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sabato 27 marzo 2021
La campagna vaccinale in Italia è lenta e scoordinata
Da quando è cambiato il governo le dosi somministrate sono aumentate, come ha dichiarato oggi Draghi in Parlamento, passando a 170mila al giorno. Ma nonostante questo il piano vaccinale in Italia è decisamente in ritardo.
Il governo è “all’opera per compensare i ritardi di questi mesi” nelle vaccinazioni, esordisce il premier, rivendicando che nelle prime tre settimane di marzo “la media delle somministrazioni è stata di 170mila dosi al giorno, più del doppio rispetto ai due mesi precedenti”. Certo siamo lontani dalla Gran Bretagna che ne fa 800 mila al giorno e ha vaccinato già 30 milioni di abitanti o da Israele che ha già riaperto tutto. In questi due paesi in cui la campagna vaccinale è avanzata le morti per covid sono drasticamente diminuite a meno di 20 giornaliere quando la GB ha avuto a gennaio picchi di 1700 morti al giorno.
In Italia le responsabilità del ritardo sono attribuibili sia al governo precedente che alle regioni. Ci sono regioni che pur avendo aumentato il numero di vaccinati tra gi anziani come la regione Lombardia hanno però avuto problemi di gestioni nelle chiamate. Ci sono regioni che hanno vaccinato prima persone più giovani come avvocati, insegnati o altro tralasciando gli anziani come ha denunciato sempre oggi Draghi, “è altrettanto cruciale vaccinare prima gli anziani”. Se nelle Rsa “l’86% degli ospiti ha già ricevuto una dose e oltre due terzi ha completato il ciclo vaccinale”, infatti, sugli over 80 “persistono importanti differenze regionali che sono molto difficili da accettare“. Draghi usa parole durissime per richiamare i governatori all’unità: “Mentre alcune Regioni seguono le indicazioni del ministero della Salute, altre trascurano i loro anziani in favore di gruppi che vantano priorità probabilmente in base a qualche loro forza contrattuale”. Due esempi su tutti di questa gestione sbagliata e grave delle priorità sono la regione Toscana e Puglia ma su queste il clamore mediatico non è pari a quello della Lombardia. In Toscana tra l'altro il stima delle prenotazioni è fallito. Insomma una campagna nata male che prosegue con disguidi vari e basterebbe guardare I tassi di letalità per capire che gli over 80 e 70 dovrebbero già essere stati tutti vaccinati.
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