In questo periodo la famiglia sta tornando ad essere, un fo forzatamente per via delle restrizioni agli spostamenti, il centro delle nostre relazioni. Genitori e figli costretti se vogliamo a riscoprirsi con tutte le fatiche del caso. A convivere nuovamente quando invece spesso i tempi che trascorrono insieme sono ridotti al minimo, per orari di lavoro impossibili, o perchè al centro ci sono solo le relazioni amicali sia per gli uni che per gli altri, o perchè soppraffati da mille attività.
La famiglia si trova cosi a riscoprire il suo ruolo educativo che viene normalmente affiancato dalla scuola, dall'oratorio, dalle società sportive ecc ecc. Forse qualche volta anzi le famiglie delegano il loro compito educativo a queste agenzie educative dimenticando di essere i primi responsabile dell’educazione dei figli. Qualche volta accade il contrario che siano le agenzie educative a voler primeggiare non coinvolgendo o peggio scavalcando il ruolo della famiglia.
Questa crisi potrebbe nei limiti giusti aiutare le famiglie e le agenzie educative a riscoprire il giusto ruolo e il giusto equilibrio.
Per l'aspetto della scuola e per l'aspetto della fede. Chissà che terminata la crisi non si possa valutare un nuovo modello di relazione e copartecipazione nell'educazione dei figli meno sbilanciato.
Per quando riguarda la fede vale la pena ricordare quanto sosteneva la COSTITUZIONE DOGMATICA SULLA CHIESA LUMEN GENTIUM (21 novembre 1964) al punto 11
I coniugi cristiani, in virtù del sacramento del matrimonio, col quale significano e partecipano il mistero di unità e di fecondo amore che intercorre tra Cristo e la Chiesa (cfr. Ef 5,32), si aiutano a vicenda per raggiungere la santità nella vita coniugale; accettando ed educando la prole essi hanno così, nel loro stato di vita e nella loro funzione, il proprio dono in mezzo al popolo di Dio [21]. Da questa missione, infatti, procede la famiglia, nella quale nascono i nuovi cittadini della società umana, i quali per la grazia dello Spirito Santo diventano col battesimo figli di Dio e perpetuano attraverso i secoli il suo popolo. In questa che si potrebbe chiamare Chiesa domestica, i genitori devono essere per i loro figli i primi maestri della fede e secondare la vocazione propria di ognuno, quella sacra in modo speciale.
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