giovedì 2 aprile 2020

Lo scandalo di Ischgl in Tirolo

Per non compromettere gli incassi della stagione sciistica in Tirolo a Ischgl hanno nascosto alcuni casi di coronavirus e tenuto aperti gli impianti i locali e gli alberghi fino al 15 marzo. Risultato tantissimi turisti tedeschi e dei pesi nordici, perfino dell'Islanda sono risultati positivi al ritorno delle vacanze. Questo paese è diventato così uno dei focolai di diffusione del virus in Europa. Adesso qui ci sono 500 casi il doppio di quelli registrati a Vienna. Nel frattempo è partita la prima class action di coronavirus.

Come riporta il sito del Corriere della sera
"Già la scorsa settimana, la procura di Innsbruck aveva aperto un fascicolo sulla vicenda, per verificare eventuali responsabilità penali. Poi la Vsv, l’Associazione austriaca per la protezione dei consumatori ha lanciato un appello sul suo sito internet, comunicando che chiunque si trovasse in vacanza a Ischgl o in uno dei villaggi vicini a partire dal 5 marzo e dopo è stato trovato positivo al Coronavirus, potrebbe «avere il diritto di chiedere un risarcimento danni al Tirolo o all’Austria, a condizione che possa produrre prove di negligenza attraverso relazioni appropriate o in un procedimento penale». In poche ore, sono state appunto oltre 2500 le segnalazioni arrivate, che hanno permesso alla Verbraucherschutzverein di presentare una denuncia collettiva contro il governatore del Tirolo".

L'avidità a scapito della salute dei propri clienti potrebbe ora costare carissimo agli operatori e agli amministratori locali.

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