Lo scenario politico europeo appare oggi incerto e in continuo cambiamento.
In Austria sono cambiati 2 cancellieri in 6 mesi anche se rimane un governo a guida del partito popolare. L’astro nascente della politica europea Kurz per ora è estromesso da una indagine della magistratura.
In Germania a seguito delle elezioni dello scorso autunno avremo un cambio di governo, la CDU non ne sarà più parte e il paese sarà guidato dal socialista Scholtz con una inedita maggioranza con liberali e Verdi, vedremo come andrà, sicuramente mancherà un punto di riferimento forte per la UE come era stata la Merkel. La stabilità politica della Germania se cosi possiamo dire è comunque garantita dallo stesso Scholtz già vice nella Grosse Koalition con la CDU nella precedente legislatura.
In Italia le elezioni del Presidente della Repubblica segneranno in ogni caso un passoggio politico decisivo. Appare probabile che DRAGHI diventerà presidente se lo vuole e ovviamente non potrà essere anche presidente del consiglio quindi metterà un suo uomo fidato alla guida del governo per garantire l’UE nella conti unità del PNRR e andremo verso una repubblica sempre più presidenziale nei fatti. Questa ipotesi trova come ostacolo solo l’imprevedibilità del voto di molti gruppi parlamentari poco controllabili dai leader di partito oggi abbastanza deboli. Se il nome dovesse essere un altro invece in ogni caso Draghi sarà fortemente condizionato dalla maggioranza che è riuscita ad imporsi nell’elezione del Presidente della Repubblica e quindi se non sarà un ampia maggioranza indebolirà inevitabilmente il governo.
La Francia si prepara alle elezioni presidenziali ad aprile 2022 che già segnano candidature multiple sia a sinistra che a destra, in particolare si segnala la candidatura di Zemmour che porrà quasi sicuramente fine all’era LePen nell’estrema destra visto che ormai I francesi la considerano perdente per sfidare Macron. Vedremo l’impatto che avranno le nuove candidate dei gollisti che potrebbero rappresentare una possibile alternativa. Macron appare sempre più vantaggiato da uno scenario di questo tipo.
La Spagna continua ad essere governata da governi
di minoranza a guida socialista sempre sull’orlo della crisi.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.