domenica 27 marzo 2022

Il Papa la consacrazione a Maria e la condanna della guerra, atto bestiale che distrugge il futuro

Di fronte alla guerra, all'aggressione della Russia all'Ucraina, papa Francesco decide di mettere Dio e Maria la centro facendo un gesto dall'alto significato spirituale esimbolico, la consacrazine al Cuore Immacolato di Maria della Russia e dell'Ucraina. In questo modo ci ricorda che il primo passo per portare la pace è rivolgersi a Dioe convertirci all'amore di DIo. Solo questa è la via per portare la pace. Accomuna poi i 2 popoli e i 2 paesi ricordandone la fratellanza. Ci ricorda che la risposta non può essere l'odio e l'aumento delle spese militari. Nè gli interessi di aprte che sono molti e spingono molti a tifare per la guerra. Si deve scegliere tra Dio e mammona, non si possono servire 2 padroni. E la via per tornare al padre inidcata da Papa Francesco è innanzitutto il rito della riconciliazione al centro del quale non ci sono i nostri peccati ricorda il papa ma l'amore di Dio e la sua Misericordia : “Sorella, fratello, se i tuoi peccati ti spaventano, se il tuo passato ti inquieta, se le tue ferite non si rimarginano, se le continue cadute ti demoralizzano e ti sembra di aver smarrito la speranza, non temere. Dio conosce le tue debolezze ed è più grande dei tuoi sbagli. Una cosa ti chiede: le tue fragilità, le tue miserie, non tenerle dentro di te; portale a lui, deponile in lui, , e da motivi di desolazione diventeranno opportunità di risurrezione”.
“L’efferata guerra, che si è abbattuta su tanti e fa soffrire tutti, provoca in ciascuno paura e sgomento”, l’analisi di Francesco: “Avvertiamo dentro un senso di impotenza e di inadeguatezza. Abbiamo bisogno di sentirci dire ‘non temere’. Ma non bastano le rassicurazioni umane, occorre la presenza di Dio, la certezza del perdono divino, il solo che cancella il male, disinnesca il rancore, restituisce la pace al cuore”. “Ritorniamo a Dio, ritorniamo al suo perdono”, l’esortazione del Papa, che ricorda come Dio ci ha donato lo Spirito Santo attaverso il quale opera e infatti dice “Senza amore, che cosa offriremo al mondo? Tante cose domandiamo al Signore, ma spesso dimentichiamo di chiedergli ciò che è più importante e che lui desidera darci: lo Spirito Santo, la forza per amare”.
 
E poi c'è Maria, “Guardiamo al suo Cuore immacolato, dove Dio si è posato, all’unico Cuore di creatura umana senza ombre. Lei è piena di grazia, e dunque vuota di peccato: in lei non c’è traccia di male e perciò con lei Dio ha potuto iniziare una storia nuova di salvezza e di pace. Lì la storia ha svoltato. Dio ha cambiato la storia bussando al Cuore di Maria. E oggi anche noi, rinnovati dal perdono di Dio, bussiamo a quel Cuore”. “In unione con i vescovi e i fedeli del mondo, desidero solennemente portare al Cuore immacolato di Maria tutto ciò che stiamo vivendo: rinnovare a lei la consacrazione della Chiesa e dell’umanità intera e consacrare a lei, in modo particolare, il popolo ucraino e il popolo russo, che con affetto filiale la venerano come Madre”. “Non si tratta di una formula magica, ma di un atto spirituale”, ha puntualizzato Francesco: “È il gesto del pieno affidamento dei figli che, nella tribolazione di questa guerra crudele e insensata che minaccia il mondo, ricorrono alla Madre – come i bambini quando sono spaventati vanno dalla mamma a cercare protezione – gettando nel suo Cuore paura e dolore, consegnando sé stessi a lei. È riporre in quel Cuore limpido, incontaminato, dove Dio si rispecchia, i beni preziosi della fraternità e della pace, tutto quanto abbiamo e siamo, perché sia lei, la Madre che il Signore ci ha donato, a proteggerci e custodirci”.
 
Ancora poi nell'angelus di oggi il Papa condanna la guerra come un atto bestiale che distrugge il futuro e alla quale non dobbiamo abituarci «è passato più di un mese dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina, dall’inizio di questa guerra crudele e insensata che, come ogni guerra, rappresenta una sconfitta per tutti, per tutti noi». Ricorda poi che la guerra distrugge le relazioni, i padri e le madri seppelliscono i figli, gli uomini uccidono i loro fratelli senza averli nemmeno visti. La guerra ricorda il Papa non devasta solo il presente, ma anche l’avvenire di una società. "Ho letto che dall’inizio dell’aggressione all’Ucraina un bambino su due è stato sfollato dal Paese. Questo vuol dire distruggere il futuro, provocare traumi drammatici nei più piccoli e innocenti tra di noi. Ecco la bestialità della guerra, atto barbaro e sacrilego! La guerra non può essere qualcosa di inevitabile: non dobbiamo abituarci alla guerra! Dobbiamo invece convertire lo sdegno di oggi nell’impegno di domani".

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