domenica 31 dicembre 2017

Ecco cosa ci lascia il 2017

Ecco cosa ci lascia il 2017. Vogliamo ricordare alcuni avvenimenti che reputiamo più significativi.

Purtroppo anche il 2017 è stato segnato da tragici e drammatici attentati terroristici, la più colpita quest'anno è stata la Gran Bretagna con gli attacchi a Londra e Manchester, ma anche Barcellona e San Pietroburgo sono state colpite. Da segnalare anche gli attentati in Egitto e Afghanistan.

Ma il terrorismo e la stato dell'ISIS hanno subito duri colpi, è giusto ricordare lo sforzo fatto per liberare le città di Mosul e di Raqqa, la speranza è che le atrocità compiute in questi luoghi non debbano più ripetersi e che i cristiani possano tornare a vivere nella piana di Ninive pacificamente.

Il 2017 ha visto affermarsi in maniera definitiva la leadership di Xi Jinping in Cina.
Quest'anno scende invece la stella politica della signora Merkel, che vince solo a metà le elezioni, ed infatti non è ancora riuscita a formare un governo.
Ad approfittarne potrebbe essere il neo eletto Emmanuel Macron ,nuovo presidente della Repubblica francese. L'elezioni francesi e tedesche hanno segnato l'anno politico in UE ma di una certa rilevanza è stata anche la crisi catalana.

Negli USA invece nonostante la forte opposizione, sopratutto dei soliti media a senso unico, ma anche a livello internazionale (specie da parte della UE) il Presidente Trump ha ottenuto importanti risultati e 2 vittorie politiche importanti:
E' stato confermato Gorsuch, il giudice nominato da Trump alla Corte Suprema ed è stata approvata la sua ruiforma fiscal, la più importante dai tempi di Reagan. Certo le difficoltà anche all'interno del partito repubblicano sul'Obama Care e con la magistratura sui decreti restrittivi sull'immigrazione hanno segnato anche delle sconfitte o mezzi passi. Da ricordare poi la sua politica pro life con lo stop dei fondi federali pro aborto ha portato insieme a legislazioni locali rsstrittive la Planned Parenthood Federation of America a perdere altre 27 strutture sanitarie e scendere a 597 .
Tra chiari e scuri invece la sua politica estera segnata in particolare da tre eventi, la forte alleanza con al nuova leadership in Arabia Saudita, lo scontro con la Corea del Nord e l'annuncio di voler spostare l'ambasciata Americana a Gerusalemme.

Le minacce e le provocazioni della Corea del Nord sicuramente hanno caratterizzato il 2017 e riportato all'attenzione mondiale il pericolo nucleare.

L'avvento a Riad del nuovo leader principe ereditario Mohammed bin Salman segna una nuova tappa che ha portato ad un'inasprimento della lotta tra sciiti e sunniti per il predominio nel mondo mussulmano.

Alcuni paesi hanno vissuto e non ancora risolto gravi crisi politiche e economiche: lo Zimbawe, il Kenya, il Congo, il Venezuela, la Libia solo per citare quelli più gravi.

In Italia il 2017 sarà ricordato per la forte riduzione degli sbarchi dalla Libia con tutti I pro e contro della situazione che si è venuta a creare dal punto di vista umanitario, tanto che il governo italiano ha annunciato una missione militare in Niger dopo gli accordi con la Libia per il contenimento dei viaggi in mare. Ma ricorderemo il 2017 anche per la pessima legge sul biotestamento approvata dal parlamento che finalmente è giunto al termine del suo lavoro con la fine della legislatura.

Per Milano, il 2017 verrà ricordato per due eventi importanti, la visita di Papa Francesco e l'elezione a Vescovo di SE Mons Delpini.

domenica 24 dicembre 2017

I nostri auguri di Natale 2017

Lasciamoci interpellare dai bambini che non vengono lasciati nascere, da quelli che piangono perché nessuno sazia la loro fame, da quelli che non tengono in mano giocattoli, ma armi.

Papa Francesco ci ricorda che Gesù è il centro del Natale; sembra ovvio ma non è così oggi, in una società distratta da tante cose e in cui per un pensiero di falsa tolleranza si vuole eliminare sia il presepe che l’augurio e con esso il vero simbolo del Natale: Gesù. Nel 2016 ricordava il Papa “Il mistero del Natale, che è luce e gioia, interpella e scuote, perché è nello stesso tempo un mistero di speranza e di tristezza. Porta con sé un sapore di tristezza, in quanto l’amore non è accolto, la vita viene scartata. Così accadde a Giuseppe e Maria, che trovarono le porte chiuse e posero Gesù in una mangiatoia, «perché per loro non c’era posto nell’alloggio» (v. 7). Gesù nasce rifiutato da alcuni e nell’indifferenza dei più”. Giuseppe e Maria si sono fidati del progetto di Dio nonostante le difficoltà e i pregiudizi, hanno detto il loro sì, anche noi siamo chiamati a dire sì al progetto di vita, in un mondo dove ancora oggi molti bambini vengono rifiutati, non vengono fatti nascere e molti devono soffrire a causa della violenza e dell’egoismo di molti, “Lasciamoci interpellare dal Bambino nella mangiatoia, ma lasciamoci interpellare anche dai bambini che, oggi, non sono adagiati in una culla e accarezzati dall’affetto di una madre e di un padre, ma giacciono nelle squallide “mangiatoie di dignità”: nel rifugio sotterraneo per scampare ai bombardamenti, sul marciapiede di una grande città, sul fondo di un barcone sovraccarico di migranti. Lasciamoci interpellare dai bambini che non vengono lasciati nascere, da quelli che piangono perché nessuno sazia la loro fame, da quelli che non tengono in mano giocattoli, ma armi”. Come ricordava il poeta Quasimodo nella lirica Natale del 1972: “Pace nel cuore di Cristo in eterno; ma non v'è pace nel cuore dell'uomo. Anche con Cristo, e sono venti secoli, il fratello si scaglia sul fratello. Ma c'è chi ascolta il pianto del bambino che morirà poi in croce fra due ladri?". Forte è la tentazione della cultura dello scarto verso i malati, i sofferenti, prevale una cultura che in nome di un giusto ma erroneamente assolutizzato principio di autodeterminazione tende a stravolgere i rapporti umani e l’umano stesso della nostra società. Una società in cui i desideri devono essere tradotti in diritti a scapito dei più deboli noi siamo chiamati a convertire innanzitutto il nostro cuore alla scuola dell’amore di Gesù come ci ricorda l’epistola: “La vostra amabilità sia nota a tutti […] E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù. In conclusione, fratelli, quello che è vero, quello che è nobile, quello che è giusto, quello che è puro, quello che è amabile, quello che è onorato, ciò che è virtù e ciò che merita lode, questo sia oggetto dei vostri pensieri”. Come ha ricordato l'Arcivescovo di Milano Mario Delpini nel primo Discorso alla città si deve partire dal «gesto minimo», che riconosce e realizza il «bene possibile» rispondendo alle sfide di questo tempo e ci suggerisce l’arte del buon vicinato e della decima come possibili vie per contrastare una società «ammalata» di individualismo, esposta «al rischio di essere sterile, senza bambini e senza futuro», e dove tutti sono più soli e manipolabili. Auguri Luca e Paolo Tanduo

Scandalo casette terremoto

Oltre i ben noti ritardi e inefficienze burocratiche nella consegna delle casette per i terremotati del centro Italia (consegnata il 50% e nelle Marche solo il 30%), ci sono due scandali che scuotono questa vicenda: i "furbi" che prendono gli indennizzi pur non vivendo nei paesi terremotati, e la qualità delle casette denunciate da un inchiesta de Il Giorno.
Sulla storia di chi approfitta per ricevere case e soldi potremmo purtroppo dire nulla di nuovo, bastava leggere la storia dei terromotati dell'irpinia pubblicata da La Stampa in questi giorni , nei container dopo 35 anni e alcuni che non ne avevano i diritti hanno da anni avuto la casa nuova.
Per lo scandalo della qualità invece dobbiamo riportare alcune cose che sembrano incredibili : case con tetti piatti in zone di montagna dove nevica, boiler posti sui tetti in cui l'acqua si congela viste le temperature invernali degli appennini e delle zone colpite.
Insomma il Governo e le Regioni hanno dimostrato di non saper risolvere neanche dopo 2 inverni la situazione degli sfollati in un area in cui l'inverno è notoriamente rigido.

Giappone e Cina problemi demografici



Giappone e Cina hanno entrambi un problema demografico : il Giappone ha un numero di figli per donna di 1,4 (l'Italia 1,34) la Cina ha applicato per 30 anni la politica del figlio unico. Entrambi ora anno un problema demografico enorme: il Giappone prevede che nel 2065 il 38,4% della popolazione sarà di oltre 65%, già oggi è il 25%, e la forza lavoro passerà da 65 milioni a 40 milioni entro il 2060. In Cina secondo le Nazioni Unite nel 2040 la forza lavoro calerà del 10% mentre nello stesso anno gli over 60 corrisponderanno al 28,6 della popolazione (l'Italia oggi gli ultra 65 sono il 22,3%).
Per entrambi i paesi si tratta anche di un problema culturale.
In Giappone i giovani stanno in ufficio per moltissime ore e escono tardi la sera dall'ufficio e questo riduce sia i tempi sociali sia di condivisione in famiglia. Questa mancanza di tempo libero e anche la riduzione demografica ha portato un declino dei consumi e una stagnazione economica che dura dagli anni 90. Mancano però politiche che cerchino nuove strategie. 
In Cina nonostante la fine della politica del figlio non è aumentato il numero di figli per donna: è difficile dopo 30 anni di aborti e sterilizzazioni e violenze cambiare la mentalità. Ora il partito comunista cinese ha iniziato una propaganda contro le cosiddette "donne di scarto" quelle che mettono al primo posto la carriera e sono single e senza figli, ma anche questa propaganda difficilmente otterrà un rapido cambiamento. Il rischio per l'economia cinese sono i costi del welfare per gli anziani soli sopratutto nelle regioni interne e di campagna abbandonate dai giovani, e inoltre la riduzione demografica renderà difficile mantenere i tassi di crescita di oggi.
In entrambi i casi si è resa una condizione difficile anche dal punto di vista economico e della conciliazione dei tempi famiglia lavoro.
Il problema preoccupa i governi dei due paesi e forse visto i numeri simili dovrebbe preoccupare anche quello italiano.

giovedì 21 dicembre 2017

Paradossi d'Italia, confronto col resto del mondo

Mentre in Italia da decenni si parla di tagliare le tasse, Trump ha in 1 anno fatto la riforma fiscale.
Mentre da noi si rischia di far chiudere l'Ilva per ricorsi di amministrazioni locali contro lo Stato, l'acciaio in Europa sarà rilanciato dai dazi messi a quello cinese. Mentre da noi i centri commerciali apriranno anche nelle festività e i lavoratori per vedere garantita la pausa festiva dovranno scioperare, in Europa sono chiusi.
Mentre da noi si litiga sulle responsabilità di chi ha fatto fallire le banche, in Europa gli altri Stati le banche le hanno salvate senza far pagare i risparmiatori.

In CINA Il Partito comunista vieta il Natale per i funzionari

“Con l'avvicinarsi del Natale, i leader ed i funzionari di tutti i gradi devono promuovere la cultura tradizionale cinese e assumersi il compito di costruire una casa spirituale per il popolo”, si legge nel documento. “Essi sono tenuti a studiare seriamente la dottrina dell’autoconsapevolezza culturale, introdotta al 19mo Congresso del Partito, ed astenersi dal celebrare ciecamente feste straniere o impegnarsi nelle religioni occidentali. Non devono partecipare a celebrazioni di origine occidentale e svolgere un buon lavoro di sicurezza in occasione della vigilia e del giorno di Natale”.

Tratto da Asianews http://www.asianews.it/notizie-it/Il-Partito-comunista-vieta-il-Natale:-%E2%80%98%C3%88-l%E2%80%99oppio-dello-spirito%E2%80%99-42643.html

un giudizio negativo sull’approvazione della Legge sul Biotestamento

“Il Movimento per la vita Ambrosiano esprime un giudizio negativo sull’approvazione della Legge sul Biotestamento che ritiene una legge sbagliata”, così in una nota si esprime il direttivo del Movimento per la Vita Ambrosiano a margine dell’approvazione della legge sul biotestamento.

Una legge che toglie al medico la responsabilità penale per l’omicidio del consenziente, smascherando così la mancanza nella legge del divieto di eutanasia . Una legge che non garantisce l’obiezione di coscienza né per il medico né per le strutture ospedaliere. Una legge che pretende di dare valore terapeutico a nutrizione e idratazione che sono sostegni vitali, e ne autorizza l’interruzione senza nessun riferimento alla condizione del paziente e quindi apre all’abbandono terapeutico e alla introduzione dell’eutanasia omissiva”, continuano i leader dell’associazione prolife milanese.

Leggi tutto il comunicato su  http://www.movimentovitamilano.it/comunicato-mva-sulla-legge-sul-biotestamento/ 


Biotestamento, Gigli: Parolin conferma legittima dell’obiezione di coscienza alla legge sulle Dat
Vitanews, 20 DIC – “Visto quanto sta già accadendo a Torino, la presa di posizione del Card. Parolin sull’obiezione di coscienza per le strutture sanitarie cattoliche è quanto mai opportuna. L’Assessore Saitta ha adombrato infatti la possibilità che la Regione Piemonte possa togliere la convenzione alle strutture sanitarie che non applicheranno la legge. Una minaccia nemmeno tanto velata per il Cottolengo, il cui superiore generale ha già dichiarato che non aderirà a richieste di sospensione di sostegni vitali”. Lo dichiara in una nota il deputato e Presidente del Movimento per la Vita Italiano, Gian Luigi Gigli.
“Questa legge non riconosce alcuno spazio per l’obiezione delle strutture sanitarie – sottolinea Gigli -. È previsto, che anch’esse, al pari di quelle pubbliche, siano obbligate ad applicarla.

Sempre più forti le tensioni tra sciiti e sunniti


La guerra tra sciiti e sunniti prosegue e dopo l'Iraq, la Siria e lo Yemen ora il prossimo terreno di scontro potrebbe diventare il Libano. 

Che la tensione si stia alzando tra Iran e Arabia Saudita è testimoniato dai missili che dallo Yemen sono stati lanciati sull'Arabia Saudita . L'Arabia Saudita sembra aver stretto un'alleanza con Israele e Stati Uniti contro l'Iran e oltre agli accordi di acquisti di armamenti lo testimonia la mossa di Trump di spostare l'ambasciata Usa a Gerusalemme e la scarsa reazione dei paesi sunniti Arabia in testa. Unica voce discordante quella di Erdogan che già con l'appoggio fallito dei fratelli musulmani in Egitto ha cercato di togliere la guida politica dei sunniti all'Arabia che però col nuovo principe eriditario ha accellerato con lo scontro con l'Iran e le alleanze nella regione come con l'Egitto di Al Sisi nemico dei fratelli musulmani. 

Va ricordato che Israele confina col Libano e che nel Libano ci sono gli Hezbollah alleati con l'Iran e arcinemici sia dei sunniti che di Israele, oltre ad aver combattuto in Siria contro i sunniti.

Il predominio sul mondo islamico tra sciiti e sunniti purtroppo sembra destinato a far scoppiare nuovi conflitti.

domenica 10 dicembre 2017

La scommessa di Trump su Gerusalemme

Il presidente americano, Donald Trump, ha riconosciuto Gerusalemme come capitale di Israele e ha avviato il processo per trasferire lì l’ambasciata statunitense che ora, come tutte le altre sedi diplomatiche, è a Tel Aviv. Come ha dichiarato durante l'annuncio Trump è ora di riconoscere che Gerusalemme è la capitale di Israele e procedere sulla strada della pace nella direzione due popoli due stati. Trump fa quello che prevedeva una legge del Congresso del 1995, venuta dopo il Trattato di Oslo del 1993, che riconosceva Gerusalemme capitale, ogni presidente americano ogni 6 mesi doveva firmare un decreto per rinviarne l'applicazione. Trump col realismo che sembra contraddistinguere la sua politica oltre schemi ideologici e orami superati ha deciso di rompere gli indugi. D'altronde era una delle promesse della sua campagna elettorale. Certamente questa mossa gli garantisce anche il sostegno di una parte della destra americana, ma bisogna dire che anche i democratici hanno sempre sostenuto questa posizione, può quindi avere un riflesso interno. MA può rappresentare anche una scommessa sul rilancio di un dialogo che è fino ad oggi morto e senza sbocchi. Una mossa forse azzardata ma che potrebbe costringere i due interlocutori (israeliani e palestinesi) a rimettersi in discussione e rilanciare un dialogo bloccato da veti reciproci. Ognuno dovrà certamente cedere qualcosa. La situazione internazionale che vede una parte del mondo sunnita, Arabia Saudita prima fra tutti, alleata con Israele in versione antri-Iran, lascia presupporre che i palestinesi non troveranno facilmente un sostegno internazionale ad una nuova intifada, sembrerebbe quindi che la mossa, provocazione, di Trump possa sfruttare le attuali divisioni tra sciiti e sunniti e all'interno del mondo sunnita stesso (vedi isolamento del Qatar) per provare ad avere uno sbocco che oggi sembra impossibile e un po azzardato pensare. Certamente Trump scompiglia le carte e vedremo se questo sarà utile o no ad un processo di pace che fino ad oggi era morto...e certamente non è stato Trump ad ucciderlo.

mercoledì 6 dicembre 2017

La legge sul biotestamento risponde solo a logiche partitiche

Un Parlamento in scadenza accelera l’approvazione della legge sul biotestamento, legge ingiusta, legge che mina alle fondamenta l’alleanza terapeutica medico paziente, legge che non garantisce l’obiezione di coscienza, legge che pretende di dare valore terapeutico a nutrizione e idratazione, una legge che in pratica depenalizza l’eutanasia omissiva.
Tutto questo perché? Per puri fini politici, non è infatti un’emergenza nazionale, ben altre istanze dovrebbero essere messe come priorità dalla politica nel nostro paese. Ma questa legge serve per saldare i rapporti del PD con l’ala radicale vista la rottura con la sinistra. Il bene comune sacrificato sull’altare delle alleanze elettorali.

lunedì 4 dicembre 2017

In CINA il partito comunista vuole entrare nelle aziende

La Cina vuole imporre una sezione del PCC in ogni azienda straniera…. Gli unici che hanno protestato e stanno ripensando la politica delle loro ditte in Cina sono quelle tedesche. Giornali e mondo politico tacciono su questo fatto grave.

Se le tasse per le imprese passano dal 33% al 20%

Le tasse per le imprese passano dal 35% al 20%, non è una fake news, è la riforma fiscale approvata dal Senato Americano e voluta da Donald Trump. Dopo la nomina del nuovo giudice della corte suprema, certamente la vittoria più significativa per Trump.
Una notizia nascosta dal clamore del presunto scoop sul generale Flynn riguardo il suo spergiuro all’Fbi. Ricordiamo che Flynn fu "licenziato" dalla Casa Bianca proprio per aver mentito al Vice Presidente Pence sui colloqui coi russi. Niente di nuovo e soprattutto la notizia inizialmente erroneamente riportata in merito al coinvolgimento di Trump come candidato (mentre era già stato eletto) è costata al giornalista Brian Ross quattro settimane di sospensione da parte della sua stessa emittente ABC.
 
La vera notizia, quella che davvero può influire in modo più significativo sulla presidenza Trump e sull'economia vene prativcamente celata da tutti i media.

giovedì 30 novembre 2017

Un ottima notizia sul lato immigrazione

Un ottima notizia sul lato immigrazione che apre ad una nuova possibilità per gestire i flussi migratori. Sono atterrati a Fiumicino grazie all'accordo tra Stato italiano e Cei, che agisce attraverso Caritas e Migrantes, e Comunità di Sant'Egidio le prime 25 persone di 500 che arriveranno legalmente in Italia. Un prima passo concreto contro lo sfruttamento dell'immigrazione clandestine, contro i trafficanti di uomini e per garantire ai migrant di arrivare senza rischi e senza arricchire malaffare.

mercoledì 29 novembre 2017

Con Trump si torna ad augurare Merry Christmas

Il presidente Trump conferma la sua promessa elettorale di andare contro il politically correct e tornare alla tradizione in occasione del Natale, rilancia il lessico della cristianità: basta parlare di feste. E poi sfida il politicamente corretto degli ultimi anni di Obama. Niente più Happy Holidays ma si torna ad augurare Merry Christmas, cosi nei biglietti di auguri della Casa Bianca ma anche negli addobbi e nei simboli tradizionali come l'albero alla casa Bianca torna il Natale.


That's different from last year's card sent out by President Obama, which included a family photo and wished Americans a 'joyous holiday season.'

The Trump card is signed by President Trump, first lady Melania Trump and even 11-year-old Barron and was displayed in the White House's 'Bookseller's' area, as the Christmas decorations were unveiled today.

Rapporto Natalità ISTAT: un paese senza figli


L’ISTAT ha pubblicato il rapporto Natalità e fecondità Periodo di riferimento: Anno 2016. Sono 473.438 i nati nel 2016 (-12mila sul 2015); 1,34 in media i figli per donna; 31,8 anni l’età al parto. Secondo lo stesso rapporto nell'arco di 8 anni (dal 2008 al 2016) le nascite sono diminuite di oltre 100 mila unità e “Il calo è attribuibile principalmente alle nascite da coppie di genitori entrambi italiani. I nati da questa tipologia di coppia scendono a 373.075 nel 2016 (oltre 107 mila in meno in questo arco temporale). Ciò avviene fondamentalmente per due fattori: le donne italiane in età riproduttiva sono sempre meno numerose e mostrano una propensione decrescente ad avere figli”.

Questa ultima osservazione ci ricorda che questa curva non potrà che peggiorare perché sarà sempre più difficile invertire il trend negativo perché in futuro ci saranno sempre meno donne in età fertile.

Si registra inoltre un ovvia diminuzione delle nascite all'interno del matrimonio: nel 2016 sono solo 331.681 (oltre 132 mila in meno in soli 8 anni). Questa importante diminuzione è in parte dovuta al contemporaneo forte calo dei matrimoni, che hanno toccato il minimo nel 2014, anno in cui sono state celebrate appena 189.765 nozze (57 mila in meno rispetto al 2008). Il report riporta anche che “Nel 2016 si conferma la tendenza alla diminuzione della fecondità in atto dal 2010. Il numero medio di figli per donna scende a 1,34 (1,46 nel 2010). Le donne italiane hanno in media 1,26 figli (1,34 nel 2010), le cittadine straniere residenti 1,97 (2,43 nel 2010). L'effetto della modificazione della struttura per età della popolazione femminile è responsabile per quasi i tre quarti della differenza di nascite osservata tra il 2008 e il 2016. La restante quota dipende invece dalla diminuzione della propensione ad avere figli”.

Queste osservazioni e i dati sulle donne straniere mettono in evidenza come il calo non possa essere spiegato solo con problemi ti tipo sociale ed economico. C’è un problema culturale.

C’è poi la tendenza a diventare mamme sempre più tardi e quindi i problemi di infertilità aumentano. Come ricorda il giornalista Polito sul Corriere della Sera “Se si aggiunge una illimitata e spesso superficiale fede nelle risorse della tecnica, quasi che la provetta potesse sostituire del tutto e a qualunque età il ventre materno, si può giungere a paventare la «Morte della madre», intesa come figura simbolo di una società declinante” , il giornalista conclude la sua analisi con delle osservazioni molto interessanti , per esempio, “che il concetto di fratellanza è molto più difficile da apprendere in famiglie senza fratelli” questa sta già cambiando la nostra società “Una generazione di figli unici sta crescendo nelle nostre case senza fratelli, con molti nonni e qualche bisnonno” . In prospettiva conclude “Un’inversione di tendenza potrà dunque avvenire solo quando ci sarà piena consapevolezza di queste cause culturali. Quando ricominceremo a pensarci come una comunità invece che come un agglomerato di interessi, e riprenderemo a premiare chi investe sul futuro, invece di dilaniarci per risorse sempre più limitate di spesa pubblica. Come seppero fare i nostri genitori, la cui spinta vitale generò il baby boom del dopoguerra, in un Paese dalle condizioni economiche e sociali non certo migliori di quelle di oggi”.

sabato 25 novembre 2017

Il nascituro e la coscienza che nasce dall'«evidenza» di un'ecografia

Una nostra lettera pubblicata su Avvenire a cui ha risposto Marina Corradi

Caro Avvenire, l’altro giorno ci ha colpito un articolo della “Stampa” firmato Gianluca Nicoletti. Si parlava della immagine dell’ecografia del bambino atteso da una nota “influencer” di Instagram, ecografia postata in rete che ha raccolto oltre 500mila “mi piace”. Interessante che il giornalista si ponga in questa occasione dei problemi sui diritti del feto, che pure non riesce ancora a chiamare bambino. Interessante che si ponga anche una serie di interrogativi sul diritto alla privacy del bambino non ancora nato, sulla tutela della sua immagine: lo riconosce quindi come soggetto a tutti gli effetti. Se ci si preoccupa della sua privacy bisogna riconoscere che è titolare di diritti, quindi ancora di più è titolare del diritto dal quale scaturiscono tutti gli altri : il diritto alla vita. Oggi questo non è garantito a tutti i bambini non ancora nati, perché la loro vita potrebbe essere interrotta dall’aborto. Le stupende immagini delle nuove ecografie, come già all’inizio di questa tecnologia, ma ancor più adesso con il prodigio della vista in 3D e 4D, aprono gli occhi sul fatto che la vita inizia prima della nascita.
Luca e Paolo Tanduo

Un’ecografia di un feto di poche settimane commuove il web, perché si tratta del figlio di gente famosa. «Patato», «raviolino», lo chiamano inteneriti nel video su Instagram i giovani genitori. Il web impazzisce. Il bambino non ancora nato è già guardato e chiamato a tutti gli effetti come un bambino. Il collega della “Stampa” commenta: «Occorre che si cominci a prendere atto di questo fenomeno, la nostra ombra digitale inizia ad allungarsi sulla Terra prima ancora che ci sia dato di venire alla luce». Quest’«ombra» del nascituro si è fatta, poi, sempre più netta con le ultime metodologie ecografiche, che danno immagini tridimensionali e quadrimensionali del feto. Nelle prime il corpo e il volto appaiono con la profondità di un’immagine dal vivo; delineano i lineamenti, gli occhi chiusi o aperti, le labbra, le piccole mani. Nelle immagini in 4D poi il piccolo appare in movimento, come in un film: lo si vede succhiarsi il pollice, o giocherellare con il cordone ombelicale. Immagini di una bellezza che colma di un religioso stupore. Che già molti mesi prima di nascere il nascituro sia un uomo, è un’evidenza non nascondibile nelle ecografie di ultima generazione. Li vediamo, con fattezze come le nostre, dunque “sono”. Sono persone. Il vedere testimonia qualcosa di innegabile. Viene da domandarsi, come suggeriscono i lettori, se questo non porterà ad aprire gli occhi. Se il distinguere perfino le nascenti membra di un embrione di poche settimane non costringerà chiunque guardi ad ammettere l’evidenza: questo è un uomo. Come si potrà andare avanti a conciliare il diritto all’aborto con questi fotogrammi che raccontano, rispetto al principio della vita, una documentata storia, fin nei minimi particolari? Bisognerebbe rifiutarsi di vedere, chiudere gli occhi di fronte alla meraviglia di una tecnologia che sa fotografare, dei nascituri, perfino il battito delle palpebre. E chiudere gli occhi di fronte alla realtà è il comportamento più irrazionale che si possa avere. Le prodigiose macchine che sanno esplorare nel buio del ventre materno dunque ci accompagneranno in una presa di coscienza nuova? È possibile. Lo speriamo. Benché una tecnica di indagine così precisa potrebbe prestarsi anche alla individuazione, per esempio, di quei caratteri somatici propri della sindrome di Down. E allora l’ecografia 3D potrebbe anche sancire la eliminazione del figlio “irregolare”. Le nuove ecografie sono un prodigio della capacità tecnologica, apriranno, forse, gli occhi a molti. Ma bisognerà sempre, da parte nostra, sapere guardare con occhi aperti e liberi. Per riconoscere la evidente verità: quello, è un “uno di noi”. È un uomo comunque, e per quanto piccolo sia ancora. O magari “irregolare” o “differente”. Semplicemente, è un uomo. Un dato di realtà, che solo con estrema, radicale cecità è possibile cancellare.

martedì 21 novembre 2017

Se il futuro e gli equilibri dell'Europa si scelgono coi sorteggi

Ieri l'Europa ha deciso le nuovi sedi delle agenize del farmaco e bancaria.
Le decisioni che portano l’Agenzia del farmaco ad Amsterdam e quella bancaria a Parigi è stata affidata dopo vari turni di voto ai sorteggi per decidere il proprio futuro. E' davvero assurdo, una incapacità di decidere, una fuga dale responsabilità. Decidere il future ddi migliaia di posti di lavoro e di miliardi di investimenti con sorteggio è grottesco.

Detto questo si può aggiungere in particolare per l'EMA che si evidenzia come il blocco nord europeoo si è confermato compatto e unito, e contrario all'Italia. Qualche riflessione questo dato la meriterebbe.

lunedì 20 novembre 2017

Per la Germania incomincia una fase di instabilità politica

A due mesi dalle elezioni legislative sono fallite nel corso dell’ultima notte le consultazioni per la formazione di un governo nero-giallo-verde, la cosiddetta coalizione giamaicana Per la Germania si apre una strada inesplorata di instabilità politica. Per Angela Merkel ed il suo partito rimangono aperte 3 possibilità per continuare a governare sono assai ridotte quanto improbabili. Un governo di minoranza fra Cdu-Csu e Verdi, una riedizione della Grande coalizione con l’Spd guidata però in questo caso da un altro cancelliere come possibile concessione ai socialdemocratici o appunto le elezioni anticipate dall’esito a questo punto imprevedibile.

Le parole del Papa sul fine vita sono inequivocabili


Papa Francesco ha ribadito quanto la Chiesa ha sempre affermato , il Santo Padre ricorda quanto sia “moralmente lecito rinunciare all’applicazione di mezzi terapeutici, o sospenderli, quando il loro impiego non corrisponde a quel criterio etico e umanistico" secondo il principio della proporzionalità delle cure. Ribadisce chiaramente il no all’eutanasia e “l’imperativo categorico” “di non abbandonare mai il malato”. Ha ricordato poi l’importanza delle medicina palliativa che “riveste una grande importanza anche sul piano culturale, impegnandosi a combattere tutto ciò che rende il morire più angoscioso e sofferto, ossia il dolore e la solitudine”. Ha ricordato infine che “lo Stato non può rinunciare a tutelare tutti i soggetti coinvolti, difendendo la fondamentale uguaglianza per cui ciascuno è riconosciuto dal diritto come essere umano che vive insieme agli altri in società”.

Ogni lettura diversa del discorso del Papa, c’è chi addirittura parla di svolta, è del tutto falsa e strumentale.
 
E' del tutto improprio leggere questo intervento del Papa come qualcosa riferibile alla proposta di legge in discussione al Parlamento. Il Papa è intervenuto in occasione del convegno sul “fine vita” promosso dalla Pontificia Accademia. Quanto afferma poi è in notevole contrasto all'idea che è alla base della proposta di legge.
 
L’accanimento terapeutico e il suo rifiuto sono già possibili e regolamentati non serve una nuova legge. La legge sul TESTAMENTO BIOLOGICO E DISPOSIZIONI DI FINE VITA ha ben altre finalità.

Noi diciamo che Il vero atto di rispetto e di civiltà andrebbe indirizzato a fornire il più ampio sostegno alle famiglie per prendersi cura (che non significa solo la medicalizzazione della malattia) della persona malata e non per dare la morte. Anche i recenti dati dell'Istituto nazionale dei tumori di Milano certificano che queste richieste di porre fine alla propria esistenza anzitempo sono rarissime. I malati desiderato essere curati e accompagnati. Come ha anche ricordato il Papa citando al storia di un sacerdote, 65enne più o meno, che scopertosi ammalato è stato accompagnato dal suo medico, un esempio di quell'alleanza medico paziente che invece la legge sulle "disposizioni" di fine vita mette in pericolo.
 
 
 

giovedì 16 novembre 2017

Clima i soliti allarmi catastrofici



 

 
15.000 scienziati lanciano l'allarme, tra cui anche molti Nobel, avvertono che nel giro di una o due generazioni avremo imboccato una strada irreversibile verso l'autodistruzione dell'umanità causata dai cambiamenti climatici.

Nei giorni scorsi la stampa ha enfatizzato la notizia che abbiamo raggiunto il  valore massimo dei livelli di concentrazione di CO2.

Ancora allarmismi e catastrofismi. Spiace dire che questo potrebbe fare molto male alla scienza, affermazioni espresse con tale certezza con modelli del tutto di incerta validità sono davvero pericolosi. Ricordiamo solo il caso più clamoroso di qualche anno fa: il Gruppo intergovernativo sul mutamento climatico dell'Onu (Intergovernmental Panel on Climate Change o Ipcc) nel 2007, lo stesso anno in cui vinse il premio Nobel insieme all'ex vicepresidente Usa Al Gore, aveva infatti sostenuto che "molto probabilmente" i ghiacciai dell'Himalaya sarebbero scomparsi nel 2035. Solo 3 anni dopo il clamoroso annuncio, il 20 gennaio 2010 la stessa task force Onu sul clima ha dovuto ammettere che non c’erano basi scientifiche per affermare che nel 2035 non ci sarebbero stati più i ghiacchiai dell'Himalaya se il riscaldamento del pianeta continuava agli attuali ritmi.

Certo poi ci si dimentica che in realtà ci sono premi nobel come Rubia e molti scienziati che contestano dati cosi allrmanti ma nei media appare sempre che la comunità scientifica è compatta. 

Ovviamente non poteva mancare in questo trionfo di allarmi anche quello sulla crescita demografica, per questi scienziati è necessario ridurre il tasso di crescita della popolazione umana. Queste previsioni già evocate negli anni 60 hanno già dimostrato di non essere corrette. Il vero problema invece è quello di un'equa distribuzione dei beni. Guarda caso la Cina che ha applicato terribili politiche di controllo delle nascite con aborti e sterilizzazione forzate oggi abolisce quella politica del figlio unico perchè ha creato un grave problema di decrescita demografica con un numero di donne bassissimo rispetto agli uomini...e la crescita economica con tanti vecchi e pochi giovani è insostenibile. Inoltre rimarrebbe il problema di chi deve decidere chi è quanti figli bisogna avere? Oppure bisognerebbe ammettere che i poveri non devono avere figli?

 

Terminiamo infine sui livelli di CO2. I livelli pre e post industriali non correlano l’ipotesi della causa antropica. O ancora L’aumento della CO2 non ha solo effetti negativi, ma anzi anche molto positivi come la produttività agricola. O ancora quali sono le cause dell’aumento della CO2? Le emissioni dovute ai inquinanti di origine fossile sono molto più alte nell’emisfero nord che in quello sud eppure non si registra un aumento della CO2 significativamente diverso tra i due emisferi. All’aumento esponenziale non corrisponde l’equivalente aumento dei dati della temperatura. In epoche remote l’aumento della temperatura non si registrò in corrispondenza di un aumento della CO2. Come non tenere conto della ciclicità delle temperature, o del legame con i cicli solari, o fenomeni come il NINO in corrispondenza dei quali si registrano picchi di temperatura.

 

L'eliminazione dell'Italia : un problema non solo sportivo

L'Italia è stata eliminata dalla Svezia e non parteciperà ai mondiali di calcio in Russia la prossima estate.

A parte i giudizi di carattere sportivo, una nazionale mal messa in campo, senza idee e con contrasti tra allenatore e giocatori, questa sconfitta avrà conseguenze economiche e sociali molto grandi.

Innanzitutto la scelta di allenatore Ventura senza esperienza internazionale e scelto perchè costava poco: una scelta al ribasso che però ora costerà per la mancata partecipazione ai mondiali 100 milioni di euro alla FIGC. Soldi che non arriveranno per la perdita dei diritti televisivi , dei premi per passaggio dei turni e di partecipazione, mancate sponsorizzazioni e clausole sulla mancata qualificazione. Bisogna ricordare che coi soldi del calcio si mantengono economicamente tutti gli sport minori e senza soldi ci saranno meno impianti sportivi e investimenti ora necessari per il rilancio.
Insomma la mentalità del risparmio ha portato a una perdita economica enorme. Sarebbe stato meglio che la FIGC avesse speso di più per un allenatore carismatico che ci avrebbe portato al mondiale.
Ma il danno economico non è solo per la FIGC , le statistiche dicono che la vittoria al mondiale 1982 e 2006 ha prodotto il raddoppio del PIL nazionale in quell'anno, perchè si sa in economia un brand vincente fa da volano, come anche l'entusiasmo. Senza parlare della mancanza di benefici economici dalla vnedita di televisori, che aumenta per i mondiali, o dei guadagni di bar e ristoranti che radunavano la gente per le partite, o le mancate pubblicità di partite viste da 20 milioni di telespettatori.

Un altro aspetto grave è quello sociale, il calcio da sempre e i mondiali in particolare, sono un collante nazionale e sociale, la gente si trova insieme per mangiare e vedere le partite, per festeggiare le vittorie, ognuno ha un ricordo legato a un mondiale, questa generazione dopo le delusioni degli ultimi due mondiali ora non avrà neanche la partecipazione a quello di Russia 2018.
Un paese diviso su tutto e bisognoso di rilancio anche di fiducia e entusiasmo perde una delle spinte per il prossimo anno che vedrà invece il paese diviso dalle elezioni politiche.

lunedì 6 novembre 2017

Arabia Saudita Iran e Libano

L’erede al trono saudita Mohammed bin Salman e ritenuto vero leader dell'Arabia Saudita ha lanciato da tempi la sua  “Vision 2030” con aperture per le donne e dell'islam moderato. 32 enne modernizzatore ma anche autore della guerra in Yemen e delle sanzioni al Qatar in una visione di contrasto all'Iran sciita. Il principe Salman ha in questi giorni attraverso la commissione anti-corruzione destituito e arrestato ministri, principi e alcuni tra gli imprenditori arabi più ricchi come principe Alwaleed bin Talal, Bakr bin Laden. Molti vedono in questa opera moralizzatrice un tentativo di eliminare avversari politici e accentrare ancor di più il potere.
Un altro fatto clamoroso è l'annuncio delle dimissioni del primo ministro libanese Saad Hariri proprio da Ryad dove si trovava, che lascia pensare a forte pressioni saudite sul governo libanese per ostacolare gli accordi con gli shiiti Hezbollah con cui il Primo ministro aveva permesso, il 31 ottobre 2016, l’elezione alla presidenza di Michel Aoun, dopo due anni e mezzo di blocco istituzionale e di vacanza della carica. 
Gli accordi tra il presidente USA Donald Trump e Mohammed bin Salman, la vittoria in Siria di Assad e Hezbollah con la sconfitta non solo dell'ISIS ma anche dei gruppi sunniti appoggiati dall'Arabia Saudita, hanno creato lo scenario per cui il principe Saudita ha obbligato il presidente libanese alle dimissioni. Per il Libano, già coinvolto nella guerra in Siria sia per le centinaia di migliaia di profughi presenti in Libano, sia per la partecipazione degli Hezbollah sia per gli scontri al confine con la Siria tra sunniti e Hezbollah vinto dagli sciiti, si apre ora una situazione di crisi che rischia di riaprire le fratture tra le varie componenti religiose del paese. Il Libano rischia di diventare il nuovo terreno di scontro tra Iran (che appoggia e arma Hezbollah) e Arabia Saudita con anche altri stati che guardano con attenzione agli sviluppi come Israele uno dei maggiori oppositori dell'influenza dell'Iran nel Libano. (per altre info segui anche www.asianews.it )

Il papa l'Europa e i cristiani e San Benedetto

Papa Francesco ha scelto il congresso «Ripensare l'Europa: contributo cristiano al futuro della Ue» organizzato dalla Commissione degli episcopati della Comunità Europea (Comece) per parlare di Europa e Cristianesimo. Ha detto che troppo spesso le persone sono ridotti a numeri , persone raccolte in statistiche, soglie di povertà o quote di ingresso.
Ha richiamato la figura e il messaggio di San Benedetto che rimette al centro l'uomo "L’uomo non è più semplicemente un civis, un cittadino dotato di privilegi da consumarsi nell’ozio; non è più un miles, combattivo servitore del potere di turno; soprattutto non è più un servus, merce di scambio priva di libertà destinata unicamente al lavoro e alla fatica" Il papa ricorda che "Per Benedetto non ci sono ruoli, ci sono persone. È proprio questo uno dei valori fondamentali che il cristianesimo ha portato: il senso della persona, costituita a immagine di Dio. A partire da tale principio si costruiranno i monasteri, che diverranno nel tempo culla della rinascita umana, culturale, religiosa ed anche economica del continente". Quindi papa Francesco dice che "Il primo, e forse più grande, contributo che i cristiani possono portare all’Europa di oggi è ricordarle che essa non è una raccolta di numeri o di istituzioni, ma è fatta di persone"
Il papa ha ricordato l'importanza della comunità : "I cristiani riconoscono che la loro identità è innanzitutto relazionale - ha ribadito Bergoglio -. Essi sono inseriti come membra di un corpo, la Chiesa (cfr 1 Cor 12,12), nel quale ciascuno con la propria identità e peculiarità partecipa liberamente all’edificazione comune. Analogamente tale relazione si dà anche nell’ambito dei rapporti interpersonali e della società civile". E per il papa la prima comunità è la famiglia " La famiglia è l’unione armonica delle differenze tra l’uomo e la donna, che è tanto più vera e profonda quanto più è generativa, capace di aprirsi alla vita e agli altri. Parimenti, una comunità civile è viva se sa essere aperta, se sa accogliere la diversità e le doti di ciascuno e nello stesso tempo se sa generare nuove vite, come pure sviluppo, lavoro, innovazione e cultura. Persona e comunità sono dunque le fondamenta dell’Europa".
Papa Francesco ricorda il ruolo pubblico della religione e ritiene un "pregiudizio laicista" il concetto oggi dominante in Europa di ridurre la religione a un fatto privato "il ruolo positivo e costruttivo che in generale la religione possiede nell’edificazione della società. "
Per questo il papa richiama "I cristiani sono chiamati a favorire il dialogo politico, specialmente laddove esso è minacciato e sembra prevalere lo scontro. I cristiani sono chiamati a ridare dignità alla politica, intesa come massimo servizio al bene comune e non come un’occupazione di potere".
Il papa intende quindi "un’Europa che sia una comunità inclusiva, libera da un fraintendimento di fondo: inclusione non è sinonimo di appiattimento indifferenziato". Per questo richiama all'apertura verso i migranti "Non si può pensare che il fenomeno migratorio sia un processo indiscriminato e senza regole, ma non si possono nemmeno ergere muri di indifferenza o di paura. Da parte loro, gli stessi migranti non devono tralasciare l’onere grave di conoscere, rispettare e anche assimilare la cultura e le tradizioni della nazione che li accoglie" . Papa Francesco ricorda per i cristiani il loro ruolo di essere operatori di pace e l'importanza dell'educazione . Conclude ricordando ancora San Benedetto " Egli, che fu «messaggero di pace, realizzatore di unione, maestro di civiltà»".

sabato 4 novembre 2017

Nessun sostegno alla maternità e alle famiglie

NESSUNO SOSTEGNO ALLA MATERNITÀ E ALLE FAMIGLIE
L’Italia soffre una grave crisi demogra ca che comporterà e già incominciamo
a vederlo in questi ultimi anni, una diminuzione della popolazione, ovvero avremo sempre più anziani e meno giovani.
 
Il Rapporto Ocse «Preventing Ageing Unequally» dice che il nostro Paese al momento ha 38 persone over 65 ogni 100 persone in età da lavoro (20-64 anni) a fronte dei 28 della media Ocse ma il numero salirà a 74 nel 2050 portando l'Italia al terzo posto tra i paesi più vecchi. Ci si aspetterebbe un chiaro segnale da parte della politica per sostenere la natalità e le famiglie con gli.
 
Invece abbiamo assegni familiari ridicoli e incentivi che riguardano tante cose ma poco la famiglia, no al nuovissimo bonus per verde e giardini solo per citare un esempio. Insomma sembra che sia più urgente incentivare la crescita del verde che non la crescita dei bambini.

venerdì 3 novembre 2017

Papa: Chiediamo al Signore che converta i cuori dei terroristi e liberi il mondo dall’odio e dalla follia omicida


A NYC nel quartiere centrale di Manhattan, un 29enne uzbeko, Sayfullo Saipov, si è scagliato con il suo camioncino contro passanti e ciclisti, uccidendo 8 persone e ferendone 11. Oramai è certo che si è trattato di un attacco terroristico che riprende le stesse modalità usate a Nizza, a Berlino, a Londra e a Barcellona.

L’Uzbekistan sta diventando un crocevia di integralismo, se si pensa che gli attentatori di Instanbul, Stoccolma, San Piertroburgo e ora New York provenivano tutti da questo stato, d’altronde se si pensa che da qui come dalle altre ex repubbliche sovietiche a maggioranza musulmana sono partiti migliaia di combattenti che hanno combattuto per l’ISIS in Siria si capisce come in queste regioni, che confinano con l’Afghanistan, già da molti anni l’integralismo ha fatto breccia e riesce a superare i forti controlli e repressioni interne.

In Afghanistan, il 25 ottobre scorso, un attacco suicida rivendicato da Daesh ha fatto 13 morti e 20 feriti. L’attentato è avvenuto in una zona molto controllata, dove vi sono le sedi di molte ambasciate, fra cui quella Usa.

In Somalia, il 14 ottobre scorso, il gruppo terrorista al-Shabaab (legato ad al-Qaeda) ha condotto un attacco facendo esplodere due camion in una zona affollata della città di Mogadiscio. Il bilancio è di oltre 300 morti.

Il Papa si è detto profondamente addolorato per gli attacchi terroristici di questi ultimi giorni in Somalia, Afghanistan e a New York. “Nel deplorare tali atti di violenza, prego per i defunti, per i feriti e i loro familiari. Chiediamo al Signore che converta i cuori dei terroristi e liberi il mondo dall’odio e dalla follia omicida che abusa del nome di Dio per disseminare morte». Così Papa Francesco, al termine dell'Angelus recitato per la festa di Ognissanti, ha voluto ricordare gli attentati più recenti: le stragi passate quasi inosservate nei circuiti mediatici internazionali, avvenute in Somalia e Afghanistan, e quella avvenuta nelle ultime ore nel cuore di Manhattan, negli Stati Uniti.

venerdì 27 ottobre 2017

Xi Jinping e la Cina


Xi Jinping è stato confermato dal 19esimo congresso del partito comunista cinese Presidente della Cina. Insieme a lui è stato eletto il nuovo Comitato Permanente del politburo di 7 membri, due  sono le novità : è stata abolita la consuetudine di nominare un successore al presidente, c'è stata una del potere per assicurare a Xi Jinping di superare il limite del doppio mandato.  Infatti tutti I 5 nuovi membri del Comitato Permanente sono anziani e non potranno quindi rappresentare un'alternativa tra 5 anni, e tutti sono l'espressione delle tre correnti dominanti nella politica cinse: quella di Xi Jinping, quella dell'ex presidente Hu Jintao, e quella della corrente di Shangai. D'altronde Xi Jinping nei suoi primi 5 anni da presidente con le accuse di corruzione ha eliminato molti avversari politici, ha accentrato i poteri e rilanciato l'ideologia socialista. Xi Jinping ha anche aumentato il potere del partito e le repressioni come ad Hong Kong, ma anche limitato la libertà di stampa, il controllo di internet e limitato fortemente la libertà di religione solo a parole tutelata in Cina. In questi anni la repressine versoal Chiesa fedele al Papa è accresciuta: vescovi rapitie spariti: Daqin, vescovo di Shanghai, il giorno stesso della sua ordinazione episcopale nel 2012, è stato arrestato per aver dichiarato pubblicamente la sua intenzione di abbandonare l’Ap. Monsignor Shao Zhumin, vescovo di Wenzhou riconosciuto da Roma ma non da Pechino, è scomparso da oltre un mese, come denunciato anche dal Vaticano. 
Nel 2014 il governo comunista della provincia di Zhejiang ha lanciato la campagna che di fatto ha colpito solo i cristiani e da allora sono state demolite dalla sommità delle chiese tra le 1.000 e le 1.500 croci. Chi ha cercato di opporsi alla campagna, è stato picchiato o arrestato.  


Il congresso e le sue nomine non pongono a favore del dialogo con Roma. E' stat ribadita la linea guida di Xi Jinping di sinicizzare le religioni sotto il Partito comunista.

Certamente uno dei punti di forza di Xi Jinping che ne ha consolidato il potere è stata la conferma della crescita dell'economia cinese e della ricchezza interna.
Il programma che ha illustrato Xi Jinping al congresso è sicuramente di lunga durata e due dei pilastri sono il "sogno cinese" e "la via della seta" un enorme infrastruttura ferroviaria e marittima per il commercio cinese con l'Europa.




Il rilancio del ruolo della Cina nel mondo è stato anche alla base del suo discorso a Davos qualche mese fa sia sulla globalizzazione che sull'ambiente, anche se in parte contrasta con le regole del mercato cinese in cui il controllo dello stato e la politica monetaria sono fortemente controllati e di stampo nazionalista. La Cina poi non può certo vantare grandi risultati in termini ambientali per via del pesante l'inquinamento fuoi controllo in molte cittàe aree del paese. 

Inoltre rimane aperto il problema della Corea del Nord e della militarizzazione delle isole del Mar cinese contese . Il recente voto del Giappone che ridarà il via al riarmo del Giappone insieme con le pressioni Usa sulla Corea del Nord sono sicuramente un sintomo delle tensioni che aumentano in Asia.

Il fatto che Xi Jinping voglia svolgere un ruolo di leader è confermato dal fatto di aver fatto inserire nella costituzione cinese "il pensiero di Xi" nello stesso modo in cui aveva fatto Mao.

Insomma di Xi Jinping sentiremo parlare spesso e anzi sarebbe meglio che i media italiani ne parlassero di più perchè condizionerà la politica mondiale dei prossimi anni.


giovedì 26 ottobre 2017

L'età pensionabile: qualche riflessione

 L'Istat conferma le stime, e dunque dal 2019 la pensione di vecchiaia scatterà a 67 anni e non più a 66 anni e 7 mesi, com'è adesso.

Il dato forse merita una riflessione...il meccanismo attuale ha sicuramente rimediato ad inefficienze passate, ma la situazione ora va rivista.

67 anni : età pensionabile
43 anni e 3mesi di contributi per gli uomini e 42 anni e 3 mesi per le donne
65 + 20 anni : aspettativa di vita certificate dall'Istat

Significa che siamo giunti ad una soglia che è meglio non superare. Con 43/42 anni di contribute uno riceverà mediamente la pensione per 20anni se arriverà a 85anni di vita.
Se pensiamo che fino a pochi decenni fa le persone andavano in pensione a 50-55 anni pensiamo che oramai l'aggiustamento è stato fatto e vanno valutati altri fattori.

La vita non può essere dedicata esclusivamente al lavoro, I nonni hanno una funzione sociale e di sostegno alle famiglie giovani, ad una certa età molti ruoli aziendali e  lavorativi non sono più adatti o valutati positivamente nemmeno dalle aziende.

100 anni fa la disfatta di Caporetto

Il bollettino del Comando Supremo italiano del 24 Ottobre cosi descriveva la situazione “L’avversario con forte concorso di truppe e di mezzi germanici, ha effettuato, a scopo offensivo, il concentramento sulla nostra fronte. L’urto del nemico ci trova saldi e ben preparati. Nella scorsa notte, l’intensificato tiro su vari tratti del fronte Giulia e un violento bombardamento con largo impiego di proiettili a gas speciali tra il Rombon e la regione settentrionale dell’altopiano di Bainsizza, hanno segnato l’inizio dell’atteso attacco” Firmato CADORNA.......Leggi un nostro articolo http://lagrandeguerra-cccsanbenedetto.blogspot.com.tr/2017/10/100-anni-fa-la-disfatta-di-caporetto.html
ISONZO

venerdì 20 ottobre 2017

Le ragioni del referendum

Un referendum che avrà probabilmente effetti pratici limitati ma che ripropone la questione politica di una devoluzione fiscale ancora non attuata in Italia.

Il quesito del referendum chiede

Volete voi che la Regione Lombardia, in considerazione della sua specialità, nel quadro dell’unità nazionale, intraprenda le iniziative istituzionali necessarie per richiedere allo Stato l’attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, con le relative risorse, ai sensi e per gli effetti di cui all’articolo 116, terzo comma, della Costituzione e con riferimento a ogni materia legislativa per cui tale procedimento sia ammesso in base all’articolo richiamato?”
 
Ecco alcuni numeri che possono aiutare a comprendere le ragioni del referendum
 


 
 

ISIS e curdi cosa succede in IRAQ e SIRIA?

In questi giorni dalla Siria e dall'Iraq sono arrivate due notizie importanti e che indicano che sta forse per iniziare una nuova stagione anche se non è detto sia più pacifica della precedente.
Dopo la caduta a settembre di Deir Ezzor da parte delle forze governative di Assad e dei loro alleati russi e sciiti, ieri è stata liberata dai curdi e dagli americani la città di Raqqa, dichiarata capitale del Califfato ISIS, che già aveva perso Mosul in Iraq l'estate scorsa.
Finisce così lo stato dell’ISIS in quanto area territoriale occupata e controllata, in Siria come in Iraq i vincitori devono ora decidere come gestire interessi differenti. Russi e americani in Siria appoggiano fronti opposti difficilmente conciliabili con in più l’incognita dei turchi e dei curdi.
I curdi che con un referendum hanno dichiarato l’indipendenza del Kurdistan in Iraq, una mossa forse avventata, dovuto ai risultati positivi dei peshmerga curdi nella lotta contro l'ISIS e all'illusione che questo avrebbe agevolato la loro richiesta con il sostegno dei loro alleati sul campo militare. Hanno invece dovuto subito abbandonare Kirkuq occupata dall’esercito di Bagdad e dagli sciiti. Una grave perdita visto che hanno dovuto cedere anche i pozzi petroliferi dell'aerea. Bagdad avrebbe il controllo del 75% dei barili di petrolio al giorno estratti nella regione del Kurdistan, quindi quindi a parte la perdita di un territorio importante come quello di Kirkuk, l'autonomia sarebbe stata di fatto ridimensionata economicamente.;I curdi mantengono comunque il controllo di una vasta area e di Erbil, per ora non c’è stato uno scontro armato ma praticamente dopo averli usati per combattere l’Isis ora rischiano di diventare la causa di un nuovo conflitto perché nessuno, né Turchia, né Iraq, né Iran vogliono uno stato curdo.
Insomma la fine dell’Isis non coinciderà con la fine dei conflitti in Iraq e Siria, inoltre c’è l’incognita di dove finiranno le centinaia di combattenti ISIS scappati da Mosul e Raqqa e che ripercussioni avranno sulle cellule islamiste che da anni si richiamano all’ISIS per compiere attentati.