venerdì 20 dicembre 2024

Ucraina - Russia finalmente col realismo sembra trovare uno spazio la diplomazia

 


Mentre nel Donbass i russi continuano lentamente e con gravi perdite ad avanzare, mentre la crisi si internazionalizza ancora di più con l’invio di truppe nordcoreane in ucraina, appare sempre più evidente che l’elezione del neopresidente americano Trump ha cambiato il paradigma della vicenda ucraina. Biden ha continuato a sostenere insieme in particolare agli inglesi che bisognava conseguire una vittoria militare e questo anche a rischio di alzare la tensione con la Russia, come dimostra la recente decisione di Biden di autorizzare l’uso di armi americane e missili per colpire il territorio russo.

La scelta di combattere fino alla vittoria senza cercare una risoluzione diplomatica del conflitto, che sia chiaro è una invasione esercitata dalla Russia che ne porta quindi la prima responsabilità, ha portato a devastare il territorio ucraino visto che la Russia e in attesa dell’insediamento di continua a colpire le infrastrutture specie energetiche dell’Ucraina e le sue città. La decisione poi dell’Ucraina poi di compiere vari attentati uccidendo scienziati e personaggi di rilievo direttamente in Russia, ultimo caso quello del generale a capo del programma missilistico e nucleare della Russia, non aiuta certo la via diplomatica.

Trump invece ha dichiarato di voler spingere per una pace perché troppi sono stati i morti, ha minacciato l’ucraina di tagliare il sostegno militare se non accetterà un confronto diplomatico. E cosi subito si è tornati a parlare di diplomazia, di ipotesi di compromessi, infine proprio chi fino a ieri non metteva nemmeno in discussione la linea dello scontro fino alla vittoria, si proprio il presidente ucraino ha dovuto ammettere quello che era chiaro da tempo: l’Ucraina non può vincere e nemmeno potrà riconquistare la Crimea e il Donbass, serve una soluzione diplomatica ha detto. Certo ora vedremo se la Russia accetterà ma Trump sta facendo pressioni già sulla Cina per spingere i russi al dialogo.

Sicuramente sarà premura da gennaio della nuova amministrazione americana di spingere per mettere fine a questa carneficina che ormai ha dissanguato risorse umane e economiche sia dell’Ucraina che della Russia, questo certamente non potrà significare concedere una vittoria netta a Putin. Intanto però bisognerà fermare le armi con una tregua protetta da un contingente militare internazionale in cui come suggerisce Trump, l’Europa dovrà essere protagonista. Anche il ministro italiano della difesa Crosetto ha già aperto a questa ipotesi. Vedremo.

Ciò che è importante è che la parola vittoria sia stata sostituita con dialogo e compromesso.

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