giovedì 23 febbraio 2023

RIGOPIANO sentenza vergognosa..In Italia non paga mai nessuno per gli errori

Rigopiano, era il 2017 quando una valanga distrusse l'Hotel Rigopiano di Farindola uccidendo 29 persone tra ospiti e dipendenti. L’Hotel era costruito in una posizione sbagliata, i mezzi di soccorso arrivarono in ritardo, gli allarmi non furono subito presi sul serio, lo spazzaneve per liberare la strada si fermo perché’ senza benzina e i primi soccorsi dovettero farsi largo a piedi nella neve. Insomma un serie di negligenze, irresponsabilità nella gestione dell’emergenza e mancati controlli sulla struttura che costarono la vita a 29 persone.

Solo 5 condanne e ridotte al minimo, l’ex prefetto e l’ex presidente della provincia di Pescara assolti, come tutta una serie di addetti della regione Abruzzo e della provincia di Pescara e della Prefettura che avrebbero dovuto coordinare e allestire i soccorsi, assolti anche gli ex sindaci di Farindola.

Inevitabili le proteste e le grida di disappunto dei parenti delle vittime.

Ancora una volta in Italia nessuno paga per i suoi errori e negligenze e la giustizia italiana non tutela le vittime.

Milano una delle peggiori al mondo per il traffico: GRAZIE SALA

A Milano la situazione del traffico peggiora sensibilmente, e la città risulta una delle peggiori al mondo. La classifica delle 15 città più trafficate del mondo secondo TomTom: Milano è quinta. Secondo il TomTom Traffic Index, il rilevamento in tempo reale misurato per la navigazione stradale, nel capoluogo lombardo nei giorni dal 18 al 24 ottobre, il traffico è cresciuto considerevolmente rispetto allo stesso periodo del 2019, facendo registrare livelli di congestione maggiori in media di +19% e tempi degli spostamenti in città fino a 15 minuti superiori rispetto al pre-Covid. 

Piste ciclabili inutili che restringono careggiate, mezzi pubblici insufficienti e sempre più cari (da quando la sinistra governa Milano siamo passati da 1euro a biglietto a 2.20euro). Dal 30 gennaio, su 27 linee di autobus e di tram le corse saranno tagliate del 3%. Può sembrare una riduzione minima, ma è eloquente il fatto che arrivi proprio nel momento in cui, dal 9 gennaio, il costo del biglietto è invece aumentato da 2 a 2,20 euro (quello giornaliero da 7 a 7,60 euro). 


Anche l'AREA B non funzione, come riporta il sito di Quattroruote, se il suo scopo era ridurre il numero di ingressi di veicoli nel perimetro di Milano. E i dati sono eloquenti: nel 2022, la media è stata di 630.104 vetture al giorno (tra le 7.30 e le 19.30, orario in cui vigono le limitazioni di accesso), pari a circa 407.068 vetture (gli accessi possono essere multipli). Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, la diminuzione è irrisoria: 0,8%.



mercoledì 22 febbraio 2023

Stop al Super Bonus 110%

La misura del Superbonus 110% per come era stata pensata era di per se' sbagliata, promettere di pagare oltre le spese sostenute e dire a tutti che ognuno poteva ristrutturare la casa gratuitamente è l'errore insito in questo provvedimento fin dall'inizio, provvedimento ricordiamo approvato dal Governo Conte II che vedeva al governo M5S e PD.

Se era magari giusta l'idea di finanziare un settore come quello edilizio per far ripartire l'economia dopo la pandemia, la soluzione trovata è stata sbagliatissima nel modo, il finanziamento doveva essere limitato all'80-90% del costo dei lavori e non promettere soldi a tutti gratuitamente.

Insomma, un provvedimento fatto malissimo che ora rischia di ripercuotersi sulle famiglie e le imprese coinvolte a seguito del blocco della cessione dei crediti e quindi spesso anche dei lavori, inoltre finanziare e banche hanno avuto utili significativi in queste operazioni di cessione del credito senza fare alcun controllo sulla presenza dei corretti requisiti necessari per avere il 110%, ed ora si promette loro di non avere alcuna conseguenza giudiziaria per cercare di sbloccare i crediti.
Se mettere fine a questo spreco era doveroso bisogna però fare attenzione a non far gravare gli errori della politica su aziende e famiglie.

Bisognerebbe forse anche riflettere sulla facilità con cui migliaia di cittadini hanno aderito al superbonus 110% presi dalla facilità dei finanziamenti e senza riflettere sulle possibili problematiche che la misura poteva presentare, insomma ha prevalso solo il desiderio di guadagnarci in molti.


Ucraina dopo un anno di guerra non si vede ancora uno spiraglio

Ucraina dopo un anno dall'invasione da parte della Russia non si vede ancora uno spiraglio per trovare una soluzione politica alla guerra.

Il bilancio della guerra in Ucraina è tragico: milioni di sfollati, città distrutte, crimini di guerra contro la popolazione civile, una strage di soldati, 70mila secondo i dati ONU. Il fallimento degli obiettivi dichiarati russi e' evidente a tutti, infatti Putin nel suo discorso non ha potuto vantarsi di importanti successi e le zone conquistate sono costate un prezzo altissimo in sangue. Ma proprio per questo la Russia e Putin dichiarano che la guerra non terminerà fino al raggiungimento degli obiettivi minimi : la conquista di quelle 4 regioni nel sud-est dichiarate con finti referendum territori russi.

Da parte ucraina si dichiara che il 2023 sarà l'anno della vittoria e della riconquista di tutti i territori occupati.

Purtroppo la visita del presidente Biden non spinge verso una soluzione, la sua visita di solidarietà al popolo ucraino è stata accompagnata anche da annunci che non fanno presagire nessuno spiraglio di pace e anzi mettono in evidenza come in Ucraina si stia assistendo ad uno spostamento del conflitto conflitto tra la Russia e Ucraina ad un vero e proprio confronto tra la Russia e la Nato che appoggia militarmente e con i servizi segreti indispensabili in questo primo anno di guerra la resistenza ucraina. Anche Cina e Iran appoggiano con rifornimenti la Russia ed infatti nei mesi scorsi il conflitto ucraino ha portato ad alcuni episodi che hanno coinvolto direttamente l'Iran rischiando di incendiare il Medioriente.

Il Papa e la Chiesa cattolica si sono spesi in questo anno per provare a trovare una soluzione pacifica al conflitto e con continui appelli alla pace e con numerosi interventi di sostegno al popolo ucraino.

Un ruolo importante nel sostegno ai milioni di profughi ucraini è stato svolto anche dalla Polonia in particolare ma anche dalla Moldavia e dalla Romania e dall'Italia con la comunità ucraina più grande in Europa occidentale. Un fatto positivo è stata l’unità che l’Europa, anche con fatica, ha saputo dimostrare in questo anno nel condannare ed isolare la Russia. Però le sanzioni e il sostegno militare all’Ucraina non sono sufficienti, bisogna spingere entrambe le parti al cessate il fuoco.

È chiaro che né Russia né Ucraina potranno vincere sul campo. Dovranno innanzitutto fermare le armi e garantire una tregua duratura che possa aprire ad un dialogo e trovare compromessi che congelino per lo meno il conflitto.

In quest'ottica si pone anche l'arcivescovo di Milano SE Mons Delpini che cosi ha detto in una intervista al giornale Avvenire

La pace è una guarigione, non una nostalgia di una favolosa età dell’oro. La pace è una situazione guarita, non un nuovo inizio, senza memoria e senza ferite. Ogni vicenda trascina un peso tremendo di risentimenti, di rivendicazioni, di diritti da far valere, di prepotenze irragionevoli e indiscutibili imposte dal più forte, subite dal più debole. Come è possibile una “pace giusta”? Più modestamente, se ci sono organismi che ne abbiano le intenzioni e le possibilità, dovrebbero sentirsi spinti a cercare una pace accettabile, una tregua tra le parti in guerra che consenta il tempo e i mezzi per riabilitare i popoli e le autorità, segnati profondamente dal trauma delle guerre. La ragionevolezza deve convincere a decidere: prima di tutto, basta morti! Basta bombe! Basta soldati all’attacco per uccidere e per morire! Una tregua! Poi si può e si deve discutere e trattare e celebrare tutte le sceneggiate immaginabili di veti e di pugni sul tavolo, di dichiarazioni di intenti e di proclami feroci. Però, anzitutto basta morti, basta bombe! Non so come, quando e in che senso si possa arrivare a una pace giusta. Prima di tutto però basta morti, basta bombe!


giovedì 16 febbraio 2023

La persecuzione della Chiesa in Nicaragua continua

La persecuzione della Chiesa in Nicaragua continua e tocca forse l'apice della crisi con la condanna a 26 ani del vescovo Álvarez, Il vescovo di Matagalpa è stato condannato da un tribunale nicaraguense dopo essersi rifiutato di lasciare il Paese insieme ad altri sacerdoti e oppositori politici.

Come riporta il sito CulturaCattolica il Vescovo si è rifiutato di imbarcarsi su un aereo assieme ad altre 222 persone, sacerdoti, seminaristi, oppositori politici o semplici critici del regime. Una sentenza letta da un giudice della Corte d’appello ha definito monsignor Álvarez, 56 anni, “un traditore della patria” condannandolo a restare in carcere fino al 2049.

Il vescovo di Matagalpa è accusato di “cospirazione per minare l’integrità nazionale e propagazione di notizie false attraverso le tecnologie dell’informazione e della comunicazione a danno dello Stato e della società nicaraguense”. Il processo doveva iniziare il 15 febbraio ma è arrivata prima la sentenza. Oltre al vescovo, altri due sacerdoti, Manuel García e José Urbina, del clero della diocesi di Granada, sono ancora detenuti nelle carceri nicaraguensi.

Altri cinque sacerdoti, un diacono e due seminaristi accusati di “cospirazione” e condannati a dieci anni di carcere sono invece già arrivati negli Stati Uniti, dove dovrebbero ottenere un permesso di soggiorno per un periodo iniziale di due anni.

Papa Francesco nel dopo-Angelus, ha chiesto ai fedeli presenti in piazza di pregare la Madonna:

Non posso qui non ricordare con preoccupazione il vescovo di Matagalpa, monsignor Rolando Alvarez, a cui voglio tanto bene, condannato a 26 anni di carcere e anche le persone che sono state deportate negli Stati Uniti. Prego per loro e per tutti quelli che soffrono in quella cara nazione. E chiedo a voi la vostra preghiera. Domandiamo inoltre al Signore, per l’intercessione dell’Immacolata Vergine Maria, di aprire i cuori dei responsabili politici e di tutti i cittadini alla sincera ricerca della pace che nasce dalla verità, dalla giustizia, dalla libertà e dall’amore e si raggiunge attraverso l’esercizio paziente del dialogo. Preghiamo insieme la Madonna

(RV 2023 02 12 Francesca Sabatinelli)

Terremoto Turchia Siria una tragedia immane

Le cifre del terremoto che ha colpito Turchia e Siria sono impressionanti, le cifre ufficiali parlano di 41mila morti, 36mila solo in Turchia. Dopo 10 giorni dal devastante sisma in Turchia e Siria, mancano all'appello ancora duemila persone nella disastrata Siria. Per l'Unicef sarebbero coinvolti sette milioni di bambini. Con il passare dei giorni aumentano i bisogni della popolazione terremotata. In prima fila a portare aiuto c’è la Chiesa locale che ha aperto le porte di chiese e conventi per accogliere chi ha perso tutto. Caritas Siria, con circa 300 operatori, da giorni sta distribuendo materassi, coperte, cibo e acqua ai terremotati di Latakia, Hama e Aleppo. (Agensir)

In mezzo a questa tragedia si registrano dei veri e propri miracoli con persone e soprattutto bambini piccoli estratti vivi a distanza anche di una settimana.

In Turchia è l'ora delle polemiche su come sia stato possibile nonostante l'estrema potenza del terremoto che interi palazzi si siano sbriciolati, e così sono scattati centinaia di arresti tra i costruttori edili accusati di non aver rispettato le norme anti-sismiche previste dalla legge, sono oltre 50mila i palazzi crollati o distrutti in Turchia. Polemiche anche per il ritardo dei soccorsi che però sono spente sul nascere dal governo di Erdogan con censura e qualche volta con arresti.

Ora bisogna pensare ai sopravvissuti ricostruendo il prima possibile.

In Siria se possibile la situazione è ancora più tragica per via della guerra e dei ricatti dei vari gruppi che controllano le aree colpite, ma alcuni segnali positivi incominciano ad arrivare, come numerosi aiuti internazionali e la rimozione di alcune sanzioni che colpiscono più la popolazione che il governo siriano.  E' arrivato un carico di aiuti dall’Arabia Saudita, primo aereo di Riyadh ad atterrare in Siria in 10 anni, il governo statunitense ha allentato almeno in parte l’embargo economico e commerciale. Anche dal mondo arabo emergono segnali di solidarietà con Egitto ed Emirati Arabi Uniti (Eau) che hanno assicurato il loro sostegno, accogliendo l’appello del sotto-segretario Onu per gli Affari umanitari Martin Griffiths che ha denunciato una lentezza negli aiuti internazionali. Soprattutto nel nord-ovest, nelle mani dei movimenti anti-Assad, in cui le persone “si sentono a buon diritto abbandonate” (fonte Asianews).

Anche l'Italia ha mandato squadre di soccorso e aiuti, in particolare è stato allestito ad Antiochia, in Turchia, l'ospedale da campo italiano per curare i feriti del sisma del 6 febbraio. I materiali erano arrivati alcuni giorni fa nel porto di Alessandretta, nella provincia di Hatay, a bordo della nave della Marina Militare italiana San Marco.

Come riporta il sito di Asianews “Oltre ai bisogni materiali” come un tetto, un riparo, un po’ di cibo e acqua potabile, in questo momento “avvertiamo forte l’esigenza delle popolazioni colpite dal sisma di condividere le sofferenze e di sentirsi accolti”. È quanto racconta ad AsiaNews il vescovo caldeo di Aleppo, mons. Antoine Audo, fra i centri più martoriati - assieme alla provincia di Idlib, controllata da ribelli e jihadisti.

Anche Papa Francesco ha ricordato le vitime del terremoto " Non dimentichiamo quanti soffrono a causa del terremoto in Turchia e Siria. Continuiamo a pregare per le vittime e i loro cari e impegniamoci concretamente ad aiutare i sopravvissuti. Il Signore dia consolazione alle popolazioni colpite da questa immane tragedia".

Un sostegno che è arrivato anche dallo stesso Pontefice attraverso l'Elemosineria apostolica. Stamani dal porto di Napoli - riferisce Vatican News - è in partenza una nave, la Msc Aurelia, che arriverà tra due giorni a Iskenderun in Turchia. A bordo, oltre agli aiuti del governo italiano e di altre organizzazioni non governative, ci saranno10.000 magliette termiche che il cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere del Papa, ha portato ieri personalmente nel capoluogo campano. Per quanto riguarda la Siria, fa sapere il card. Krajewski, il Papa ha inviato, attraverso il Dicastero per il servizio della carità, un aiuto economico alla Nunziatura apostolica che provvederà ad impiegarlo sul territorio, sostenendo la popolazione già fiaccata da tanti anni di guerra e ora dal devastante sisma.


martedì 7 febbraio 2023

Devastante terremoto colpisce Turchia e Siria

Un devastante terremoto ha colpito Turchia e Siria. Le informazioni parlano già di 3500 morti. Oltre 2.300 le persone che sono morte in Turchia. In Turchia sono stati almeno 5.606 gli edifici crollati durante e dopo il terremoto.  Le province più colpite sono quelle di Adana, Malatya, Gaziantep, Diyarbakir, Hatay, Adiyaman, Osmaniye, Sanliurfa e Kahramanmaras. Oltre alle abitazioni, è da segnalare il crollo della cattedrale cattolica dell'Annunciazione di Iskenderun e del castello di Gaziantep, struttura di epoca romana costruita nel III secolo.

In Siria, i morti sarebbero 1.123. Il devastante terremoto che ha colpito la Turchia meridionale e la Siria settentrionale nelle prime ore di oggi si è abbattuto anche su molte comunità cristiane siriane, le quali stavano già affrontando una situazione estremamente difficile dopo oltre un decennio di guerra e persecuzione, senza contare la recente, paralizzante, crisi finanziaria. Molte città e paesi con una significativa popolazione cristiana, come Aleppo, Homs, Lattakia e Hama, sono state gravemente colpite. Si registrano seri danni strutturali alla cattedrale siro-ortodossa di San Giorgio, ad Aleppo, e alla chiesa francescana a Lattakia.

Come riporta il sito ACS l'Arcivescovo di Homs, mons. Jean Abdo Arbach, racconta che i 30 secondi del sisma «hanno cambiato completamente la vita di migliaia di persone. Speriamo che il terremoto apra i cuori delle comunità internazionali e di tutti i leader mondiali, affinché aiutino la Siria e non dimentichino le persone che soffrono. La popolazione è in uno stato di assoluta disperazione e angoscia. Ci sono persone che vagano per le strade, non sanno dove andare, e cercano disperatamente familiari e amici. Molte persone sono morte o sono disperse».



Come riporta Vatican News monsignor Antoine Audo, vescovo di Aleppo dei Caldei ripete che c’è una grande paura, ci sono danni ovunque, anche in cattedrale. Le biblioteche sono distrutte, le case crollate: è una situazione apocalittica. Il vescovo racconta di altre persone che sono riuscite a salvarsi, nonostante metà dei loro palazzi siano crollati.

I feriti sono quasi 10mila: almeno 7.600 in Turchia e oltre 1.280 in Siria.

venerdì 3 febbraio 2023

MILANO IL SINDACO DELLA ZTL COLPISCE ANCORA


La pessima gestione di Milano appare sempre più evidente a tutti.

Quartieri popolari ma anche semicentrali della città abbandonati ad occupazioni selvagge senza alcun contrasto, negozi storici che chiudono, certo non solo a Milano, ma qui certo il sindaco non fa proprio nulla, secondo un'elaborazione di Confcommercio, tra il 2020 e il 2022, in tre anni a Milano e provincia hanno cessato l'attività 549 botteghe storiche.

Interi quartieri senza medici di base senza che il sindaco sappia mettere a disposizione gratuitamente alcun locale sfitto nelle zone periferiche per favorire i medici che audacemente si rendono disponibili.

Il degrado comincia ad essere così evidente che persino alcuni giornali, la stampa finora non ha mai rimproverato nulla al nostro sindaco che ha goduto di una generale compiacenza, cominciano ad evidenziare i problemi come fatto da una articolo di Avvenire sulla situazione della Martesana. Potremmo citare anche altre zone di Milano come hanno mostrato bene le immagini della trasmissione Fuori dal Coro questa settimana.

Ciliegina sulla torta Milano perde la partenza della Milano-Sanremo perché' mancano i vigili urbani: SENZA PAROLE. La Milano-Sanremo si sposta ad Abbiategrasso così per l'edizione numero 114 Milano perderà la sua storica partenza.