lunedì 29 luglio 2019

Hong Kong situazione sempre più tesa

La crisi in atto ad Hong Kong sembra sempre più grave. Oramai da 8 week end si susseguono manifestazione che sono sempre più spesso accompagnate da scontri e violenze. Il tutto è incominciato col tentativo di Carrie Lam, Capo Esecutivo di Hong Kong dal 1º luglio 2017, di varare una legge sull’estradizione di sospetti criminali verso la Cina, ha generato una forte opposizione nella società di Hong Kong. Come riporta Asia news "Imprenditori, avvocati, attivisti per i diritti umani, giovani, studenti si sono ritrovati a manifestare con cortei fino a due milioni di persone chiedendo la cancellazione della legge". http://www.asianews.it/notizie-it/Pechino-sostiene-‘con-forza’-il-governo,-la-polizia-e-lo-stato-di-diritto-ad-Hong-Kong-47630.html

Nei giorni scorsi si erano verificati episodi di violenza nel distretto di Yuen Long dove un gruppo di appartenenti alla mafia locale ha picchiato a sangue 45 manifestanti democratici che tornavano dalla protesta dello scorso 21 luglio scorso. Come rièporta Asia news http://asianews.it/notizie-it/Yuen-Long,-la-polizia-usa-i-lacrimogeni-contro-i-dimostranti-47621.html  "L’aggressione è iniziata con un gruppo di circa 100 persone vestite con magliette bianche e armati di sbarre di ferro e bastoni, che si sono accaniti contro gruppi di attivisti e democratici che ritornavano dalla manifestazione anti-estradizione, facilmente riconoscibili per essere vestiti con magliette nere. I teppisti hanno ferito almeno 45 persone e nella loro ira hanno colpito anche passeggeri della metropolitana e una donna incinta. Gli organizzatori delle marce e i gruppi democratici denunciano le violenze dei teppisti, ma anche l’immobilità della polizia, che è rimasta assente dalla carneficina per oltre 40 minuti, anche se sollecitata da chiamate di emergenza".

Oggi per la prima volta dopo la restituzione del 1997, l'ufficio di collegamento di Pechino in città ha tenuto una conferenza stampa. Yang Guang, portavoce dell'Ufficio per gli Affari di Hong Kong e Macao, ha ribadito che il principio "un Paese, due sistemi" è la linea rossa intoccabile per Pechino, ma lo ha fatto in nome dello "Stato di diritto" sancito dalla Legge fondamentale della città. La condanna delle violenze e il sostegno al governo e alla polizia, ripetuti molte volte durante la conferenza stampa, mostrano che la Cina vuole che le tensioni trovino una soluzione all’interno di Hong Kong.

Una soluzione appare ad oggi comunque difficile.

Le proteste infatti mirano a ottenere le dimissioni di Carrie Lam e riforme in senso democratico che la CINA difficilmente concederà. Teme infatti contraccolpi interni. Preoccupante inoltre per la Cina il sostegno che potrebbe arrivare alle manifestazioni di Hong Kong da Taiwan.

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