15.000 scienziati
lanciano l'allarme, tra cui anche molti Nobel, avvertono che nel giro di una o
due generazioni avremo imboccato una strada irreversibile verso
l'autodistruzione dell'umanità causata dai cambiamenti climatici.
Nei giorni scorsi
la stampa ha enfatizzato la notizia che abbiamo raggiunto il valore massimo dei livelli di concentrazione
di CO2.
Ancora allarmismi
e catastrofismi. Spiace dire che questo potrebbe fare molto male alla scienza,
affermazioni espresse con tale certezza con modelli del tutto di incerta
validità sono davvero pericolosi. Ricordiamo solo il caso più clamoroso di
qualche anno fa: il Gruppo intergovernativo sul mutamento climatico dell'Onu
(Intergovernmental Panel on Climate Change o Ipcc) nel 2007, lo stesso anno in
cui vinse il premio Nobel insieme all'ex vicepresidente Usa Al Gore, aveva
infatti sostenuto che "molto probabilmente" i ghiacciai dell'Himalaya
sarebbero scomparsi nel 2035. Solo 3 anni dopo il clamoroso annuncio, il 20
gennaio 2010 la stessa task force Onu sul clima ha dovuto ammettere che non c’erano
basi scientifiche per affermare che nel 2035 non ci sarebbero stati più i
ghiacchiai dell'Himalaya se il riscaldamento del pianeta continuava agli
attuali ritmi.
Ovviamente non poteva
mancare in questo trionfo di allarmi anche quello sulla crescita demografica,
per questi scienziati è necessario ridurre
il tasso di crescita della popolazione umana. Queste previsioni già evocate negli anni 60 hanno già dimostrato di non
essere corrette. Il vero problema invece è quello di un'equa distribuzione dei
beni. Guarda caso la Cina che ha applicato terribili politiche di
controllo delle nascite con aborti e sterilizzazione forzate oggi abolisce
quella politica del figlio unico perchè ha creato un grave problema di
decrescita demografica con un numero di donne bassissimo rispetto agli
uomini...e la crescita economica con tanti vecchi e pochi giovani è
insostenibile. Inoltre rimarrebbe il problema di chi deve decidere chi è
quanti figli bisogna avere? Oppure bisognerebbe ammettere che i poveri non
devono avere figli?
Terminiamo
infine sui livelli di CO2. I
livelli pre e post industriali non correlano l’ipotesi della causa antropica. O
ancora L’aumento della CO2 non ha solo effetti negativi, ma anzi anche molto
positivi come la produttività agricola. O ancora quali sono le cause
dell’aumento della CO2? Le emissioni dovute ai inquinanti di origine fossile
sono molto più alte nell’emisfero nord che in quello sud eppure non si registra
un aumento della CO2 significativamente diverso tra i due emisferi. All’aumento
esponenziale non corrisponde l’equivalente aumento dei dati della
temperatura. In epoche remote l’aumento della temperatura non si registrò in
corrispondenza di un aumento della CO2. Come non tenere conto della ciclicità
delle temperature, o del legame con i cicli solari, o fenomeni come il NINO in
corrispondenza dei quali si registrano picchi di temperatura.
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