martedì 2 giugno 2020

Le rivolte in USA sono sociali e non solo razziali



Nel commentare la situazione che sta coinvolgendo gli USA dove la protesta portata avanti dopo il caso della morte di George Floyd sta montando e trasformandosi in rivolta sociale dobbiamo innanzitutto esprimere dolore e condanna per la morte di George Floyd. Il poliziotto che lo ha ucciso facendolo soffocare durante un arresto e i suoi colleghi che non sono intervenuti dopo che l'indiziato dichiarava che non riusciva a respirare hanno avuto un comportamento orribile prima di tutto dal punto di vista umano e inaccettabile perdi più se tenuto da chi dovrebbe tutelare al legge e il bene comune. Il gravissimo episodio ha fatto esplodere la protesta delle comunità nere e non solo verso le violenze della polizia, che sia chiaro sono purtroppo frequenti e si sono sempre verificate. Interessante notare che il Minnesota è uno stato da sempre amministrato dai democratici e  che il vertici della polizia siano stati nominati dal sindaco a cui rispondono. Minneapolis, una città governata da un progressista in rampa di lancio, Jacob Frey. Minneapolis è in Minnesota, dove governa un altro democratico: Tim Walz. L'agente di polizia colpevole di questo omicidio si era già distinto per comportamenti violenti ed era stato coinvolto già in passato in un fatto che aveva portato alla morte di una persona. La responsabilità politica della gestione della polizia di Minneapolis e dei suoi comportamenti sono quindi da attribuire prima di tutto ai democratici. Ma i manifestanti sono stati subito strumentalizzati in una protesta anti Trump. Anche in questo caso Trump non è esente da colpe visto che subito ha twittato ed è intervenuto contro le manifestazioni degenerate in violenza con i suoi soliti toni molto duri. Toni che sospettiamo siano del tutto calcolati perchè in periodi di tensioni e manifestazioni violente la maggioranza silenziosa sostiene un presidente che appare non arrendevole. In questi termini la scelta di Biden potrebbe rivelarsi un clamoroso autogol se le manifestazioni violente dovessero proseguire e degenerare ulteriormente.

E' chiaro infatti che come al solito le manifestazioni pacifiche di protesta, più che lecite sono state usate da bande di malavitosi e da provocatori politici e da chi soffre di disagio sociale per assaltare negozi, fare razzie, colpire la polizia in maniera indiscriminata.

Il vero rischio è che un paese che vede 40 milioni di disoccupati a seguito della gravissimo crisi economica seguita al lock down per il corona virus (lock down più duro proprio negli stati amministrati dai democratici) possa sfociare in disordini sociale devastanti.


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