mercoledì 31 marzo 2021

In Myanmar la situazione dopo il golpe è sempre più grave




In Myanmar la situazione dopo il golpe è sempre più grave. 
Dal primo febbraio, il bilancio dei morti è di 459 vittime. In prigione 2559 persone.

Ue ha condannato le violenze e gli Usa hanno interrotto i rapporti commerciali con la Birmania ma i militari birmani sono protetti dalla Cina e quindi quasi sicuramente nulla sarà fatto oltre qualche dichiarazione formale e anceh le sanzioni economiche rischiano di risultare vane. D'altronde il potere militare è saldamente al potere da decine di anni in Birmania dove ha governato in maniera diretta  e incontrastata dal 1962 al 2011. 

Nel 1990 vi è stato un tentativo di fare elezioni libere, vinte dal partito Lega per la democrazia (Ndl), il cui capo era anche allora Aung San Suu Kyi. Le ha vinte proprio questo partito, ma la giunta non le ha riconosciute e ha messo in prigione Aung San Suu Kyi e i suoi collaboratori, proprio come in queste settimane. 
Una svolta democrativca avviene nel 2015 quando si tengono nuove elezioni, abbastanza libere, che vengono vinte dalla Ndl. Nel novembre 2020 vi sono state ancora elezioni, stravinte con il 75% dei seggi sempre dalla Ndl.

Ma il golpe ha messo fine a questo spiraglio.
 
La popolazione chiede la fine del colpo di Stato e la liberazione dei prigionieri politici, primi fra tutti Aung San Suu Kyi e il presidente Win Myint, agli arresti domiciliari nella nuova capitale di Naypyidaw fin dal primo giorno del golpe. Come riporta Asianews una novità delle proteste di questi giorni è il carattere multi-etnico delle manifestazioni: un segno che le 136 etnie del Myanmar possono vivere insieme senza il pugno duro dei generali.

Un altro fatto importante, è la partecipazione alle manifestazioni di sacerdoti, seminaristi, suore cattoliche. Spesso, ma un po’ meno che in passato, con loro vi sono anche monaci e monache buddisti.
Vi sono vescovi che appoggiano in modo esplicito le manifestazioni; altri come il card. Charles Maung Bo, presidente della conferenza episcopale birmana e arcivescovo di Yangon.
ITALIA-MYANMAR Myanmar, il colpo di Stato della morte e il popolo della vita (asianews.it)

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