sabato 12 marzo 2022

La crisi dei prezzi e i tardivi e insufficienti interventi del governo

 La crisi dei prezzi sta esplodendo nel settore energetico e presto arriverà anche a quello alimentare, infatti il costro dei trasporti inciderà sull'inflazione ed inoltre come annuincia Coldiretti, abbiamo aumenti nelle materie prime pari a  +38% grano, +17% mais e +6% soia, anche i prodotti usati per l'alimentazioen del bestiame provengono in gran parte dalle zone di guerra e quindi anche i costi di produzione della carne aumenteranno. Per la Coldiretti sono "Necessari accordi di filiera e riprendere a coltivare campi" , l'Italia paga l'abbandono delle coltivazioni spesso a favore di più renumerativi investimenti nel produrre energia verde col biometano agricolo.

Questa crisi mostra come il made in Italia non sia fatto col 100% di materie prime italiane, tutti lo sapevano ma facevano finta di ignoralo, il nostro è un paese che eccelle nella trasformazione delle materie prime ma non è assolutamente autosofficiente.

E cosi i rincari e le difficoltà di approvigionamento a cui nelle prossime settimane si aggiungeranno gli scioperi annunciati degli autotrasportatori stanno già spingendo molti italiani a fare scorte di olio di semi, pasta, farina e derivati.




Il governo appare in pesante ritardo sui provvedimenti da prendere. Ricordiamo che le accise sulla benzina e l'IVA sono calcalate con percentuali e quindi in questi ultimi mesi l'erario dello stato ha guadagnato tantissimo a nostro scapito, se un prodotto costa 1 uero infatti lo stato guadagna 22 centesimi essendo l'aliquota IVA ordinaria al 22%, se il prodotto costa 2 euro lo stato guadadna 44 centesimi, che dire poi delle incredibili accise sulla benzina. Eppure lo stato avrebbe potuto dimezzare subito l'aliquota ordinaria senza smenarci nulla ma è in gravissimo ritardo. 

Ecco i provvedimenti annunciati solo pochi giorni fa “Il Governo condivide le vostre preoccupazioni e le preoccupazioni di tutti per l’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime – ha detto Draghi – Siamo al lavoro per limitare l’impatto di questi rincari sulle imprese e le famiglie, soprattutto le più vulnerabili“. Nello specifico: “Ho fatto prima la cifra di circa 16 miliardi di euro, come intervento di sostegno, che è previsto duri fino al secondo trimestre di quest’anno. Abbiamo previsto l’azzeramento degli oneri di sistema per le utenze elettriche domestiche e per le imprese, e l’abbassamento dell’Iva al 5% per le utenze del gas“ 

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