sabato 27 gennaio 2024

Se questo è un uomo: Giorno della memoria 2024

 In questo giorno della memoria vogliamo ricordare le parole di Primo Levi “ Voi che vivete sicuri nelle  vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e visi amici:Condiderate se questo è un uomo che lavora nel fango che non conosce pace che  lotta per mezzo pane che muore per un si o per un no”.



Quante volte ancora oggi in tante parti del mondo l’uomo vive ancora questa condizione? In alcuni posti dove c’è la guerra nessuno avrebbe forse pensato di ricadere in tale condizione , in altri paesi caduti sotto il peso della dittatura la vita non vale nulla proprio come allora e come disse Primo Levi “  muore per un si o per un no”.

Allora ricordiamo il suo appello “ Meditate che questo è stato: vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore stando in casa andando per via, coricandovi, alzandovi. Ripetetele ai vostri figli”.

Oggi forse la memoria che il male può tornare e toccarci manca occultata dalla nostra condizione di benessere.

sabato 13 gennaio 2024

Elezioni Taiwan: il popolo sceglie la democrazia

Il primo risultato delle elezioni svoltosi a Taiwan e' sicuramente la grande partecipazione, circa il 70%, che sottolinea il desiderio del popolo di Taiwan di aprtecipare alla vita democratica del paese, il secondo risultato e' la vittoria del candidato indipendentista William Lai con il 40,2% dei voti, del Partito democratico progressista. “Taiwan ha ottenuto una vittoria in nome delle democrazie. Abbiamo dimostrato al mondo quanto Taiwan abbia a cuore la sua democrazia”, ha detto. Lai ha poi dichiarato di voler resistere alle continue minacce e intimidazioni da parte della Cina e a mantenere lo status quo sulle due sponde dello Stretto. 

Il risultato quidni scontenta sicuramente la Cina che sperava nel successo del partito nazionalista del Kmt piu' aperto ad aprire un discorso favorevole ad un processo di unificazione con la Cina.

Ovviamente le tensioni con la Cina con questo risultato continueranno.

venerdì 12 gennaio 2024

La via della pace esige il rispetto della vita

Mentre gli echi delle guerre continuano e aumentano Papa Francesco continua il suo instancabile appello per la pace. el suo discorso AI MEMBRI DEL CORPO DIPLOMATICO ACCREDITATO PRESSO LA SANTA SEDE PER LA PRESENTAZIONE DEGLI AUGURI PER IL NUOVO ANNO (Lunedì, 8 gennaio 2024) ha ricordato i vari conflitti che affliggono il mondo e le varie situazioni di crisi umanitaria, ha ricordato come “Per perseguire la pace, non è sufficiente limitarsi a rimuovere gli strumenti bellici, occorre estirpare alla radice le cause delle guerre, prime fra tutte la fame”.Ha ricordato come le guerre oggi non riguardino solo i soldati ma colpiscono gravemente anche le popolazioni civili “Forse non ci rendiamo conto che le vittime civili non sono “danni collaterali”. Sono uomini e donne con nomi e cognomi che perdono la vita. Sono bambini che rimangono orfani e privati del futuro. Sono persone che soffrono la fame, la sete e il freddo o che rimangono mutilate a causa della potenza degli ordigni moderni. Se riuscissimo a guardare ciascuno di loro negli occhi, a chiamarli per nome e ad evocarne la storia personale, guarderemmo alla guerra per quello che è: nient’altro che un’immane tragedia e un’inutile strage, che colpisce la dignità di ogni persona su questa terra.” 

Ha ricordato come tra gli effetti della guerra e delle crisi umanitarie ci sia lo spostamento di milioni di persone : “Le guerre, la povertà, l’abuso della nostra casa comune e il continuo sfruttamento delle sue risorse, che sono alla radice di disastri naturali, sono cause che spingono pure migliaia di persone ad abbandonare la propria terra alla ricerca di un futuro di pace e sicurezza”. 

Infine, ha ricordato come la pace esige il rispetto della vita, un messaggio costante negli anni e nei diversi pontificati che lo anno preceduto, e ha fatto un appello perché la deprecabile pratica della maternità surrogate venga proibita a livello universale, ha anche nuovamente condannato come pericolosa la teoria del gender. Ecco il suo messaggio

“Cari Ambasciatori, 

la via della pace esige il rispetto della vita, di ogni vita umana, a partire da quella del nascituro nel grembo della madre, che non può essere soppressa, né diventare oggetto di mercimonio. Al riguardo, ritengo deprecabile la pratica della cosiddetta maternità surrogata, che lede gravemente la dignità della donna e del figlio. Essa è fondata sullo sfruttamento di una situazione di necessità materiale della madre. Un bambino è sempre un dono e mai l’oggetto di un contratto. Auspico, pertanto, un impegno della Comunità internazionale per proibire a livello universale tale pratica. In ogni momento della sua esistenza, la vita umana dev’essere preservata e tutelata, mentre constato con rammarico, specialmente in Occidente, il persistente diffondersi di una cultura della morte, che, in nome di una finta pietà, scarta bambini, anziani e malati.

La via della pace esige il rispetto dei diritti umani, secondo quella semplice ma chiara formulazione contenuta nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, di cui abbiamo da poco celebrato il 75° anniversario. Si tratta di principi razionalmente evidenti e comunemente accettati. Purtroppo, i tentativi compiuti negli ultimi decenni di introdurre nuovi diritti, non pienamente consistenti rispetto a quelli originalmente definiti e non sempre accettabili, hanno dato adito a colonizzazioni ideologiche, tra le quali ha un ruolo centrale la teoria del gender, che è pericolosissima perché cancella le differenze nella pretesa di rendere tutti uguali. Tali colonizzazioni ideologiche provocano ferite e divisioni tra gli Stati, anziché favorire l’edificazione della pace.”

mercoledì 3 gennaio 2024

Il Medioriente esplode

Il Medioriente sta esplodendo, ieri una esplosione a Beirut, capitale del Libano, ha ucciso uno dei più importanti dirigenti politici di Hamas, Saleh al-Arouri, considerato il numero 2 dell'organizzazione essendo il vicecapo dell'ala politica dell'organizzazione palestinese.


Oggi in Iran si svolgevano manifestazioni di commemorazione nel quarto anniversario della morte del generale Qasem Soleimani, capo storico dei Guardie della Rivoluzione, ucciso dagli americani nei pressi dell'aeroporto di Baghdad il 3 gennaio 2019. Due esplosioni si sono verificate presso il 'Cimitero dei Martiri' a Kerman, dove è sepolto proprio il generale Qasem Soleimani, si registrano più di 100 morti. La TV di stato dell'Iran parlo di attacco terroristico. Il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha condannato i due attentati, assicurando che i servizi di sicurezza iraniani "identificheranno e puniranno presto gli autori".

Nei giorni scorsi elicotteri USA avevano attaccato e affondato alcune imbarcazioni Houthi nel Mar Rosso.

Insomma è proprio il caso di dire che siamo in una situazione esplosiva.