domenica 22 luglio 2018

Marchionne un grande manager italiano

Sergio Marchionne non è più l'amministratore delegato di FCA e di Ferrari a causa di gravi motivi di salute.



Quando Marchionne iniziò 14 anni fa la direzione della FIAT il gruppo era sull'orlo del fallimento e indebitato con le banche, il valore dei marchi legati alla FIAT era  6 miliardi , oggi FCA e Ferrari valgono 64 miliardi di euro , FCA è tornata in attivo e i debiti sono stati pagati e FCA è il sesto produttore mondiale di automobili dopo la fusione FIAT Crysler Jeep.

Marchionne è riuscito a sganciarsi dall'accordo con GM facendosi pagare miliardi e rilanciare così FIAT, ha riportato in Italia modelli di alta gamma e riempito gli stabilimenti, si è fatto dare a costo zero Crysler che era in fallimento e l'ha rilanciata ed ora il marchio Jeep è quello che va menglio nel gruppo FCA.

Senza Marchionne, che per risanare FIAT ha rotto con la FIOM e con CONFINDUSTRIA, l'Italia avrebbe perso la sua industria automobilista un segmento chiave nell'economia del paese sopratutto negli ultimi anni dopo che lo sviluppo elettronico e tecnologico hanno invaso il mondo dell'automobile.

Marchionne ha capito prima di altri che da soli e piccoli non si va da nessuna parte e ha cercato per FIAT le alleanza per rilanciarla, ha capito la valorizzazione dei marchi rendendo autonoma Ferrari e quotandola in borsa, lo stesso per il settore industriale di Fiat, ha capito che i rapporti nel mondo del  lavoro stavano cambiando e ha puntato sui contratti aziendali.

Insomma come è stato definito in questi giorni un manager illuminato spesso non capito in Italia molto più apprezzato negli Usa dove sia Obama che Trump l'hanno pubblicamente lodato.


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