martedì 25 febbraio 2020

Il vero pericolo legato al Corona Virus


Molto si dibatte sul tasso di mortalità del Coronavirus che è del 2-3% ma aumenta per quelle persone in condizioni di difese immunitarie indebolite o con patologie gravi specie se anziani.



Ma il vero problema è un altro, è un problema di sistema. Infatti un tasso di mortalità relativamente basso accompagnato da un alto tasso di contagio rischiano di creare molti casi in poco tempo. Inoltre questo virus è un virus nuovo e può mutare ed evolvere sia verso forme più aggressive che verso forme meno aggressive. Il vero pericolo insomma è  IL NUMERO dei possibili contagi contemporanei, se va fuori controllo ed aumenta in modo esponenziale si muore percentualmente di più ( a partire dalle categorie più a rischio e vulnerabili) perché il sistema sanitario non riuscirebbe a sostenere la cura di tanti casi contemporaneamente. 



Il sistema potrebbe essere messo in difficoltà infatti in particolare dal fatto che essendo il virus nuovo non esiste immunizzazione nella popolazione generale ( non per il tramite di un vaccino e neppure per esposizione pregressa) L’influenza stagionale é ogni anno un po’ simile a quella dell’anno prima... per questo siamo “ più protetti” e poi la campagna vaccinale aiuta a ridurre la numerosità degli individui passibili di contagio.



Facciamo un esempio: i posti letto in terapia intensiva sono limitati come si sa , se ad un certo punto risultassero tutti occupati per via dell'epidemia di Corona virus la mortalità ovviamente aumenterebbe.



Altro fattore di rischio ovviamente come già detto è lo sforzo richiesto ai medici e la possibilità, come già mostrano questi primi casi, che molti di essi risultino infetti aumentando lo stress sulla classe medica. Proteggere i medici e gli operatori sanitari è MANDATORIO per preservare la capacità di reazione all'epidemia.

Le condizioni di lavoro nel sistema sanitario si degraderebbero rapidamente e allora muori perché il sistema non può reggere, perché non é strutturato per questo tipo di eventi.



Inoltre in caso di pandemia i malati che normalmente accedono al servizio sanitario potrebbero avere difficoltà ad essere seguiti e curati o peggio addirittura essere rifiutati perchè non c'è posto per loro.



Per questo tutto quello che si può fare per ridurre il contagio e proteggere così le categorie deboli, VA FATTO senza se e senza ma, con senso civico e razionalità.



Come anche ha detto in una intervista dal virologo dell'Università di Milano Fabrizio Pregliasco la cosa più urgente è proprio quella di fare in modo che il contagio non avvenga tutto insieme. Il problema di questa situazione non è che venga contagiata tanta gente. Non è quello che preoccupa. Ma piuttosto che il contagio colpisca una grandissima fetta di popolazione nello stesso momento.



Da questo punto di vista basta guardare quanto è successo in Cina, dopo aver sottovalutato la portata e virulenza del virus il contagio si è esteso cosi velocemente che il sistema è collassato, alcune perosne e famiglie sono state abbandonate in casa dove sono morte, emblematica è la storia del regista Chang Kai "Il primo ad ammalarsi è stato il padre del regista ma negli ospedali non c'erano letti disponibili. Sono deceduti in 4 e ora anche la moglie è grave. La decisione iniziale delle autorità di isolare i malati nelle proprie abitazioni ha moltiplicato il contagio causando più di un decesso nello stesso nucleo" (https://www.repubblica.it/esteri/2020/02/19/news/coronavirus_pechino_morto_regista_chang_kai_decimata_famiglia-248985892/)

Non stiamo dicendo che arriveremo a questo puntio sia chiaro, siamo lontanissimi da questo pericolo ma è un monito da tener conto.



Non generare panico è necessario ma minimizzare è sbagliato ricordiamo la storia del medico Peng Yinhu, anche a lui fu detto di non creare allarmismi.


Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.