La Germania
sta attraversando forse una delle sue crisi economiche e politiche più gravi.
La crisi
dell’auto che nasce da lontano, con lo scandalo molto politico del Dieselgate
Volkswagen, ha avuto una forte accelerazione all’interno del crollo delle
vendite delle auto elettriche che si comprano solo a fronte di forti incentivi
statali. Il crollo è europeo ma la Germania paga un prezzo altissimo con l’annunciata
chiusura di 2 fabbriche della Volkswagen, la chiusura di una fabbrica Audi
(questa volta a Bruxelles) e con i conseguenti tagli occupazionali che
coinvolgeranno anche l’indotto e di conseguenza anche l’Italia che è il
fornitore numero 1 di componentistica per l’auto per le marche tedesche.
il gruppo
siderurgico tedesco Thyssenkrupp ha annunciato che ridurrà i suoi dipendenti
dagli attuali 27mila a 16mila.
Certamente
il sistema economico tedesco paga anche il costo dell'energia, finita la
cooperazione con la Russia e le sue risorse energetiche a basso costo tutto è
stato più difficile anche perché' la Germania nel frattempo aveva abbandonato
la soluzione dell'energia nucleare.
Contemporaneamente
il partito estremista di destra AdF continua a salire nei risultati elettorali
in ogni lander che vanno a votare e il crollo dei partiti di governo ha portato
alla crisi politica a Berlino coi liberali che hanno abbandonato un governo più
che traballante. Le elezioni sono state annunciate per marzo.
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