Una situazione particolare da segnalare e che suscita qualche dubbio sulla gestione del ministero della Sanità prima della diffusione del virus è quella degli ospedali in Lombardia e Veneto.
Sui siti del Corriere e di Repubblica ci sono testimonianze dagli ospedali di Schiavonia nel padovano e quello di Codogno entrambi chiusi dopo la scoperta dei casi di contagio da li partiti. Peccato che in questi ospedali sono chiusi centinaia tra pazienti e medici e infermieri bloccati dentro senza poter uscire. Chi si è trovato per qualunque motivo li venerdì , li è rimasto, E' una situazione incredibile, ora aspettano i risultati dei tamponi. Ci si chiede i parenti dei pazienti come possano aiutare o portare i cambi ai parenti.
Pure aumentano i medici contagiati in Veneto negli ospedali di Dolo e perfino a Milano ora un medico del Policlinico dopo i casi di contagiati di Codogno, insomma pare che prima dallo scoppio dei contagi negli ospedali non ci fossero misure di protezioni per i medici e purtroppo gli ospedali sono diventati fonte di contagio , anche la signora morta di Casalpusterlengo si è contagiata nel pronto soccorso di Codogno.
Sicuramente la mancanza di tamponi ai malati di polmonite prima di venerdì ha contribuito alla diffusione del virus ora per fortuna lo fanno si spera che le nuove misure limitino il contagio.
La protezione del personale medico e infermieristico è assolutamente prioritaria, di fronte ad una situazione critica di mancanza di personale in situazione ordinarie, sarebbe grave intaccare la capacità operativa del personale ospedaliero.
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