La crisi dei prezzi sta esplodendo nel settore energetico e presto arriverà anche a quello alimentare, infatti il costro dei trasporti inciderà sull'inflazione ed inoltre come annuincia Coldiretti, abbiamo aumenti nelle materie prime pari a +38% grano, +17% mais e +6% soia, anche i prodotti usati per l'alimentazioen del bestiame provengono in gran parte dalle zone di guerra e quindi anche i costi di produzione della carne aumenteranno. Per la Coldiretti sono "Necessari accordi di filiera e riprendere a coltivare campi" , l'Italia paga l'abbandono delle coltivazioni spesso a favore di più renumerativi investimenti nel produrre energia verde col biometano agricolo.
Questa crisi mostra come il made in Italia non sia fatto col 100% di materie prime italiane, tutti lo sapevano ma facevano finta di ignoralo, il nostro è un paese che eccelle nella trasformazione delle materie prime ma non è assolutamente autosofficiente.E cosi i rincari e le difficoltà di approvigionamento a cui nelle prossime settimane si aggiungeranno gli scioperi annunciati degli autotrasportatori stanno già spingendo molti italiani a fare scorte di olio di semi, pasta, farina e derivati.
Ecco i provvedimenti annunciati solo pochi giorni fa “Il Governo condivide le vostre preoccupazioni e le preoccupazioni di tutti per l’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime – ha detto Draghi – Siamo al lavoro per limitare l’impatto di questi rincari sulle imprese e le famiglie, soprattutto le più vulnerabili“. Nello specifico: “Ho fatto prima la cifra di circa 16 miliardi di euro, come intervento di sostegno, che è previsto duri fino al secondo trimestre di quest’anno. Abbiamo previsto l’azzeramento degli oneri di sistema per le utenze elettriche domestiche e per le imprese, e l’abbassamento dell’Iva al 5% per le utenze del gas“
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