martedì 22 giugno 2021

DDL ZAN LA CHIESA SI MUOVE UFFICIALMENTE

 


Finalmente qualcuno in Vaticano ha capito la gravità delle conseguenze che il ddl Zan avrebbe sulla libertà di opinione e sulla libertà di educazione sia nelle parrocchie sia soprattutto nelle scuole ma anche come la legge potrebbe colpire l'associazionismo cattolico e non solo.

Finalmente quindi ecco un intervento istituzionale di alto profilo, ufficiale, della segreteria di Stato presso il Governo italiano per ricordare che la libertà della Chiesa è sancita da un concordato cioè un trattato internazionale ufficiale. 

Il Vaticano ha chiesto formalmente al governo di modificare il ddl Zan. Secondo la Segreteria di Stato violerebbe "l'accordo di revisione del Concordato". È stata per questo consegnata all'ambasciata italiana presso la Santa Sede una nota a firma del Segretario vaticano per i rapporti con gli Stati monsignor Paul Richard Gallagher. Nella nota consegnata si evidenzia che "alcuni contenuti della proposta legislativa in esame presso il Senato riducono la libertà garantita alla Chiesa cattolica dall'articolo 2, commi 1 e 3 dell'accordo di revisione del Concordato". Tra le questioni sollevate c'è il fatto che le scuole cattoliche non sarebbero esentate dall'organizzazione della futura Giornata nazionale contro l'omofobia, ma si evidenziano anche timori più generali per la "libertà di pensiero" dei cattolici e anche delle possibili conseguenze giudiziarie nell'espressione delle proprie idee

Sui vaccini troppa confusione e pressapochezza

Sia chiaro, siamo consapevoli che per le persone anziane e le persone deboli o con patologie particolari il vaccino sia molto utile per evitare che il corona virus colpisca in modo grave. I dati mostrano l'efficacia dei vaccini anti covid-19 in tal senso. Come si legge sul sito ISS "Il vaccino è un farmaco che stimola il sistema immunitario a produrre anticorpi, deputati a combattere i microrganismi causa di malattia. In pratica, quando ci vacciniamo, il nostro corpo reagisce come se stesse affrontando un’infezione, senza tuttavia averla contratta. La vaccinazione lo rende cioè capace di riconoscere, attraverso lo sviluppo della memoria immunologica, l’agente estraneo contro cui il vaccino è diretto e di innescare una risposta immune. Molto più velocemente di quanto avverrebbe in risposta a una infezione naturale in una persona che non abbia precedentemente contratto la malattia" (I vaccini - ISS).

Però bisogna ammettere come abbiamo detto fin dall'inizio che vista l'urgenza  con cui sono stati autorizzati la raccolta dati della sperimentazione è stata limitata numericamente e non tutto poteva essere conosciuto sui loro rischi e la loro incidenza. Anche qui va precisato che l'incidenza di reazioni gravi al vaccino sono numericamente e statisticamente basse, ma questo non consola le persone che ne vengono colpite. Sarebbe stato molto più corretto dichiarare in modo trasparente fin dall'inizio questi rischi, per ognuno dei vaccini, e ammettere che la raccolta dati fatta era limitata e non esauativa.


Anche la comunicazione nel caso dei vaccini è molto importante, subito si sarebbe dovuto dire apertamente che il vaccino non ha lo scopo di evitare il contagio ma quello di limitare gli effetti dell'infezione specie nelle categorie a rischio.

A proposito di comunicazione si registra un fallimento totale come mostra il caso di AstraZeneca.

Come ricorda il sito Come è cambiato l'uso di Astrazeneca (today.it) ecco la sequenza di comunicazioni e decisioni degli organi tecnici che mostrano molta pressapochezza e come poco si conoscesse su questo e forse anche sugli altri vaccini in termini di rischio.

Il 30 gennaio il via libera dell'Aifa per l'utilizzo preferenziale dai 18 ai 55 anni mentre era "definito un utilizzo preferenziale dei vaccini a RNA nei soggetti più anziani e/o più fragili. 

 Il 2 febbraio il Cts dà il via libera anche per gli over 55 in buona salute sulla base del rapporto beneficio/rischio, esteso due settimane dopo, il 27 febbraio fino a 65 anni "in buona condizione di salute". L'11 marzo iniziano i primi problemi dopo alcuni "eventi avversi gravi" che spingono l'Aifa a sospendere prima un lotto (ABV2856) e, quattro giorno dopo, il 15, l'utilizzo di Astrazeneca in tutta Italia

Il 18 marzo Ema revocato il divieto di utilizzo pronunciandosi sul possibile legame tra il vaccino e le trombosi con un parere che lo classifica come evento "molto raro". 

 Il 7 aprile si cambia ancora e una circolare del ministero della Salute raccomanda un uso preferenziale di Astrazeneca per i soggetti over 60. Due settimane dopo, una circolare analoga del ministero estende la raccomandazione anche al vaccino di Johnson & Johnson, il cui via libera era stato dato il 12 marzo 

 L'11 maggio il ministero della Salute chiede di valutare la possibilità di estendere sia Astrazeneca sia J&J alla fascia 50-59 anni. Il Comitato tecnico scientifico ricorda che l'uso di entrambi "è approvato sia dall'Ema sia dall'Aifa per i soggetti al di sopra di 18 anni", che "c'è un rapporto rischi/benefici che è incrementale con l'aumento dell'età" e che i casi di trombosi si sono osservati "in larga prevalenza in persone sotto i 60 anni di età" e questo ha portato le autorità sanitarie a dare "l'indicazione preferenziale per i soggetti di età uguale o superiore ai 60 anni".

Cosa dire di un Ministro della Sanità che non ne ha azzeccata una, negando ogni rischio prima e poi gestendo malissimo le decisioni sui vaccini fino alla pessima decisione  degli open day per i giovani che avevano chiaramente solo lo scopo di cercare di raggiungere la fatidica soglia del 70% della popolazione vaccinata visto le molte defezioni nella fascia tra i 40 e 60 enni nell'adesione alla campagna vaccinale.
Che dire infatti del rapporto rischi/benefici che sconsiglia la vaccinazione nei giovanissini. In Italia e in altri paesi come Gran Bretagna e Israele molti medici e operatori sanitari si sono dichiarati infatti contrari come riporta il sito Covid, anche in Italia appello dei sanitari per una moratoria sulla vaccinazione ai bambini: "Richiesta su basi scientifiche" - Il Fatto Quotidiano 
“Chiediamo di non vaccinare i bambini per tre motivi: i bambini sono a rischio minimo di Covid, dai 18 anni in giù il rischio per i giovanissimi è irrilevante, come riferisce anche Franco Locatelli, il presidente del Consiglio Superiore di Sanità Secondo motivo: il vaccino protegge dalla malattia chi lo riceve, e riduce ma non evita l’infezione e la possibilità di contagiare altri. Terzo motivo: i bambini non sono fonte di contagi-cluster significativi per gli adulti, è soprattutto vero l’inverso”.

Ultimo fatto sconcertante è la dichiarazione del ministro Speranza dopo lo stop alla seconda dose del prodotto anglo-svedese per gli under 60: "La vaccinazione eterologa è già utilizzata da paesi importanti come la Germania, risultati incoraggianti", in realtà anche in questo caso non ci sono dati sufficienti per sostenere questa affermazione in maniera statisticamente significativa, il campione è troppo basso, e infatti Speranza è stato smentito pochi giorni dopo dal presidente del Consiglio Draghi che ha ribadito la libertà di scelta delle persone nel rifiutare il mix di vaccini e richiedere la seconda dose di AstraZeneca.

Ultima nota dolente come si spiega che ogni paese in Europa si sia comportato diversamente rispetto alle norme sulla somministrazione dei vaccini o sul fatto che EMA e AIFA non siano stati sempre allineati, ancora confusione su confusione.

mercoledì 16 giugno 2021

Si chiude finalmente la vicenda dei marò italiani

 

Sì è conclusa oggi definitivamente la vicenda giudiziaria dei 2 Maro italiani, che nel 2012 furono accusato e poi arrestati in India per la morte di alcuni pescatori. Il caso dell'Enrica Lexie, conosciuto anche come caso dei due marò, è stata una controversia internazionale tra Italia e India sorta in merito all'arresto da parte della polizia indiana di due fucilieri di marina italiani (marò), Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, imbarcati sulla petroliera italiana Enrica Lexie come nuclei militari di protezione. I militari italiani furono accusati di aver ucciso il 15 febbraio 2012 al largo della costa del Kerala, stato dell'India sud occidentale, Valentine Jelastine e Ajeesh Pink due pescatori imbarcati su un peschereccio indiano.

 Il caso fu usato politicamente dall'India e gli errori dell'allora governo italiano furono pagati dai 2 marò che hanno affrontato con le loro famiglie questa lunga vicenda con umiltà senso del dovere è correttezza. 

 La Corte suprema dell’India ha infatti oggi accolto la decisione finale dello scorso luglio della Corte arbitrale internazionale dell’Aja, che ha stabilito che i due fucilieri di Marina dovessero essere processati in Italia perché godevano al momento dei fatti della «immunità funzionale», ma anche l’obbligo per l’Italia di risarcire la perdita di vite umane e i danni materiali e morali inflitti agli altri membri dell’equipaggio.

mercoledì 9 giugno 2021

C'è notizia e notizia

Due storie emblematiche di come il main stream voglia per forza sempre dipingere l'Italia come un paese in balia del razzismo ma non sa vedere l'orrore di una certa cultura che non vuole adeguarsi al paese che la ospita.

Sono le 2 storie di

Seid Visin il ragazzo ex giocatore delle primaverili del Milan che si è tragicamente suicidato, una sua lettera di 3 anni fa dove parlava dei pregiudizi nei suoi confronti per via del colore della sua pelle è diventata la bandiera degli antirazzisti di professione, sebbene la famiglia abbia smentito che il suicidio abbia a che fare con il razzismo e affermato che la sua depressione era legata  al periodo di prolungato lockdown vissuto  da lui come da molti altri giovani con sofferenza

poi c'è la terribile storia della 18enne pakistana Saman Abbas, uccisa per aver rifiutato un matrimonio combinato. Saman, non voleva sposare il cugino. Il fratello sedicenne della ragazza conferma che la famiglia non poteva accettare la ribellione della diciottenne: "Nella nostra cultura, va bene quando una ragazza scappa di casa, ma quando smette di essere musulmana lei viene uccisa. Lei era musulmana, ma non si comportava come tale".

 2 pesi e 2 misure che stridono con la realtà e con la cultura dell’accoglienza ben presente nel nostro paese.

Milano ordine pubblico fuori controllo

A Milano non passa giorno si può dire senza risse per strada persino in pieno centro. L'ordine pubblico sembra fuori controllo. Dove sono il sindaco e il prefetto?