Il 2024 verrà ricordato sicuramente come un anno di guerra ma anche per alcuni eventi significativi, innanzitutto le elezione a presidente degli Stati Uniti di Donald Trump che torna protagonista dopo i quattro anni di Biden e dopo la sconfitta del 2020 che sembrava aver messo fine alla sua carriera politica , la sua riscossa è stata incredibile e ha saputo intercettare ancora una volta, malcontento della base americana, allargando anche la sua base elettorale ,Determinante nella sua campagna anche l’accostamento alla figura del geniale imprenditore Musk che avrà sicuramente un ruolo dominante nella nuova amministrazione.
Un altro evento storico è sicuramente la caduta del regime di Assad in Siria , ancora non è chiaro come andrà a finire questa vicenda. Determinante sicuramente il ruolo di Israele che nel 2024 ha annientato la leadership di Hamas e dí Hezbollah e ha colpito duramente l’Iran.
In questo scenario mediorientale sicuramente i paesi che soffrono di più in questo momento sono il Libano e i territori palestinesi duramente colpiti dall’esercito israeliano.
In Ucraina continua lo stallo , ci auguriamo che la nuova presidenza Trump spinga verso un accordo di pace, perlomeno una tregua duratura.
2024 é caratterizzato anche dalla continua ascesa dell’influenza della Cina, ma anche della Turchia. La Cina in particolare, ha mostrato più volte la sua determinazione nell’essere influente in Africa e nel suo appoggio indiretto alla Russia e nelle sue spinte egemoniche nell’oceano indiano e specie verso Taiwan.
A livello europeo le elezioni europee hanno determinato una instabilità per ora mascherata dalla conferma della Von der layer , significative sono le crisi economiche e politiche di Francia e Germania, il loro collasso politico, conseguenza delle difficoltà economiche evidenti e anche di una mancanza di leadership, Macron ormai giunto verso la fine del suo potere mentre in Germania, sicuramente avremo una svolta al centrodestra nelle prossime elezioni.
A livello economico é senz’altro da evidenziare la grave crisi che colpisce il settore automobilistico, in particolare quello europeo.
Il 2014 al suo termine è segnato anche dell’apertura dell’anno santo da parte di Papa Francesco un segno di speranza per un mondo sull’orlo di gravi crisi e sempre più smarrito