Per la prima
volta dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina Kiev effettua incursioni di
terra in territorio russo, fino ad ora aveva colpito solo con droni e
bombardamenti, alcuni droni erano stati abbattuti persino sopra Mosca. La
regione invasa dagli ucraini è la regione di Kursk dove l’Ucraina ha occupato
decine di villaggi, la scarsa reazione russa oltre alla sorpresa è dovuta
probabilmente al fatto che le truppe in questa regione sono prevalentemente
costituite da giovanissimi coscritti che si sono arresi velocemente al
nemico. Il tentativo dell’Ucraina è ovviamente quello di distogliere
truppe dal fronte del Donetsk dove i russi continuano ad avanzare. Questo
obiettivo per il momento è fallito perché’ Mosca non ha spostato le sue truppe
dal Donetsk per proteggere la regione di Kursk. Come giustamente ha fatto
notare il presidente ucraino Zelensky la Russia voleva "distruggere"
l'Ucraina, ma la guerra è "tornata a casa sua". Certamente questa
operazione rappresenta l’ennesimo smacco per Putin in questa guerra. Per ora,
comunque, l’unica cosa certa è che ogni tentativo di colloqui e mediazione è
stato interrotto da questa operazione persino alcuni colloqui segreti tra USA e
Russia. Intanto anche il presidente indiano Modi si è offerto come mediatore
per cercare una soluzione al conflitto.
Nel frattempo,
continua da parte del governo di Kiev l’opera di ostracismo nei confronti delle
minoranze russe in ucraina, è di pochi giorni fa la decisione
di emettere una legge volta a bandire la Chiesa ortodossa
russa dal territorio ucraino. Anche Papa Francesco è intervenuto
dichiarando che le chiese non si devono chiudere.
Anche in
Medioriente la situazione è sempre più tesa, mentre a Gaza la battaglia sul
campo sembra aver raggiunto lo stallo e gli israeliani hanno il problema di non
essere riusciti ad estirpare Hamas dalla striscia di Gaza, diventa sempre più
intenso lo scontro nel confine nord che oramai vede intensificarsi gli scontri
tra IDF (esercito israeliano) e le milizie di Hezbollah. I razzi sparati da
Hezbollah sono stati oggi centinaia dopo l’attacco preventivo di Israele sulle
loro postazioni in Libano. Il Libano è oramai ostaggio di Hezbollah, non ha un
governo autorevole e la sua situazione politica è bloccata proprio dal partito
sciita. La minaccia di una guerra diretta tra Hezbollah è per Israele molto
seria e più pericolosa di quella con Hamas, Hezbollah infatti ha una struttura
militare organizzata, è la milizia non governativa più potente al mondo, è
preparata e ben armata e che ha potuto forgiare la sua forza anche nella
recente guerra in Siria e gode ovviamente dell’appoggio dell’Iran che continua
a minacciare una rappresaglia contro Israele.
I colloqui
sempre più sollecitati dall’amministrazione USA Biden-Harris per trovare una
tregua tra Hamas ed Israele e disinnescare l’escalation con Hezbollah sono fino
ad ora stati vani e infruttuosi.
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