sabato 11 dicembre 2021

C'è sempre un perché... Vedi Foggia

Era l'agosto del 2018 in 2 incidenti stradali nel giro di pochi giorni morirono 16 braccianti, vittime di un caporalato senza scrupoli, Morti nelle baraccopoli, magari per un fornellino elettrico che si incendia come nel 2020, morti nei campi per il troppo lavoro sotto il sole, ogni anno, magari anche occultati. Quella del foggiano insomma è una realtà nota a tutti su cui fino ad oggi nessuno è intervenuto.
Ci si domanda perchè nesusno interviene? Perchè è stata fatta crescere una realtà di illegalità sfruttata anch dalla malavita locale? E' ovvio che ci sono importanti interessi economici ma oggi scopriamo che probabilemente le copertura arrivavano forse da chi doveva controllare, prevenire e colpire l'illegalità.

Oggi sono state indagate 16 persone e ci sono stati 5 arresti a Foggia per caporalato e sfruttamento sul lavoro: 5 euro per ogni cassa di pomodori riempita, in pessime condizioni igieniche. Così lavoravano i braccianti di Foggia. Paghe da fame e in più pretendevano da loro anche i soldi per il trasporto fino ai luoghi di lavoro. Dieci le aziende coinvolte. Tra gli indagati la moglie del prefetto di Mattinata Michele Di Bari, dal 2019 capo dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione al ministero dell’Interno, che ha rassegnato immediatamente le dimissioni accettate dal ministro Lamorgese. Rosalba Livrerio Bisceglia, indagata in quanto socia di una delle aziende agricole coinvolte nell’inchiesta, ha però negato ogni addebito,


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