Blog di politica, cultura, attualità, difesa della vita, approfondimenti, opinioni a cura di Paolo e Luca - MILANO (lucapaologemini)
giovedì 30 novembre 2017
Un ottima notizia sul lato immigrazione
Un ottima notizia sul lato immigrazione che apre ad una nuova possibilità per gestire i flussi migratori. Sono atterrati a Fiumicino grazie all'accordo tra Stato italiano e Cei, che agisce attraverso Caritas e Migrantes, e Comunità di Sant'Egidio le prime 25 persone di 500 che arriveranno legalmente in Italia. Un prima passo concreto contro lo sfruttamento dell'immigrazione clandestine, contro i trafficanti di uomini e per garantire ai migrant di arrivare senza rischi e senza arricchire malaffare.
mercoledì 29 novembre 2017
Con Trump si torna ad augurare Merry Christmas
Il presidente Trump conferma la sua promessa elettorale di andare contro il politically correct e tornare alla tradizione in occasione del Natale, rilancia il lessico della cristianità: basta parlare di feste. E poi sfida il politicamente corretto degli ultimi anni di Obama. Niente più Happy Holidays ma si torna ad augurare Merry Christmas, cosi nei biglietti di auguri della Casa Bianca ma anche negli addobbi e nei simboli tradizionali come l'albero alla casa Bianca torna il Natale.
That's different from last year's card sent out by President
Obama, which included a family photo and wished Americans a 'joyous holiday
season.'
The Trump card is signed by President Trump, first lady
Melania Trump and even 11-year-old Barron and was displayed in the White
House's 'Bookseller's' area, as the Christmas decorations were unveiled today.
Rapporto Natalità ISTAT: un paese senza figli
L’ISTAT ha
pubblicato il rapporto Natalità e fecondità Periodo di riferimento: Anno 2016. Sono
473.438 i nati nel 2016 (-12mila sul 2015); 1,34 in media i figli per donna;
31,8 anni l’età al parto. Secondo lo stesso rapporto nell'arco di 8 anni (dal
2008 al 2016) le nascite sono diminuite di oltre 100 mila unità e “Il calo è
attribuibile principalmente alle nascite da coppie di genitori entrambi
italiani. I nati da questa tipologia di coppia scendono a 373.075 nel 2016
(oltre 107 mila in meno in questo arco temporale). Ciò avviene fondamentalmente
per due fattori: le donne italiane in età riproduttiva sono sempre meno
numerose e mostrano una propensione decrescente ad avere figli”.
Questa ultima
osservazione ci ricorda che questa curva non potrà che peggiorare perché sarà
sempre più difficile invertire il trend negativo perché in futuro ci saranno sempre
meno donne in età fertile.
Si registra
inoltre un ovvia diminuzione delle nascite all'interno del matrimonio: nel 2016
sono solo 331.681 (oltre 132 mila in meno in soli 8 anni). Questa importante
diminuzione è in parte dovuta al contemporaneo forte calo dei matrimoni, che
hanno toccato il minimo nel 2014, anno in cui sono state celebrate appena
189.765 nozze (57 mila in meno rispetto al 2008). Il report riporta anche che “Nel
2016 si conferma la tendenza alla diminuzione della fecondità in atto dal 2010.
Il numero medio di figli per donna scende a 1,34 (1,46 nel 2010). Le donne
italiane hanno in media 1,26 figli (1,34 nel 2010), le cittadine straniere
residenti 1,97 (2,43 nel 2010). L'effetto della modificazione della struttura
per età della popolazione femminile è responsabile per quasi i tre quarti della
differenza di nascite osservata tra il 2008 e il 2016. La restante quota
dipende invece dalla diminuzione della propensione ad avere figli”.
Queste
osservazioni e i dati sulle donne straniere mettono in evidenza come il calo
non possa essere spiegato solo con problemi ti tipo sociale ed economico. C’è
un problema culturale.
C’è poi la tendenza a diventare mamme
sempre più tardi e quindi i problemi di infertilità aumentano. Come ricorda il
giornalista Polito sul Corriere della Sera “Se si aggiunge una illimitata e
spesso superficiale fede nelle risorse della tecnica, quasi che la provetta
potesse sostituire del tutto e a qualunque età il ventre materno, si può
giungere a paventare la «Morte della madre», intesa come figura simbolo di una
società declinante” , il giornalista conclude la sua analisi con delle
osservazioni molto interessanti , per esempio, “che il concetto di fratellanza
è molto più difficile da apprendere in famiglie senza fratelli” questa sta già
cambiando la nostra società “Una generazione di figli unici sta crescendo nelle
nostre case senza fratelli, con molti nonni e qualche bisnonno” . In
prospettiva conclude “Un’inversione di tendenza potrà dunque avvenire solo
quando ci sarà piena consapevolezza di queste cause culturali. Quando
ricominceremo a pensarci come una comunità invece che come un agglomerato di
interessi, e riprenderemo a premiare chi investe sul futuro, invece di
dilaniarci per risorse sempre più limitate di spesa pubblica. Come seppero fare
i nostri genitori, la cui spinta vitale generò il baby boom del dopoguerra, in
un Paese dalle condizioni economiche e sociali non certo migliori di quelle di
oggi”.
sabato 25 novembre 2017
Il nascituro e la coscienza che nasce dall'«evidenza» di un'ecografia
Una nostra lettera pubblicata su Avvenire a cui ha risposto Marina Corradi
Caro Avvenire, l’altro giorno ci ha colpito un articolo della “Stampa” firmato Gianluca Nicoletti. Si parlava della immagine dell’ecografia del bambino atteso da una nota “influencer” di Instagram, ecografia postata in rete che ha raccolto oltre 500mila “mi piace”. Interessante che il giornalista si ponga in questa occasione dei problemi sui diritti del feto, che pure non riesce ancora a chiamare bambino. Interessante che si ponga anche una serie di interrogativi sul diritto alla privacy del bambino non ancora nato, sulla tutela della sua immagine: lo riconosce quindi come soggetto a tutti gli effetti. Se ci si preoccupa della sua privacy bisogna riconoscere che è titolare di diritti, quindi ancora di più è titolare del diritto dal quale scaturiscono tutti gli altri : il diritto alla vita. Oggi questo non è garantito a tutti i bambini non ancora nati, perché la loro vita potrebbe essere interrotta dall’aborto. Le stupende immagini delle nuove ecografie, come già all’inizio di questa tecnologia, ma ancor più adesso con il prodigio della vista in 3D e 4D, aprono gli occhi sul fatto che la vita inizia prima della nascita.
Luca e Paolo Tanduo
Un’ecografia di un feto di poche settimane commuove il web, perché si tratta del figlio di gente famosa. «Patato», «raviolino», lo chiamano inteneriti nel video su Instagram i giovani genitori. Il web impazzisce. Il bambino non ancora nato è già guardato e chiamato a tutti gli effetti come un bambino. Il collega della “Stampa” commenta: «Occorre che si cominci a prendere atto di questo fenomeno, la nostra ombra digitale inizia ad allungarsi sulla Terra prima ancora che ci sia dato di venire alla luce». Quest’«ombra» del nascituro si è fatta, poi, sempre più netta con le ultime metodologie ecografiche, che danno immagini tridimensionali e quadrimensionali del feto. Nelle prime il corpo e il volto appaiono con la profondità di un’immagine dal vivo; delineano i lineamenti, gli occhi chiusi o aperti, le labbra, le piccole mani. Nelle immagini in 4D poi il piccolo appare in movimento, come in un film: lo si vede succhiarsi il pollice, o giocherellare con il cordone ombelicale. Immagini di una bellezza che colma di un religioso stupore. Che già molti mesi prima di nascere il nascituro sia un uomo, è un’evidenza non nascondibile nelle ecografie di ultima generazione. Li vediamo, con fattezze come le nostre, dunque “sono”. Sono persone. Il vedere testimonia qualcosa di innegabile. Viene da domandarsi, come suggeriscono i lettori, se questo non porterà ad aprire gli occhi. Se il distinguere perfino le nascenti membra di un embrione di poche settimane non costringerà chiunque guardi ad ammettere l’evidenza: questo è un uomo. Come si potrà andare avanti a conciliare il diritto all’aborto con questi fotogrammi che raccontano, rispetto al principio della vita, una documentata storia, fin nei minimi particolari? Bisognerebbe rifiutarsi di vedere, chiudere gli occhi di fronte alla meraviglia di una tecnologia che sa fotografare, dei nascituri, perfino il battito delle palpebre. E chiudere gli occhi di fronte alla realtà è il comportamento più irrazionale che si possa avere. Le prodigiose macchine che sanno esplorare nel buio del ventre materno dunque ci accompagneranno in una presa di coscienza nuova? È possibile. Lo speriamo. Benché una tecnica di indagine così precisa potrebbe prestarsi anche alla individuazione, per esempio, di quei caratteri somatici propri della sindrome di Down. E allora l’ecografia 3D potrebbe anche sancire la eliminazione del figlio “irregolare”. Le nuove ecografie sono un prodigio della capacità tecnologica, apriranno, forse, gli occhi a molti. Ma bisognerà sempre, da parte nostra, sapere guardare con occhi aperti e liberi. Per riconoscere la evidente verità: quello, è un “uno di noi”. È un uomo comunque, e per quanto piccolo sia ancora. O magari “irregolare” o “differente”. Semplicemente, è un uomo. Un dato di realtà, che solo con estrema, radicale cecità è possibile cancellare.
Caro Avvenire, l’altro giorno ci ha colpito un articolo della “Stampa” firmato Gianluca Nicoletti. Si parlava della immagine dell’ecografia del bambino atteso da una nota “influencer” di Instagram, ecografia postata in rete che ha raccolto oltre 500mila “mi piace”. Interessante che il giornalista si ponga in questa occasione dei problemi sui diritti del feto, che pure non riesce ancora a chiamare bambino. Interessante che si ponga anche una serie di interrogativi sul diritto alla privacy del bambino non ancora nato, sulla tutela della sua immagine: lo riconosce quindi come soggetto a tutti gli effetti. Se ci si preoccupa della sua privacy bisogna riconoscere che è titolare di diritti, quindi ancora di più è titolare del diritto dal quale scaturiscono tutti gli altri : il diritto alla vita. Oggi questo non è garantito a tutti i bambini non ancora nati, perché la loro vita potrebbe essere interrotta dall’aborto. Le stupende immagini delle nuove ecografie, come già all’inizio di questa tecnologia, ma ancor più adesso con il prodigio della vista in 3D e 4D, aprono gli occhi sul fatto che la vita inizia prima della nascita.
Luca e Paolo Tanduo
Un’ecografia di un feto di poche settimane commuove il web, perché si tratta del figlio di gente famosa. «Patato», «raviolino», lo chiamano inteneriti nel video su Instagram i giovani genitori. Il web impazzisce. Il bambino non ancora nato è già guardato e chiamato a tutti gli effetti come un bambino. Il collega della “Stampa” commenta: «Occorre che si cominci a prendere atto di questo fenomeno, la nostra ombra digitale inizia ad allungarsi sulla Terra prima ancora che ci sia dato di venire alla luce». Quest’«ombra» del nascituro si è fatta, poi, sempre più netta con le ultime metodologie ecografiche, che danno immagini tridimensionali e quadrimensionali del feto. Nelle prime il corpo e il volto appaiono con la profondità di un’immagine dal vivo; delineano i lineamenti, gli occhi chiusi o aperti, le labbra, le piccole mani. Nelle immagini in 4D poi il piccolo appare in movimento, come in un film: lo si vede succhiarsi il pollice, o giocherellare con il cordone ombelicale. Immagini di una bellezza che colma di un religioso stupore. Che già molti mesi prima di nascere il nascituro sia un uomo, è un’evidenza non nascondibile nelle ecografie di ultima generazione. Li vediamo, con fattezze come le nostre, dunque “sono”. Sono persone. Il vedere testimonia qualcosa di innegabile. Viene da domandarsi, come suggeriscono i lettori, se questo non porterà ad aprire gli occhi. Se il distinguere perfino le nascenti membra di un embrione di poche settimane non costringerà chiunque guardi ad ammettere l’evidenza: questo è un uomo. Come si potrà andare avanti a conciliare il diritto all’aborto con questi fotogrammi che raccontano, rispetto al principio della vita, una documentata storia, fin nei minimi particolari? Bisognerebbe rifiutarsi di vedere, chiudere gli occhi di fronte alla meraviglia di una tecnologia che sa fotografare, dei nascituri, perfino il battito delle palpebre. E chiudere gli occhi di fronte alla realtà è il comportamento più irrazionale che si possa avere. Le prodigiose macchine che sanno esplorare nel buio del ventre materno dunque ci accompagneranno in una presa di coscienza nuova? È possibile. Lo speriamo. Benché una tecnica di indagine così precisa potrebbe prestarsi anche alla individuazione, per esempio, di quei caratteri somatici propri della sindrome di Down. E allora l’ecografia 3D potrebbe anche sancire la eliminazione del figlio “irregolare”. Le nuove ecografie sono un prodigio della capacità tecnologica, apriranno, forse, gli occhi a molti. Ma bisognerà sempre, da parte nostra, sapere guardare con occhi aperti e liberi. Per riconoscere la evidente verità: quello, è un “uno di noi”. È un uomo comunque, e per quanto piccolo sia ancora. O magari “irregolare” o “differente”. Semplicemente, è un uomo. Un dato di realtà, che solo con estrema, radicale cecità è possibile cancellare.
martedì 21 novembre 2017
Se il futuro e gli equilibri dell'Europa si scelgono coi sorteggi
Ieri l'Europa ha deciso le nuovi sedi delle agenize del farmaco e bancaria.
Le decisioni che portano l’Agenzia del farmaco ad Amsterdam e quella bancaria a Parigi è stata affidata dopo vari turni di voto ai sorteggi per decidere il proprio futuro. E' davvero assurdo, una incapacità di decidere, una fuga dale responsabilità. Decidere il future ddi migliaia di posti di lavoro e di miliardi di investimenti con sorteggio è grottesco.
Detto questo si può aggiungere in particolare per l'EMA che si evidenzia come il blocco nord europeoo si è confermato compatto e unito, e contrario all'Italia. Qualche riflessione questo dato la meriterebbe.
Le decisioni che portano l’Agenzia del farmaco ad Amsterdam e quella bancaria a Parigi è stata affidata dopo vari turni di voto ai sorteggi per decidere il proprio futuro. E' davvero assurdo, una incapacità di decidere, una fuga dale responsabilità. Decidere il future ddi migliaia di posti di lavoro e di miliardi di investimenti con sorteggio è grottesco.
Detto questo si può aggiungere in particolare per l'EMA che si evidenzia come il blocco nord europeoo si è confermato compatto e unito, e contrario all'Italia. Qualche riflessione questo dato la meriterebbe.
lunedì 20 novembre 2017
Per la Germania incomincia una fase di instabilità politica
A due mesi dalle elezioni legislative sono fallite nel corso dell’ultima notte le consultazioni per la formazione di un governo nero-giallo-verde, la cosiddetta coalizione giamaicana
Per la Germania si apre una strada inesplorata di instabilità politica.
Per Angela Merkel ed il suo partito rimangono aperte 3 possibilità per continuare a governare sono assai ridotte quanto improbabili. Un governo di minoranza fra Cdu-Csu e Verdi, una riedizione della Grande coalizione con l’Spd guidata però in questo caso da un altro cancelliere come possibile concessione ai socialdemocratici o appunto le elezioni anticipate dall’esito a questo punto imprevedibile.
Le parole del Papa sul fine vita sono inequivocabili
Papa Francesco ha ribadito quanto la Chiesa ha sempre affermato
, il Santo Padre ricorda quanto sia “moralmente lecito rinunciare
all’applicazione di mezzi terapeutici, o sospenderli, quando il loro impiego
non corrisponde a quel criterio etico e umanistico" secondo il principio
della proporzionalità delle cure. Ribadisce chiaramente il no all’eutanasia e
“l’imperativo categorico” “di non abbandonare mai il malato”. Ha ricordato poi
l’importanza delle medicina palliativa che “riveste una grande importanza anche
sul piano culturale, impegnandosi a combattere tutto ciò che rende il morire
più angoscioso e sofferto, ossia il dolore e la solitudine”. Ha ricordato
infine che “lo Stato non può rinunciare a tutelare tutti i soggetti coinvolti,
difendendo la fondamentale uguaglianza per cui ciascuno è riconosciuto dal
diritto come essere umano che vive insieme agli altri in società”.
Ogni lettura diversa del discorso del Papa, c’è chi
addirittura parla di svolta, è del tutto falsa e strumentale.
E' del tutto improprio leggere questo intervento del Papa come qualcosa riferibile alla proposta di legge in discussione al Parlamento. Il Papa è intervenuto in occasione del convegno sul “fine vita” promosso dalla Pontificia Accademia. Quanto afferma poi è in notevole contrasto all'idea che è alla base della proposta di legge.
L’accanimento terapeutico e il suo rifiuto sono già
possibili e regolamentati non serve una nuova legge. La legge sul TESTAMENTO BIOLOGICO E DISPOSIZIONI DI FINE VITA ha ben altre finalità.
Noi diciamo che Il vero atto di rispetto e di civiltà
andrebbe indirizzato a fornire il più ampio sostegno alle famiglie per
prendersi cura (che non significa solo la medicalizzazione della malattia)
della persona malata e non per dare la morte. Anche i recenti dati dell'Istituto nazionale dei
tumori di Milano certificano che queste richieste di porre fine alla propria
esistenza anzitempo sono rarissime. I malati desiderato essere curati e accompagnati. Come ha anche ricordato il Papa citando al storia di un sacerdote, 65enne più o meno, che scopertosi ammalato è stato accompagnato dal suo medico, un esempio di quell'alleanza medico paziente che invece la legge sulle "disposizioni" di fine vita mette in pericolo.
giovedì 16 novembre 2017
Clima i soliti allarmi catastrofici
15.000 scienziati
lanciano l'allarme, tra cui anche molti Nobel, avvertono che nel giro di una o
due generazioni avremo imboccato una strada irreversibile verso
l'autodistruzione dell'umanità causata dai cambiamenti climatici.
Nei giorni scorsi
la stampa ha enfatizzato la notizia che abbiamo raggiunto il valore massimo dei livelli di concentrazione
di CO2.
Ancora allarmismi
e catastrofismi. Spiace dire che questo potrebbe fare molto male alla scienza,
affermazioni espresse con tale certezza con modelli del tutto di incerta
validità sono davvero pericolosi. Ricordiamo solo il caso più clamoroso di
qualche anno fa: il Gruppo intergovernativo sul mutamento climatico dell'Onu
(Intergovernmental Panel on Climate Change o Ipcc) nel 2007, lo stesso anno in
cui vinse il premio Nobel insieme all'ex vicepresidente Usa Al Gore, aveva
infatti sostenuto che "molto probabilmente" i ghiacciai dell'Himalaya
sarebbero scomparsi nel 2035. Solo 3 anni dopo il clamoroso annuncio, il 20
gennaio 2010 la stessa task force Onu sul clima ha dovuto ammettere che non c’erano
basi scientifiche per affermare che nel 2035 non ci sarebbero stati più i
ghiacchiai dell'Himalaya se il riscaldamento del pianeta continuava agli
attuali ritmi.
Ovviamente non poteva
mancare in questo trionfo di allarmi anche quello sulla crescita demografica,
per questi scienziati è necessario ridurre
il tasso di crescita della popolazione umana. Queste previsioni già evocate negli anni 60 hanno già dimostrato di non
essere corrette. Il vero problema invece è quello di un'equa distribuzione dei
beni. Guarda caso la Cina che ha applicato terribili politiche di
controllo delle nascite con aborti e sterilizzazione forzate oggi abolisce
quella politica del figlio unico perchè ha creato un grave problema di
decrescita demografica con un numero di donne bassissimo rispetto agli
uomini...e la crescita economica con tanti vecchi e pochi giovani è
insostenibile. Inoltre rimarrebbe il problema di chi deve decidere chi è
quanti figli bisogna avere? Oppure bisognerebbe ammettere che i poveri non
devono avere figli?
Terminiamo
infine sui livelli di CO2. I
livelli pre e post industriali non correlano l’ipotesi della causa antropica. O
ancora L’aumento della CO2 non ha solo effetti negativi, ma anzi anche molto
positivi come la produttività agricola. O ancora quali sono le cause
dell’aumento della CO2? Le emissioni dovute ai inquinanti di origine fossile
sono molto più alte nell’emisfero nord che in quello sud eppure non si registra
un aumento della CO2 significativamente diverso tra i due emisferi. All’aumento
esponenziale non corrisponde l’equivalente aumento dei dati della
temperatura. In epoche remote l’aumento della temperatura non si registrò in
corrispondenza di un aumento della CO2. Come non tenere conto della ciclicità
delle temperature, o del legame con i cicli solari, o fenomeni come il NINO in
corrispondenza dei quali si registrano picchi di temperatura.
L'eliminazione dell'Italia : un problema non solo sportivo
L'Italia è stata eliminata dalla Svezia e non parteciperà ai mondiali di calcio in Russia la prossima estate.
A parte i giudizi di carattere sportivo, una nazionale mal messa in campo, senza idee e con contrasti tra allenatore e giocatori, questa sconfitta avrà conseguenze economiche e sociali molto grandi.
Innanzitutto la scelta di allenatore Ventura senza esperienza internazionale e scelto perchè costava poco: una scelta al ribasso che però ora costerà per la mancata partecipazione ai mondiali 100 milioni di euro alla FIGC. Soldi che non arriveranno per la perdita dei diritti televisivi , dei premi per passaggio dei turni e di partecipazione, mancate sponsorizzazioni e clausole sulla mancata qualificazione. Bisogna ricordare che coi soldi del calcio si mantengono economicamente tutti gli sport minori e senza soldi ci saranno meno impianti sportivi e investimenti ora necessari per il rilancio.
Insomma la mentalità del risparmio ha portato a una perdita economica enorme. Sarebbe stato meglio che la FIGC avesse speso di più per un allenatore carismatico che ci avrebbe portato al mondiale.
Ma il danno economico non è solo per la FIGC , le statistiche dicono che la vittoria al mondiale 1982 e 2006 ha prodotto il raddoppio del PIL nazionale in quell'anno, perchè si sa in economia un brand vincente fa da volano, come anche l'entusiasmo. Senza parlare della mancanza di benefici economici dalla vnedita di televisori, che aumenta per i mondiali, o dei guadagni di bar e ristoranti che radunavano la gente per le partite, o le mancate pubblicità di partite viste da 20 milioni di telespettatori.
Un altro aspetto grave è quello sociale, il calcio da sempre e i mondiali in particolare, sono un collante nazionale e sociale, la gente si trova insieme per mangiare e vedere le partite, per festeggiare le vittorie, ognuno ha un ricordo legato a un mondiale, questa generazione dopo le delusioni degli ultimi due mondiali ora non avrà neanche la partecipazione a quello di Russia 2018.
Un paese diviso su tutto e bisognoso di rilancio anche di fiducia e entusiasmo perde una delle spinte per il prossimo anno che vedrà invece il paese diviso dalle elezioni politiche.
A parte i giudizi di carattere sportivo, una nazionale mal messa in campo, senza idee e con contrasti tra allenatore e giocatori, questa sconfitta avrà conseguenze economiche e sociali molto grandi.
Innanzitutto la scelta di allenatore Ventura senza esperienza internazionale e scelto perchè costava poco: una scelta al ribasso che però ora costerà per la mancata partecipazione ai mondiali 100 milioni di euro alla FIGC. Soldi che non arriveranno per la perdita dei diritti televisivi , dei premi per passaggio dei turni e di partecipazione, mancate sponsorizzazioni e clausole sulla mancata qualificazione. Bisogna ricordare che coi soldi del calcio si mantengono economicamente tutti gli sport minori e senza soldi ci saranno meno impianti sportivi e investimenti ora necessari per il rilancio.
Insomma la mentalità del risparmio ha portato a una perdita economica enorme. Sarebbe stato meglio che la FIGC avesse speso di più per un allenatore carismatico che ci avrebbe portato al mondiale.
Ma il danno economico non è solo per la FIGC , le statistiche dicono che la vittoria al mondiale 1982 e 2006 ha prodotto il raddoppio del PIL nazionale in quell'anno, perchè si sa in economia un brand vincente fa da volano, come anche l'entusiasmo. Senza parlare della mancanza di benefici economici dalla vnedita di televisori, che aumenta per i mondiali, o dei guadagni di bar e ristoranti che radunavano la gente per le partite, o le mancate pubblicità di partite viste da 20 milioni di telespettatori.
Un altro aspetto grave è quello sociale, il calcio da sempre e i mondiali in particolare, sono un collante nazionale e sociale, la gente si trova insieme per mangiare e vedere le partite, per festeggiare le vittorie, ognuno ha un ricordo legato a un mondiale, questa generazione dopo le delusioni degli ultimi due mondiali ora non avrà neanche la partecipazione a quello di Russia 2018.
Un paese diviso su tutto e bisognoso di rilancio anche di fiducia e entusiasmo perde una delle spinte per il prossimo anno che vedrà invece il paese diviso dalle elezioni politiche.
lunedì 6 novembre 2017
Arabia Saudita Iran e Libano
L’erede al trono saudita Mohammed bin Salman e ritenuto vero leader dell'Arabia Saudita ha lanciato da tempi la sua “Vision 2030” con aperture per le donne e dell'islam moderato. 32 enne modernizzatore ma anche autore della guerra in Yemen e delle sanzioni al Qatar in una visione di contrasto all'Iran sciita. Il principe Salman ha in questi giorni attraverso la commissione anti-corruzione destituito e arrestato ministri, principi e alcuni tra gli imprenditori arabi più ricchi come principe Alwaleed bin Talal, Bakr bin Laden. Molti vedono in questa opera moralizzatrice un tentativo di eliminare avversari politici e accentrare ancor di più il potere.
Un altro fatto clamoroso è l'annuncio delle dimissioni del primo ministro libanese Saad Hariri proprio da Ryad dove si trovava, che lascia pensare a forte pressioni saudite sul governo libanese per ostacolare gli accordi con gli shiiti Hezbollah con cui il Primo ministro aveva permesso, il 31 ottobre 2016, l’elezione alla presidenza di Michel Aoun, dopo due anni e mezzo di blocco istituzionale e di vacanza della carica.
Un altro fatto clamoroso è l'annuncio delle dimissioni del primo ministro libanese Saad Hariri proprio da Ryad dove si trovava, che lascia pensare a forte pressioni saudite sul governo libanese per ostacolare gli accordi con gli shiiti Hezbollah con cui il Primo ministro aveva permesso, il 31 ottobre 2016, l’elezione alla presidenza di Michel Aoun, dopo due anni e mezzo di blocco istituzionale e di vacanza della carica.
Gli accordi tra il presidente USA Donald Trump e Mohammed bin Salman, la vittoria in Siria di Assad e Hezbollah con la sconfitta non solo dell'ISIS ma anche dei gruppi sunniti appoggiati dall'Arabia Saudita, hanno creato lo scenario per cui il principe Saudita ha obbligato il presidente libanese alle dimissioni. Per il Libano, già coinvolto nella guerra in Siria sia per le centinaia di migliaia di profughi presenti in Libano, sia per la partecipazione degli Hezbollah sia per gli scontri al confine con la Siria tra sunniti e Hezbollah vinto dagli sciiti, si apre ora una situazione di crisi che rischia di riaprire le fratture tra le varie componenti religiose del paese. Il Libano rischia di diventare il nuovo terreno di scontro tra Iran (che appoggia e arma Hezbollah) e Arabia Saudita con anche altri stati che guardano con attenzione agli sviluppi come Israele uno dei maggiori oppositori dell'influenza dell'Iran nel Libano. (per altre info segui anche www.asianews.it )
Il papa l'Europa e i cristiani e San Benedetto
Papa Francesco ha scelto il congresso «Ripensare l'Europa: contributo cristiano al futuro della Ue» organizzato dalla Commissione degli episcopati della Comunità Europea (Comece) per parlare di Europa e Cristianesimo. Ha detto che troppo spesso le persone sono ridotti a numeri , persone raccolte in statistiche, soglie di povertà o quote di ingresso.
Ha richiamato la figura e il messaggio di San Benedetto che rimette al centro l'uomo "L’uomo non è più semplicemente un civis, un cittadino dotato di privilegi da consumarsi nell’ozio; non è più un miles, combattivo servitore del potere di turno; soprattutto non è più un servus, merce di scambio priva di libertà destinata unicamente al lavoro e alla fatica" Il papa ricorda che "Per Benedetto non ci sono ruoli, ci sono persone. È proprio questo uno dei valori fondamentali che il cristianesimo ha portato: il senso della persona, costituita a immagine di Dio. A partire da tale principio si costruiranno i monasteri, che diverranno nel tempo culla della rinascita umana, culturale, religiosa ed anche economica del continente". Quindi papa Francesco dice che "Il primo, e forse più grande, contributo che i cristiani possono portare all’Europa di oggi è ricordarle che essa non è una raccolta di numeri o di istituzioni, ma è fatta di persone".
Il papa ha ricordato l'importanza della comunità : "I cristiani riconoscono che la loro identità è innanzitutto relazionale - ha ribadito Bergoglio -. Essi sono inseriti come membra di un corpo, la Chiesa (cfr 1 Cor 12,12), nel quale ciascuno con la propria identità e peculiarità partecipa liberamente all’edificazione comune. Analogamente tale relazione si dà anche nell’ambito dei rapporti interpersonali e della società civile". E per il papa la prima comunità è la famiglia " La famiglia è l’unione armonica delle differenze tra l’uomo e la donna, che è tanto più vera e profonda quanto più è generativa, capace di aprirsi alla vita e agli altri. Parimenti, una comunità civile è viva se sa essere aperta, se sa accogliere la diversità e le doti di ciascuno e nello stesso tempo se sa generare nuove vite, come pure sviluppo, lavoro, innovazione e cultura. Persona e comunità sono dunque le fondamenta dell’Europa".
Papa Francesco ricorda il ruolo pubblico della religione e ritiene un "pregiudizio laicista" il concetto oggi dominante in Europa di ridurre la religione a un fatto privato "il ruolo positivo e costruttivo che in generale la religione possiede nell’edificazione della società. "
Per questo il papa richiama "I cristiani sono chiamati a favorire il dialogo politico, specialmente laddove esso è minacciato e sembra prevalere lo scontro. I cristiani sono chiamati a ridare dignità alla politica, intesa come massimo servizio al bene comune e non come un’occupazione di potere".
Il papa intende quindi "un’Europa che sia una comunità inclusiva, libera da un fraintendimento di fondo: inclusione non è sinonimo di appiattimento indifferenziato". Per questo richiama all'apertura verso i migranti "Non si può pensare che il fenomeno migratorio sia un processo indiscriminato e senza regole, ma non si possono nemmeno ergere muri di indifferenza o di paura. Da parte loro, gli stessi migranti non devono tralasciare l’onere grave di conoscere, rispettare e anche assimilare la cultura e le tradizioni della nazione che li accoglie" . Papa Francesco ricorda per i cristiani il loro ruolo di essere operatori di pace e l'importanza dell'educazione . Conclude ricordando ancora San Benedetto " Egli, che fu «messaggero di pace, realizzatore di unione, maestro di civiltà»".
Ha richiamato la figura e il messaggio di San Benedetto che rimette al centro l'uomo "L’uomo non è più semplicemente un civis, un cittadino dotato di privilegi da consumarsi nell’ozio; non è più un miles, combattivo servitore del potere di turno; soprattutto non è più un servus, merce di scambio priva di libertà destinata unicamente al lavoro e alla fatica" Il papa ricorda che "Per Benedetto non ci sono ruoli, ci sono persone. È proprio questo uno dei valori fondamentali che il cristianesimo ha portato: il senso della persona, costituita a immagine di Dio. A partire da tale principio si costruiranno i monasteri, che diverranno nel tempo culla della rinascita umana, culturale, religiosa ed anche economica del continente". Quindi papa Francesco dice che "Il primo, e forse più grande, contributo che i cristiani possono portare all’Europa di oggi è ricordarle che essa non è una raccolta di numeri o di istituzioni, ma è fatta di persone".
Il papa ha ricordato l'importanza della comunità : "I cristiani riconoscono che la loro identità è innanzitutto relazionale - ha ribadito Bergoglio -. Essi sono inseriti come membra di un corpo, la Chiesa (cfr 1 Cor 12,12), nel quale ciascuno con la propria identità e peculiarità partecipa liberamente all’edificazione comune. Analogamente tale relazione si dà anche nell’ambito dei rapporti interpersonali e della società civile". E per il papa la prima comunità è la famiglia " La famiglia è l’unione armonica delle differenze tra l’uomo e la donna, che è tanto più vera e profonda quanto più è generativa, capace di aprirsi alla vita e agli altri. Parimenti, una comunità civile è viva se sa essere aperta, se sa accogliere la diversità e le doti di ciascuno e nello stesso tempo se sa generare nuove vite, come pure sviluppo, lavoro, innovazione e cultura. Persona e comunità sono dunque le fondamenta dell’Europa".
Papa Francesco ricorda il ruolo pubblico della religione e ritiene un "pregiudizio laicista" il concetto oggi dominante in Europa di ridurre la religione a un fatto privato "il ruolo positivo e costruttivo che in generale la religione possiede nell’edificazione della società. "
Per questo il papa richiama "I cristiani sono chiamati a favorire il dialogo politico, specialmente laddove esso è minacciato e sembra prevalere lo scontro. I cristiani sono chiamati a ridare dignità alla politica, intesa come massimo servizio al bene comune e non come un’occupazione di potere".
Il papa intende quindi "un’Europa che sia una comunità inclusiva, libera da un fraintendimento di fondo: inclusione non è sinonimo di appiattimento indifferenziato". Per questo richiama all'apertura verso i migranti "Non si può pensare che il fenomeno migratorio sia un processo indiscriminato e senza regole, ma non si possono nemmeno ergere muri di indifferenza o di paura. Da parte loro, gli stessi migranti non devono tralasciare l’onere grave di conoscere, rispettare e anche assimilare la cultura e le tradizioni della nazione che li accoglie" . Papa Francesco ricorda per i cristiani il loro ruolo di essere operatori di pace e l'importanza dell'educazione . Conclude ricordando ancora San Benedetto " Egli, che fu «messaggero di pace, realizzatore di unione, maestro di civiltà»".
sabato 4 novembre 2017
Nessun sostegno alla maternità e alle famiglie
NESSUNO SOSTEGNO ALLA MATERNITÀ E ALLE FAMIGLIE
L’Italia soffre una grave crisi demogra ca che comporterà e già incominciamo
a vederlo in questi ultimi anni, una diminuzione della popolazione, ovvero avremo sempre più anziani e meno giovani.
Il Rapporto Ocse «Preventing Ageing Unequally» dice che il nostro Paese al momento ha 38 persone over 65 ogni 100 persone in età da lavoro (20-64 anni) a fronte dei 28 della media Ocse ma il numero salirà a 74 nel 2050 portando l'Italia al terzo posto tra i paesi più vecchi. Ci si aspetterebbe un chiaro segnale da parte della politica per sostenere la natalità e le famiglie con gli.
Invece abbiamo assegni familiari ridicoli e incentivi che riguardano tante cose ma poco la famiglia, no al nuovissimo bonus per verde e giardini solo per citare un esempio. Insomma sembra che sia più urgente incentivare la crescita del verde che non la crescita dei bambini.
venerdì 3 novembre 2017
Papa: Chiediamo al Signore che converta i cuori dei terroristi e liberi il mondo dall’odio e dalla follia omicida
A NYC nel quartiere centrale di Manhattan,
un 29enne uzbeko, Sayfullo Saipov, si è scagliato con il suo camioncino contro
passanti e ciclisti, uccidendo 8 persone e ferendone 11. Oramai è certo che
si è trattato di un attacco terroristico che riprende le stesse modalità usate
a Nizza, a Berlino, a Londra e a Barcellona.
L’Uzbekistan sta diventando un crocevia di
integralismo, se si pensa che gli attentatori di Instanbul, Stoccolma, San
Piertroburgo e ora New York provenivano tutti da questo stato, d’altronde se si
pensa che da qui come dalle altre ex repubbliche sovietiche a maggioranza
musulmana sono partiti migliaia di combattenti che hanno combattuto per l’ISIS
in Siria si capisce come in queste regioni, che confinano con l’Afghanistan,
già da molti anni l’integralismo ha fatto breccia e riesce a superare i forti
controlli e repressioni interne.
In Afghanistan, il 25 ottobre scorso, un
attacco suicida rivendicato da Daesh ha fatto 13 morti e 20 feriti. L’attentato
è avvenuto in una zona molto controllata, dove vi sono le sedi di molte
ambasciate, fra cui quella Usa.
In Somalia, il 14 ottobre scorso, il gruppo
terrorista al-Shabaab (legato ad al-Qaeda) ha condotto un attacco facendo
esplodere due camion in una zona affollata della città di Mogadiscio. Il bilancio è
di oltre 300 morti.
Il Papa si è detto profondamente addolorato
per gli attacchi terroristici di questi ultimi giorni in Somalia, Afghanistan e
a New York. “Nel deplorare tali atti di violenza, prego per i defunti, per i
feriti e i loro familiari. Chiediamo al Signore che converta i cuori dei
terroristi e liberi il mondo dall’odio e dalla follia omicida che abusa del
nome di Dio per disseminare morte». Così Papa Francesco, al termine
dell'Angelus recitato per la festa di Ognissanti, ha voluto ricordare gli
attentati più recenti: le stragi passate quasi inosservate nei circuiti
mediatici internazionali, avvenute in Somalia e Afghanistan, e quella avvenuta
nelle ultime ore nel cuore di Manhattan, negli Stati Uniti.
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