martedì 31 luglio 2018

Ha ragione il ministro Fontana l'aborto non è la soluzione

Il ministro per la famiglia Fontana ha affermato "C'è da dire che in molti casi è per una preoccupazione economica che alcune donne decidono di non avere figli. Mi piacerebbe che lo Stato fosse più vicino a queste donne per far capire loro che, nel dubbio, un figlio è meglio farlo".

E' una semplice verità anche prevista dalla legge 194/78 che impegnerebbe lo Stato a rimuovere le cause che spingono la donna a scegliere di abortire. Parte purtroppo disattesa. Anche I dati della relazione ministeriale annuale e le informazioni raccolte dai CAV in tutta Italia confermano che circa il 50% delle donne che decidono di abortire lo fanno a causa di preoccupazioni e bisogni economici. Era ora che anche un ministro della Repubblica Italiana richiamasse lo Stato al suo compito e dovere.

Difendere la libertà delle donne è permettergli di scegliere la vita. La scelta dell'aborto è sempre terribile e dolorosa e lascia profondi traumi nelle donne come oramai si sa da anni di studi della sindrome post-aborto, verità troppo taciuta.

domenica 22 luglio 2018

Marchionne un grande manager italiano

Sergio Marchionne non è più l'amministratore delegato di FCA e di Ferrari a causa di gravi motivi di salute.



Quando Marchionne iniziò 14 anni fa la direzione della FIAT il gruppo era sull'orlo del fallimento e indebitato con le banche, il valore dei marchi legati alla FIAT era  6 miliardi , oggi FCA e Ferrari valgono 64 miliardi di euro , FCA è tornata in attivo e i debiti sono stati pagati e FCA è il sesto produttore mondiale di automobili dopo la fusione FIAT Crysler Jeep.

Marchionne è riuscito a sganciarsi dall'accordo con GM facendosi pagare miliardi e rilanciare così FIAT, ha riportato in Italia modelli di alta gamma e riempito gli stabilimenti, si è fatto dare a costo zero Crysler che era in fallimento e l'ha rilanciata ed ora il marchio Jeep è quello che va menglio nel gruppo FCA.

Senza Marchionne, che per risanare FIAT ha rotto con la FIOM e con CONFINDUSTRIA, l'Italia avrebbe perso la sua industria automobilista un segmento chiave nell'economia del paese sopratutto negli ultimi anni dopo che lo sviluppo elettronico e tecnologico hanno invaso il mondo dell'automobile.

Marchionne ha capito prima di altri che da soli e piccoli non si va da nessuna parte e ha cercato per FIAT le alleanza per rilanciarla, ha capito la valorizzazione dei marchi rendendo autonoma Ferrari e quotandola in borsa, lo stesso per il settore industriale di Fiat, ha capito che i rapporti nel mondo del  lavoro stavano cambiando e ha puntato sui contratti aziendali.

Insomma come è stato definito in questi giorni un manager illuminato spesso non capito in Italia molto più apprezzato negli Usa dove sia Obama che Trump l'hanno pubblicamente lodato.


sabato 21 luglio 2018

M5S: Alitalia e ILVA quanto ci costeranno?

Il M5S rilancia sulla nazionalizzazione di Alitalia , il ministro Toninelli ha affermato che lo Stato riacquisterà il 51% di Alitalia, ci chiediamo per fare cosa visto che tutti gli ultimi tentativi di rilanciare la compagnia sono falliti come dicono questi dati che rilevano la perdita di quote di mercato ( dati tratti dal sito http://www.ilsussidiario.net/News/Economia-e-Finanza/2018/7/20/ALITALIA-Un-nuovo-spreco-di-soldi-pubblici-per-conquistare-voti/831229/ )


Senza parlare dei debiti e delle perdite 1 milione di euro al giorno. Già lo Stato ha messo 900 milioni di prestito ponte, adesso quanto dobbiamo spendere? senza parlare degli errori del Governo Gentiloni che non ha avuto il coraggio di chiudere la vendita, adesso chi vorrà comprare anche solo a pezzi l'Alitalia?

Per l'ILVA il Ministro Di Maio ha detto che vuole riaprire la gara d'appalto ad Acciaitalia. Ci chiediamo quanto potrà reggere l'ILVA in una situazione di stallo che va avanti da anni? Che fiducia avranno gli stranieri e le compagnie internazionali se a ogni cambio di Governo vengono rifatti i bandi e annullati quelli precedenti?

Queste due situazioni rischiano di far perdere miliardi ai contribuenti italiani e far perdere migliaia di posti di lavoro.

venerdì 13 luglio 2018

A Bari il Papa parla a difesa di tutti i critiani in Medio Oriente

Un'importante incontro si è svolto a Bari nei giorni scorsi. Bari è la città che detiene le spoglie di San Nicola, venerato in particolare anche nel mondo ortodosso e rappresenta quindi un luogo di incontro tra Ortodossi e Cattolici. L'evento appare eccezionale per il fatto che scavalcando divisioni secolari papa Francesco è riuscito, grazie al suo indiscussso carisma, a riunire tutti i cristiani per parlare dei cristiani in Medio Oriente. Quasi un Sinodo improvvisato. Incontro molto importante perchè segna il riconoscimento da parte di tutti, che sono i cristiani che vengono perseguitati oggi, e non c'è distinzione tra ortodossi, protestanti o cattolici in chi li uccide e perseguita, questo richiede una risposta comune che superi le storiche divisioni e Papa Francesco lo ha compreso.

Ecco el significative parole di Papa Francesco

Ci siamo aiutati a riscoprire la nostra presenza di cristiani in Medio Oriente, come fratelli. Essa sarà tanto più profetica quanto più testimonierà Gesù Principe della pace (cfr Is 9,5). Egli non impugna la spada, ma chiede ai suoi di rimetterla nel fodero (cfr Gv 18,11).

[...] è essenziale che chi detiene il potere si ponga finalmente e decisamente al vero servizio della pace e non dei propri interessi. Basta ai tornaconti di pochi sulla pelle di molti! Basta alle occupazioni di terre che lacerano i popoli! Basta al prevalere delle verità di parte sulle speranze della gente! Basta usare il Medio Oriente per profitti estranei al Medio Oriente!

Gino Strada e i soldi all'ONG

Dovrebbero far riflettere le parole di un intervento di Gino Strada a In Onda trasmissione della retet telivisiva La7 in cui il fondatore di Emergency parla dei salvataggi in mare e spiega che Emergency ha lavorato “su una barca di proprietà del MOAS, contribuivamo con il nostro personale sanitario che pagavamo noi, delle spese logistiche noi pagavamo 150mila euro al mese. Dopodiché ci hanno chiesto di dare di più, 180mila o 230mila, noi abbiamo discusso tra di noi e abbiamo accettato. Poi ci hanno telefonato e ci hanno detto: ‘Vogliamo che sbarcate domani perché la Croce Rossa ci dà 400mila euro’… e noi che dovevamo fare? E’ come quando il padrone di casa ti dà lo sfratto…”.

E' ovvio che queste operazioni di salvataggio costano, come costa il personale specializzato a bordo e l'aiuto che viene dato ai migranti, però queste parole aprono una finestra sul fatto che queste ONG non operano solo per filantropia.

Ronaldo alla Juve: non si tratta solo di calcio ma di business e marketing

L'acquisto di Cristiano Ronaldo ha scosso il mondo del calico italiano e non solo. Il suo passaggio e il suo stipendio sono da record. In questi giorni crescono I commenti indignati di fronte alle cifre di questa operazione,ma bisogna considerare che non si tratta solo di calcio ma di business e marketing. La società bianconera vuole veder crescere il valore del suo marchio. Lo confermano le prime previsioni di vendita di magliette e di abbonamenti.  Cinque ogni dieci minuti: è questo il ritmo con cui vengono stampate le maglie di CR7 nello store dello Juventus Stadium. Abbonamenti: si punta a incassare il 30% in più. L’obiettivo della società bianconera è ripetere il successo della scorsa stagione, 29.300 tessere vendute per un incasso di 25.7 milioni. Qualora si raggiungesse lo stesso risultato, in seguito all’aumento dei prezzi, la società guadagnerebbe 33 milioni, un aumento del 30% rispetto al 2017/2018.  

Se vogliamo poi fare una considerazione tecnica, Ronaldo nel Real Madrid ha segnato 450 goal in 438 partite.

Riflessioni sulla importante e spinosa questione dei migranti

Vorremmo condividere alcune riflessioni sulla importante e spinosa questione dei migranti. La prima parte da una famose frase del Vescovo Scalabrini “ Emigrano i semi sulle ali dei venti, emigrano le piante da continente a continente, portate dalle correnti delle acque, emigrano gli uccelli e gli animali, e, più di tutti, emigra l’uomo, ora in forma collettiva, ora in forma isolata, ma sempre strumento di quella Provvidenza che presiede agli umani destini e li guida, verso la meta ultima, che è il perfezionamento dell’uomo sulla terra e la gloria di Dio ne’ cieli”, il fenomeno migratorio come ben sappiamo, è inevitabile soprattutto verso luoghi dove c’è 'spazio'. Lo spazio fisico, ma anche lo spazio economico o lo spazio di libertà per realizzare un futuro migliore.
E’ giusto allora dire che questi flussi, impossibili da fermare, vanno però gestiti e regolamentati proprio per difendere innanzitutto i più deboli tra i migranti, che come anche le cronache ci raccontano, vengono vessati e sfruttati, per impedire che tra queste persone che migrano prevalgano i più disonesti e gli interessi del malaffare. Se come giustamente si dice, finora l’accoglienza è stata spesso mal gestista e si sono delegati a caro prezzo la gestione dei migranti sia in termini di denaro che in termini di mancata integrazione e sfruttamento, bisognerà dire che cambiare implicherà dei costi, e destinare case e strutture adeguate ad una vita dignitosa, anche per esempio per i lavoratori stagionali.  
Inoltre occorre ricordare che
per favorire un’immigrazione regolare è necessario pianificare e gestire più visti lavorativi regolari.

 

La risposta in ogni caso non può essere solo quella di uno stato, se ragioniamo come Europa dovrà esserci la condivisione delle regole e delle politiche di accoglienza e questo contrasta con chi fa propaganda solo per il suo paese, vale per la Francia come per l’Italia, e per questo alcune scelte come quella di non cambiare il trattato di Dublino sono ormai antistoriche. L’Europa mostra tutta la sua debolezza quando non riesce a darsi una linea comune come successo nell’ultimo summit del 28 giugno. Bisognerà intervenire anche per riequilibrare differenze enormi tra i paesi di origine e i paesi di destinazioni di queste migrazioni, per sanare ingiustizie e per cercare di creare quegli spazi di cui sopra anche nei paesi di origine per garantire a queste persone anche il diritto di non essere obbligati ad emigrare.

L’unica via percorribile ci sembra quella che ha messo in evidenza in un suo editoriale il giornalista Mieli lo scorso 18 giugno proponendo la prosecuzione delle politiche già sperimentate dal predecessore di Matteo Salvini (l’ex ministro dell’Interno Marco Minniti) che negli ultimi dieci mesi avevano dato importanti risultati. “E non stiamo parlando adesso della pur clamorosa riduzione degli sbarchi su suolo italiano che comunque dopo un’estate da record, anche tra gennaio e aprile scorsi sono scesi del 75% rispetto a quelli del primo quadrimestre del 2017. Qui ci interessa di più far rilevare come nei campi di accoglienza già esistenti in Libia — alcuni dei quali erano stati fino a poco tempo fa veri e propri lager — proprio in questi mesi il clima è cambiato in virtù dell’intervento di personale delle Nazioni Unite e di alcune Organizzazioni non governative. Da quei campi si è cominciato (attenzione: cominciato) a sperimentare un «corridoio umanitario» attraverso il quale, a fine dicembre scorso, è stato possibile portare in Italia — con l’aiuto della Conferenza episcopale italiana — qualche centinaio di migranti. E si è iniziato a ritrasferire nei Paesi d’origine, tramite «rimpatri volontari assistiti», venticinquemila migranti i quali hanno accettato di «tornare a casa» muniti di una «dote» con cui rifarsi una vita in Gambia, Guinea, Nigeria. Senza contare i centri accoglienza in Niger o sulla frontiera meridionale della Libia che hanno consentito di interrompere questi viaggi della speranza già a metà tragitto. E di conferire a Paesi africani e nordafricani la forza per combattere la vera guerra di cui nessuno si occupa: quella contro i trafficanti. Il tutto, ripetiamo, sotto le bandiere delle Nazioni Unite e con il concorso di Ong”.

mercoledì 4 luglio 2018

Qualche info sulla plastica

La plastisca è un prodotto usato in moltissimi campi , ma è anche un prodotto che se non riciclato inquina molto.
L'Unione europea vuole ridurne l'utilizzo e ha annunciato che vieterà la plastica monouso quindi anche piatti e posate di plastica .Ma basta andare a qualche sagra estiva per capire che è un prodotto utile e difficilmente sostituibile.

Giusto limitare lo spreco e incentivare il riciclaggio ma bisogna anche sapere dove la plastica è utilizzata e quanta ne viene riciclata

da questo documento http://www.corepla.it/documenti/5008d60b-dfde-4f42-8478-01aa0c8618c4/Plastics+TheFacts+2017.pdf

abbiamo tratto alcune informazioni utili per ragionare in maniera non ideoligica quindi vediamo alcuni dati,





 innazitutto ha un ruolo economico importante e i settori di utilizzo sono molteplici

Il ricilaggio della plastica è molto alto nella Ue ma si potrebbe fare meglio infatti in alcuni paesi è molto più riciclato, 



quindi forse prima di divieti e tasse converrebbe valutare come incentivare il riciclo e valutare i settori per i quali è impiegato e valutare i costi della sostituzione della plastica e che impatto avrà sia economico che ambientale usare altri prodotti