sabato 12 dicembre 2020

L'incredibile storia dell'ILVA simbolo di ciò che non funziona in Italia nel silenzio generale

Oggi lo stato italiano e Arcelor Mittal hanno firmato per il ritorno alla stato della ormai ex più grande acciaieria europea l’ILVA di Taranto.

Una storia incredibile, nel 2012 l’ILVA viene espropriata ai proprietari I RIVA con l’accusa di bancarotta fraudolenta e disastro ambientale. La magistratura sequestrata soldi e manufatti e l’azienda viene commissariata dallo Stato. Dopo 6 anni nel 2018 l’ILVA viene venduta agli indiani di Arcelor Mittal fino ad allora concorrente diretto dello stabilimento italiano. Ad un certo punto poi viene tolta la clausola di scudo penale per le vicende pregresse che era alla base dell’accordo industriale e così l’industria indiana anche a causa della crisi dell’acciaio decide di uscirne. La vicenda dovrebbe preoccupare molto per entrambi gli aspetti che segnano di fatto che un contratto in Italia non dà nessuna garanzia: lo Stato non rispettava un accordo regolarmente firmato ma anche l’azienda indiana violava il contratto sottoscritto poiché non venivano rispettati gli accordi economici e occupazionali da parte dell’azienda.

La conclusione a cui siamo arrivati oggi appare poi del tutto clamorosa e una beffa per gli italiani. Lo Stato italiano oggi ricompra l’ILVA che verrà affidata a Invitalia di Arcuri ormai commissario di tutto in Italia. Nessuno si domanda come mai questo signore sta accumulando tutto questo potere? L’accordo è la piena nazionalizzazione dell’ILVA.

Ecco poi che nello stesso giorno della firma della nazionalizzazione Fabio Riva viene assolto dal tribunale di Milano in Appello dall’accusa di bancarotta fraudolenta perché il fatto non sussiste, nessuno dice nulla su questo incredibile esito giudiziario? In Italia attraverso sentenze poi smentite si possono togliere aziende ai privati? Certo la famiglia Riva non aveva proprio eccelso nella gestione soprattutto della vicenda ambientale ma il dubbio sulla concomitanza degli eventi di questa storia rimangono.

In ogni caso ora il cerchio si è chiuso e lo Stato italiano ha comprato coi soldi dei contribuenti l’Ilva. Comune di Taranto, regione Puglia e M5s erano per la chiusura dell’ILVA, vedremo come finirà ma le premesse non sono per nulla buone.

Una storia incredibile di un disastro giuridico - istituzionale - economico -politico e nessun giornale, inchiesta giornalistica, nessuno che grida allo scandalo. Anche Confindustria è silente, dalla politica nulla.

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