La caccia ai monumenti è stata scatenata soprattutto in USA dove oltre i generali sudisti sono state abbattute statue di Colombo e del presidente Jefferson. In gran Bretagna sono finite a mare alcune statue a Bristol ed è stata imbrattata la statua di Churchill definito come razzista, e alcuni volevano abbattere le statue del fondatore dei Boy Scout Baden-Powell definito omofobo. I boy scout hanno difeso fisicamente il loro fondatore le cui statue presidiate sono state quindi salvate, e alcuni giornali hanno raccolto firme per difendere la statua di Churchill. Il premier Johnson ha detto che rimuovere le statue di figure controverse significa "mentire sulla nostra storia" e ha condannato in particolare lo sfregio alla statua di Churchill da parte di violenti, Johnson ha definito Churchill un eroe e anche i nipoti si sono dichiarati sconcertati dall'attacco alla figura del nonno che unificò la Gran Bretagna durante la seconda guerra mondiale.
In Francia Macron risponde alla piazza: "La Francia non cancellerà nomi dalla sua Storia, né abbatterà statue". Altri esempi assurdi sono della Nuova Zelanda dove qualcuno vuole abbattere le statue del Capitano Cook scopritore delle isole neozelandesi definito imperialista. Questa di Cook insieme a quella di Colombo rasenta l'assurdo perché cancellare gli scopritori del proprio paese significa cancellare la propria identità.
Per Colombo il Governo italiano non ha speso nessuna parola, diciamo scandaloso.
In Italia militanti di sinistra hanno imbrattato la statua di Montanelli.
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