venerdì 13 marzo 2020

Covit19 risposte in UE e USA

Nella UE si va in ordine sparso nonostante oramai in tutti gli stati si stiano sviluppando i focolai e il contagio.

Dai grafici si vede che in molti paesi i dati stanno seguendo lo stesso andamento che abbiamo visto in Itlalia, si tratta solo di un ritardo di 2 settimane ma i trend sono gli stessi.

L'Italia rimane il paese col maggior numero di casi e di morti e quello che ha applicato le restrizioni più severe con la chiusura di negozi bar scuole attività sportive ed eventi pubblici e limitato gli spostamenti personali solo alle necesistà.

Ci si chiede cosa faccia la Ue ? Nessun coordinamento, nessuna decisione comune, nessuna condivisione politica, ognuno fa come vuole. Irlanda , Francia, Spagna e molti Land tedeschi (infatti in Germania prevale la scelta regionale) hanno chiuso le scuole e annullato eventi e in alcuni Land tedeschi hanno chiuso anche i pub. In Polonia , Slovacchia e Austria sono state chiuse le scuole e ha prevalso la scelta di chiudere i confini.

Fa storia a se la GranBretagna dove il premier Johnson in maniera un po cinica seguendo i pareri dei suoi consiglieri medici ha dichiarato che i britannici devono prepararsi : "Molti perderanno i propri cai",  seguendo la teoria dei medici Whitty e Vallance secondo cui l'epidemia si combatte con "l'immunità di gregge" cioè facendo contagiare il 60% della popolazione, peccato che con queste percentuali di morte oscillanti tra l'1% e il 3% ed essendo gli inglesi 65 milioni significa che ci saranno tra 400mila e più di 1 milione di morti, insomma molto irrispettoso della vita delle persone. A pagare saranno i più deboli. Il sistema sanitario inglese poi è molto peggiore del nostro e i casi di Alfie e Charlie mostrano come il rischio è che prevalga un criterio di selezione rispetto alle possibilità di sopravvivere nella scelta di chi curare.

In Italia e in altri paesi la strategia è invece limitare il contagio , cercando di ritardare il picco per non far collassare il sistema sanitario.
L'unico paese che può contare su un grande numero di posti in terapia intensiva e di posti letto è la Germania se si pensa che ha 28.000 posti di rianimazione contro i 5000 dell'Italia.

In Usa il presidente Trump ha finalmente deciso di dichiarare l'mergenza sanitaria e destinare molti miliardi al sistema sanitario. La dichiarazione di emergenza nazionale gli da anche pieni poteri per imporre le decisoni a tutti gli stati che stavano facendo ognuno per conto loro.
Da qui si vede una differenza enorme con la UE che invece non prevede nessun potere europeo che possa coordinare con regole omogenee neanche in queste emergenze.




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