Uno
dei risultati più evidenti della feroce guerra scatenata da Putin è quello di
aver unito come non mai l'Europa e anche l'Occidente.
Un
Europa che all'inizia era parsa titubante per via dei diversi interessi
nazionali alla fine si è giustamente unita non solo in una condanna totale
della guerra in Ucraina ma anche nelle durissime sanzioni alla Russia. Si è
persino unita ieri a Versailles a formulare una linea comune nella difesa, sui
piani energetici e nella gestione del debito. Impensabile fino a 2 settimane fa.
La dichiarazione di Versailles è stata approvata all'unanimità dai ventisette capi di Stato e di Governo.
Questa in Ucraina è una
terribile guerra, guerra non operazione militare di peacekeeping come millanta
Putin in Russia con una censura totale sulle terribili notizie che arrivano
dall'Ucraina.
Entro metà maggio la
Commissione presenterà "la proposta per il phase out da gas, petrolio e
carbone russi entro il 2027" e presenterà ovviamente un piano economico
per sostenerlo.
Per
la prima volta l'Europa parla di difesa comune e soprattutto di definire una
filiera europea dell'industria della difesa. Solo per fare un esempio oggi ci
sono 17 piattaforme tecnologiche diverse negli armamenti in UE che rendono
difficile una uniformità e non consentono una razionalizzazione delle spese
militari. Per la priam volta anche la Germania stanzierà una somma
significativa in investimenti militari. L'Europa si accorge difronte alla
minaccia di Putin di aver bisogno di una difesa comune e forse anche di un
esercito comune.
LA vera novità incoraggiante è che l'Europa ha parlato con una sola voce. Putin
che forse sperava nelle divisioni interne dell'Europa e nelle divisioni tra USA
e Europa ha ottenuto il risultato opposto portando l'Occidente in una condizione
di unità che non si vedeva dai tempi della guerra fredda.
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