentare la produzione interna di chip la Camera infatti ha appena approvato un disegno di legge con ingenti investimenti progettati per aumentare la produzione nel Paese di semiconduttori: 52 miliardi di dollari in sovvenzioni e sussidi per aiutare l'industria dei microchip e 45 miliardi di dollari per rafforzare le catene di approvvigionamento per prodotti ad alta tecnologia.
Tra le contromisure previste, la possibilità di "sorvegliare le esportazioni" dei microchip e dei componenti necessari alla loro produzione, bloccando l'export in determinate circostanze.

In Italia certamente ne trarrà vantaggio la St Microelectronics in particolare con lo sviluppo della Mega Fab di Agrate già in corso

giovedì 3 febbraio 2022

Myanmar guerra civile e attacco alle chiese

 




“Non possiamo voltare lo sguardo da un’altra parte di fronte alle sofferenze di tanti fratelli e sorelle in Myanmar”. PAPÀ FRANCESCO interviene così all’udienza generale di oggi, ad un anno dal colpo di Stato dei militari. La chiesa in Myanmar si è posta a difesa della popolazione subendo una persecuzione. Tra agosto e novembre, nello stato di Chin, almeno 22 chiese sono state bruciate o distrutte dai militari insieme a più di 350 abitazioni civili. Il Chin, Stato birmano a maggioranza cristiana, è in prima linea nella resistenza alla giunta e ha assistito a feroci attacchi da parte dell’esercito, inclusi attacchi aerei, artiglieria pesante e attacchi indiscriminati ai civili. Centinaia di persone sono state arrestate.

https://www.agensir.it/quotidiano/2021/11/29/myanmar-unaltra-chiesa-cattolica-bruciata-e-rasa-al-suolo-dalla-giunta-militare-a-thantlang-nello-stato-del-chin/

Oramai in Myanmar è in atto una vera e propria guerra civile che ha portato a decine di migliaia di sfollati.

Il silenzio dei media e della comunità internazionale è imbarazzante. 

mercoledì 2 febbraio 2022

Sale la tensione in Ucraina

 


Da settimane la tensione al confine tra Ucraina e Russia e Bielorussia è altissima dopo il dispiegamento al confine russo di migliaia di soldati e le richieste della Russia alla Nato di escludere un’ulteriore espansione della NATO, nonché l’adesione dell’Ucraina all’Alleanza e di non schierare truppe e armi aggiuntive nell'est Europa. Putin ha raccolto ai confini con l Ucraina decine di migliaia di soldati con carri armati e mezzi lanciamissili e ostenta tramite il web le immagini delle esercitazioni. Inoltre dal Mar Baltico sono entrate nel mediterraneo direzione Mar Nero e Crimea 6 navi da guerra russe. Usa e Gb hanno mandato aiuti militari all'Ucraina e minacciano sanzioni in caso di invasione russa. Nel Mar Nero ci sono anche altre navi della Nato che ha mandato soldati anche in Romania e paesi Baltici. La Francia partecipa alla missione in Romania mentre la Germania ha mandato un ospedale da campo ma hanno fatto notizia le dimissioni del capo della Marina tedesca dopo le frasi con le quali dichiarava un non senso l'ipotesi di un conflitto in Ucraina, giustificava la richiesta russa di avere garanzie dalla Nato e paventava il rischio di rafforzare l'asse Russia-Cina. Il governo tedesco è diviso anche perché in gioco c'è il super gasdotto north stream2. 

La Russia ha chiesto alla Nato di ufficializzare il blocco dell'espansione ad est verso ex repubbliche sovietiche vera causa della crisi. La Nato pur cercando di mediare ha rifiutato di escludere allargamenti. La Russia potrebbe decidere di invadere solo la parte tra la Crimea e le repubbliche contese ad est dell'Ucraina ma nel caso peggiore di invasione totale ha ammassato truppe pure in Bielorussia. Gli USA hanno già detto che non interverranno militarmente e i paesi Ue come al solito sono divisi e appaiono deboli anche perché dipendono per le forniture energetiche dalla Russia. Vari leader UE stanno cercando di mediare. Gli Usa che hanno messo all'ordine del giorno una riunione all’Onu e rischiano di creare le condizioni per rinforzare l'alleanza tra Russia e Cina che infatti hanno votato contro. L’unica vera arma che l’occidente potrà usare saranno le sanzioni economiche che potrebbe però spingere la Russia nelle braccia della Cina. La Russia chiaramente non è disposto a perdere una sua area di influenza come si è visto in Kazakistan. L’espansionismo russo nelle repubbliche ex sovietiche come l’atteggiamento cinese verso Hong Kong e Taiwan sono pericolosi e preoccupano e non possono certo essere acconsentiti, ma forse una maggior prudenza nell’allargamento ad est della Nato potrebbe consentire di far rientrare la situazione diplomatica con la Russia Si saprà comunque dopo le olimpiadi di Pechino come finirà perché Putin non rovinerà il palcoscenico cinese delle olimpiadi invernali.