sabato 15 febbraio 2020

Cambio al vertice dell’Ufficio per gli Affari di Macao e Hong Kong

Il governo cinese ha approfittato della crisi del coronavirus per cambiare anche i capi politici a Hong Kong, è stato cambiato il vertice dell’Ufficio per gli Affari di Macao e Hong Kong che detta le linee guida alle amministrazioni delle due ex colonie. Si teme sia sopratutto in chiave anti disordini visto le proteste degli scorsi mesi e visto che la scelta del nuovo capo è caduta su Xia Baolong, un fedelissimo del presidente Xi Jinping e già famoso per il pugno duro usato in altre zone della Cina: durante il mandato a segretario del Partito nel Zhejiang, in nome di esigenze urbanistiche Xia ha lanciato una campagna di distruzione delle croci e di demolizione delle chiese, durata tre anni. Tra la fine del 2013 e l’aprile 2016, sono state rimosse e colpite circa 1500 chiese, in maggioranza protestanti. Alcune decine di pastori e di fedeli laici che avevano voluto difendere le loro croci sono stati arrestati, minacciati e processati. Le autorità hanno anche processato e condannato gli avvocati che difendevano le comunità cristiane. (http://www.asianews.it/notizie-it/L'eco-delle-proteste-sul-rimpasto-ai-vertici-dellUfficio-per-Macao-e-Hong-Kong-49286.html)
Insomma quanto basta per essere preoccupati, non sembra affatto un segnale di distensione.

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