sabato 11 dicembre 2021

L'ecologismo dei ricchi colpirà sempre più i poveri

 

Ecco l'ennesima dimostrazione di come alcune politiche ambientali imposte dall'alto colpiranno sempre più nella vita quotidiana delle persone e sopratutto quelle del ceto medio basso.

E' di questi giorni la notizia che dall’Ue arriva in una bozza la proposta di vietare vendita e affitto delle case che consumano troppa energia: 
la direttiva prevede che gli Stati al proprio interno introducano delle norme «per vietare la vendita e l’affitto degli immobili che a partire dal 2027 non abbiano raggiunto il minimo di efficienza energetica richiesto». Per gli appartamenti in condominio invece la “stretta” dovrebbe scattare nel 2030.

Nel nostro Paese, il patrimonio degli immobili vede ovviamente una stragrande maggioranza di classi energetiche molto basse rispetto agli standard richiesti: «L’obbligo di rinnovo energetico prima della vendita per edifici e abitazioni è una idea ridicola che non potrebbe essere applicata in Italia», attacca il Codacons citando i dati che vedono metà circa delle case italiane costruite nel secondo dopoguerra e con poca attenzione agli sprechi di energia, un 20% è “storico” ed ha più di 100 anni d’età. Per il presidente del Codacons Carlo Rienzi un simile provvedimento «creerebbe un evidente squilibrio a danno di chi possiede una abitazione, porterebbe ad un rialzo ingiustificato dei prezzi delle case e bloccherebbe quasi del tutto il mercato immobiliare».

C'è chi invece si dice soddisfatto sostenendo che questo porterà ad investimenti per la riqualificazione energetica degli immobili, ma chi li pagherà, non saranno forse penalizzate le classi medio basse?
Temiamo che l'ecologismo dei ricchi colpirà sempre più i poveri

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