Blog di politica, cultura, attualità, difesa della vita, approfondimenti, opinioni a cura di Paolo e Luca - MILANO (lucapaologemini)
sabato 30 marzo 2013
Auguri di Pasqua: Benedetto, Francesco, Sofia
Queste ultime settimane diversi avvenimenti hanno segnato il nostro cammino verso la Pasqua.
Benedetto XVI nell’ultima sua udienza ci ha ricordato che “Nel nostro cuore, nel cuore di ciascuno di voi, ci sia sempre la gioiosa certezza che il Signore ci è accanto, non ci abbandona, ci è vicino e ci avvolge con il suo amore.” E questo è quello che Gesù risorto dice ai discepoli: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo" (Mt 28,20).
Papa Francesco ci ha detto: “Quando camminiamo senza la Croce, quando edifichiamo senza la Croce e quando confessiamo un Cristo senza Croce, non siamo discepoli del Signore”. Siamo quindi chiamati a guardare a lui, vero Dio e vero uomo, come dice il Credo: Dio vero da Dio vero, generato e non creato, della stessa sostanza del Padre.
Parole che forse a volte recitiamo a memoria senza lasciarci stupire. Come 1700 anni fa, quando la Chiesa dopo l’editto di Costantino, definiva il Credo, così anche oggi esse ci ricordano che tutto cambia se Gesù è vero Dio oppure no. Dobbiamo sentire anche per noi il richiamo di Benedetto XVI che aprendo l’Anno della fede ha detto: “Ma dove troviamo la formula essenziale della fede? Dove troviamo le verità che ci sono state fedelmente trasmesse e che costituiscono la luce per la nostra vita quotidiana? La risposta è semplice: nel Credo”. Abbiamo bisogno di riscoprirlo altrimenti “Non è così lontano oggi il rischio di costruire, per così dire, una religione «fai-da-te»”.
L’amore di Dio continua a manifestarsi nella sua misericordia, Papa Francesco ci ha ricordato: “Avete pensato voi alla pazienza di Dio? Dio mai si stanca di perdonarci, mai! Il problema è che noi ci stanchiamo, noi non vogliamo, ci stanchiamo di chiedere perdono.” Papa Francesco e Papa Benedetto XVI ci hanno richiamato a non cedere al pessimismo, un cristiano non può essere triste, ci hanno ricordato entrambi la gioia che viene dalla fede.
Noi in questi giorni abbiamo un motivo in più per ringraziare il Signore. E’ infatti nata Sofia, papà Paolo e mamma Silvia rendono grazie al Signore e con loro anche lo zio Luca e i nonni. La vita è un dono bellissimo che sempre va protetto, di fronte alla bellezza di un neonato e alla gioia che porta nei cuori di chi lo attende e lo accoglie, preghiamo perché tutti siano aiutati ad accogliere la vita come un dono.
“Non è facile essere fedeli al matrimonio cristiano, praticare la misericordia nella vita quotidiana, lasciare spazio alla preghiera e al silenzio interiore; non è facile opporsi pubblicamente a scelte che molti considerano ovvie, quali l’aborto in caso di gravidanza indesiderata, l’eutanasia in caso di malattie gravi, o la selezione degli embrioni per prevenire malattie ereditarie. La tentazione di metter da parte la propria fede è sempre presente e la conversione diventa una risposta a Dio che deve essere confermata più volte nella vita.” (Benedetto XVI, Udienza Generale, 13 febbraio 2013)
Chiediamo per noi e per voi in occasione della Santa Pasqua la forza di vivere e testimoniare sempre la nostra fede, nella gioia, e a non aver paura della tenerezza degli uomini e della misericordia di Dio.
http://www.culturacattolica.it/
venerdì 29 marzo 2013
Il caso dei marò italiani: un disastro diplomatico e politico
Il caso dei due marò italiani è emblematico del fallimento
del governo Monti, prima viene annunciato che non verrà mantenuto il patto di
farli rientrare in India, un grave errore che lede a nostra credibilità, poi viene
praticamente eliminato il diritto agli spostamenti del nostro ambasciatore
violando tutte le convenzioni internazionali, infine si rimando in India in
prigione i nostri soldati dopo aver perso sia la faccia sia i favori
dell'opinione pubblica indiana che certo peserà sul processo.
Il ministro degli esteri si dimette in parlamento
all'insaputa del premier e del capo dello stato, il ministro della difesa e
Monti si schierano contro di lui richiamando il valore della collegialità del governo
che ha contraddistinto le decisioni prese sulla vicenda. La figuraccia
internazionale è massima. Il ministro Terzi se proprio voleva dissentire, avrebbe
dovuto dimettersi già mesi fa, per la sciagurata gestione di questo caso. Ancora
oggi non si sa perchè l'armatore ha fatto entrare nel porto di Kochi la nave e
chi ha dato l'ordine ai marò di sbarcare, chi pagherà per questo disastro diplomatico?
Sicuramente i due marò, gli unici che hanno difeso con onore il loro ruolo e
dato esempio di serietà, sicuramente ne esce a pezzi la nostra reputazione, come
anche il ruolo delle missioni internazionali e qui ci chiediamo perchè ONU e Ue
e Nato non dicano niente riguardo alle azioni dell'India. Certo prima o poi
bisognerà anche sapere dove e come andarono veramente le cose sulla nave Alexi,
chi sparò? chi diede l'ordine di sparare? dove avvenne lo scontro a fuoco? era
un atto di pirateria? insomma tante domande nessuna risposta. Una sola certezza
la nostra credibilità a picco e la vita delle famiglie dei marò stravolta.
La crisi politica nelle mani di Napolitano
Noi lo avevamo detto subito, “Nel caso Bersani volesse
provare il governo di minoranza per fortuna ci sarà Napolitano a non accettare
un'avventura così rischiosa e assurda in cui ogni giorno bisognerà contare
assenti e trattare tutto, Napolitano la respingerà e sceglierà un tecnico per
un governo PD-PDL e Bersani andrà in panchina” e così è stato, Bersani e il PD
non sono riusciti a formare un Governo, peccato che la testardaggine di Bersani
abbia fatto perdere un mese al paese, in questo ha una grave responsabilità.
«L'esito delle consultazioni non è stato risolutivo» dice il comunicato della
presidenza della Repubblica.
Giorgio Napolitano consulterà personalmente i partiti e
deciderà sugli sviluppi possibili del quadro politico istituzionale. Cioè
sceglierà una persona di alto profilo, con prestigio internazionale in grado di
trovare il consenso delle forze politiche di centro destra e centro sinistra.
Bersani ha obbligato il capo dello stato a trattare al suo posto con il PDL e
gli altri partiti, il Pd ne uscirà comunque ridimensionato nell'immagine e
senza leader, Grillo griderà all’inciucio e aspetterà di raccogliere i consensi
che gli deriveranno dall’essere all’opposizione contro i partiti. L’unica via
per uscirne è fare! Le forze partitiche devono fare e agire almeno questa volta
per il bene comune. Dubbi sul risultato? Si tantissimi, non sono riuscite a
farlo col governo Monti, ma questa volta saranno chiamati ad entrare nel
governo ed assumersi una responsabilità politica. Non potrà essere un
governicchio deciso col manuale cencelli però. Se falliranno perderanno il paese
e lo lasceranno definitivamente al populismo, che ha dalla sua lo sconforto e
giuste recriminazioni, ma che si pone obiettivi assurdi e disastrosi come la
decrescita e una democrazia assembleare che sa tanto di anarchia.
Unico dubbio è che le varie parti non si fidano una
dell’altra soprattutto in vista della sfida decisiva per il Quirinale e cosi
potrebbero non decidere prima dell’elezione del nuovo presidente.
sabato 23 marzo 2013
La strage cinese: 336 milioni di aborti
In questi giorni in Cina si è riunito il Congresso Nazionale del Popolo, per confermare nelle nuove cariche il Presidente e il Primo Ministro che guideranno la Cina nei prossimi dieci anni; il percorso della scelta è stato ovviamente tutt’altro che democratico e tutto interno al Partito Comunista Cinese.
Proprio in tale occasione la Cina guardando al proprio futuro ha, per la prima volta, ragionato sui risultati prodotti dalla Legge del figlio unico che dal 1971 ad oggi è stata utilizzata per il controllo demografico.
Leggi un nostro articolo su Cultura Cattolica La strage cinese: 336 milioni di aborti
Proprio in tale occasione la Cina guardando al proprio futuro ha, per la prima volta, ragionato sui risultati prodotti dalla Legge del figlio unico che dal 1971 ad oggi è stata utilizzata per il controllo demografico.
Leggi un nostro articolo su Cultura Cattolica La strage cinese: 336 milioni di aborti
mercoledì 20 marzo 2013
La crisi a Cipro: dilettanti allo sbaraglio o c'è altro?
La situazione
venutasi a creare a CIPRO è incredibile: le banche rimarranno chiuse fino al
prossimo martedì, le transazioni private internazionali sono bloccate per
evitare trasferimenti di denaro. Transazioni on line bloccate. Le code ai
bancomat continuano a ripetersi. Per rendere la cifra della situazione ci
sembra emblematico che un aereo militare inglese è in volo verso Cipro con a
bordo un milione di euro destinati ai militari britannici e alle loro famiglie
sull'isola.
Ma perché è
capitato tutto questo? Le banche di Cipro sono state chiuse per evitare che i
correntisti si precipitassero a ritirare i fondi, dopo che la Ue aveva posto un
prelievo forzoso dai depositi come condizione del programma di assistenza
economica concesso al paese. Il prestito europeo avrebbe dovuto essere di 10
miliardi di euro ma Nicosia avrebbe dovuto raccoglierne altri 5,8 miliardi
attraverso al tassa sui conti correnti pari al 6.75% per i conto correnti
inferiori a 100mila euro e del 9,99% per gli altri. Un vero furto che
ovviamente ha provocato le proteste e i timori della popolazione oltre che
miliardari che hanno usato fino ad oggi Cipro come paradiso fiscale, russi in
particolare. Il Parlamento di Nicosia ha quindi respinto il piano. Ora tutti si
affrettano a definire sbagliata la proposta ma ormai il danno di credibilità e
la paura di interventi sui conti correnti si è diffusa. Per capire la
proporzione dell’intervento bisogna sapere che il PIL di Cipro nel 2012 è stato
di 17,5 miliardi.
Come definire la
vicenda, se non osservare che sarebbe stato chiaro subito a tutti che era una
manovra impossibile da proporre e che mostra tutta l’improvvisazione che regna
in Europa e nella Commissione europea. Insomma dilettanti allo sbaraglio forse,
ma forse ci sono anche alcune coincidenze che suscitano perplessità e dubbi:
Per accedere al finanziamento l'Europa chiedeva 5,8 miliardi. La stessa cifra
per cui le banche tedesche sono esposte nei confronti dell'isola di Cipro.
Medioriente il fallimento di OBAMA
Oggi
il Presidente americano Obama è arrivato in Israele per la sua seconda visita in
Medioriente in 5 anni
È
la prima volta da residente in Israele e cerca di ricostruire un dialogo e un
legame di forte amicizia col premier Benyamin Netanyahu appena rieletto.
Le
attese, poche e senza proposte, di questo viaggio sono molto diverse da quelle
che avevano caratterizzato il primo viaggio di Obama ricordato da tutti per il
suo discorso in Egitto.
Questo
dimostra l’inefficacia dell’azione politica svolta da questa presidenza che non
ha fatto fare alcun passo in avanti al processo di pace in Medioriente e
soprattutto non sa offrire alcun progetto e prospettiva. Un vero fallimento
nonostante il premio nobel alle intenzioni e l’incensamento generale dei
giornali. Le uniche mosse di Obama in Medioriente sono quelle della Cia, se
questa è la politica trasparente .
Cristi Italia - India: se l'Europa non ci difende
La Corte suprema
indiana ha tolto l'immunità diplomatica dell'ambasciatore italiano Daniele
Mancini e lo ha intimato di non lasciare il Paese. Di fronte a questa decisone
che viola i trattati internazionali appare scandalosa la dichiarazione del
portavoce di Catherine Ashton, Alto rappresentante dell'Unione per gli affari
esteri e la politica di sicurezza e vicepresidente della Commissione che aveva
sostenuto che la Ue nella disputa legale tra Italia e India non può prendere
posizione pur invitando ad applicare la Convenzione di Vienna che protegge i
diplomatici. Ci sembra incredibile che chi deve rappresentare interessi europei
in politica esterea si dichiari neutrale in una contesa tra un membro della Ue
e l’India. Oggi è arrivata una nota che ha corretto la dichiarazione ma rimane
la netta sensazione che in questa complicata vicenda l’Europa e la stessa Ashot
non ci abbiamo difeso e sostenuto.
lunedì 18 marzo 2013
I primi giorni di Papa Francesco
Il nuovo Papa
certamente dice qualcosa di sé nella scelta del nome: Francesco. Cosi ha
spiegato lui stesso la scelta “E quando i voti sono saliti a due terzi, viene
l’applauso consueto, perché è stato eletto il Papa. E lui mi abbracciò, il
Cardinale Hummes mi baciò e mi disse: ‘Non dimenticarti dei poveri!’. E quella
parola è entrata qui: i poveri, i poveri. Poi, subito, in relazione ai poveri
ho pensato a Francesco d’Assisi. Poi, ho pensato alle guerre, mentre lo
scrutinio proseguiva, fino a tutti i voti. E Francesco è l’uomo della pace. E
così, è venuto il nome, nel mio cuore: Francesco d’Assisi. È per me l’uomo
della povertà, l’uomo della pace, l’uomo che ama e custodisce il creato”.
La prima giornata
di Papa Francesco è stato segnato da alcuni gesti importanti, dalla preghiera a
Maria ad alcuni gesti decisamente evocativi, sia della sua storia che di quello
che potrà essere il suo pontificato.
Ha cercato in
ogni circostanza di mantenere l’umiltà e semplicità che lo caratterizza, ha
pregato sull’antichissima icona della Madonna, la «Salus populi romani»,
dipinta secondo la tradizione da San Luca, i gesuiti missionari portavano
questa icona con loro. Poi Papa Francesco ha pregato nella cappella Sistina di
Santa Maria Maggiore, dove Ignazio da Loyola, fondatore dei gesuiti, ha
celebrato la prima messa. Ha sostato davanti alla tomba di san Pio V, il Papa
di Lepanto e infine ha pregato san Francesco Saverio, altro gesuita. Nella
messa Pro Ecclesia col collegio cardinalizio ha esortato al Chiesa a camminare,
edificare, confessare. Ma ha richiamato i cardinali e la Chiesa a mettere al
centro Gesu Cristo crocefisso “Noi possiamo camminare quanto vogliamo, noi
possiamo edificare tante cose, ma se non confessiamo Gesù Cristo, la cosa non
va. Diventeremo una ONG assistenziale, ma non la Chiesa, Sposa del Signore.
Quando non si cammina, ci si ferma. Chi non prega il Signore, prega il diavolo.
Quando non si confessa Gesù Cristo, si confessa la mondanità del diavolo, la
mondanità del demonio”. Un invito quindi a non fermarsi e a guardare a Gesù, la
fede ci è sempre stata insegnato come un cammino e Gesù è la via come lui
stesso ha detto, chi si ferma o segue altre vie rischia di perdersi . Nell’anno
della fede un Papa che in continuità col predecessore, con rinnovato vigore,
con una spontaneità che conquista subito e ispira simpatia, come l’andare
incontro ai fedeli al termine della messa, mette al centro la gioia che viene
dalla fede, che come ha detto ai cardinali devi spingerci a rifiutare la
tentazione del pessimismo. Un Papa che ci ricorda che Gesù è sempre pronta ad
accoglierci e a perdonarci, non si stanca mai, siamo invece noi che ci
stanchiamo di chiedergli perdono. In un mondo in cui come dice il papa
Francesco "Anche noi credo che
siamo questo popolo che, da una parte vuole sentire Gesù, ma dall'altra, a
volte, ci piace bastonare gli altri, condannare gli altri. E il messaggio di
Gesù è quello: la misericordia". Anche noi dobbiamo avere più misericordia
e il richiamo a chiedere perdono è per il tempo quaresimale, ma non solo per
quello, un forte richiamo al sacramento della confessione.
giovedì 14 marzo 2013
Il Relativismo secondo Papa Francesco
"Il relativismo che, con la scusa del rispetto delle differenze, omogeneizza nella trasgressione e nella demagogia; consente tutto pur di non assumere la contrarietà che esige il coraggio maturo di sostenere valori e principi. Il relativismo è, curiosamente, assolutista e totalitario, non permette di differire dal proprio relativismo, in niente differisce dal “taci” o dal “fatti gli affari tuoi". cardinale Bergoglio, 25.5.2012
habemus Papam: FRANCESCO
Il Card Sodano
nella messa pro eligendo romano pontefice aveva pregato per chiedere al Signore
un Buon Pastore alla sua Chiesa, un Pontefice che svolga con cuore generoso la
nobile missione dell’annuncio nella carità.
Il Signore ha
donato alla Chiesa Papa Francesco, il card Bergoglio, un papa per la prima
volta del nuovo mondo, le Americhe, il primo Papa sudamericano e il primo Papa
gesuita. Tante quindi le novità contenute in questa scelta sicuramente
sorpendente ma piena di speranza. Siamo rimasti sorpresi perchè era stato
protagonista già nell'ultimo conclave e sembrava difficile vista la sua età
potesse essere riproposto, ma questo conferma che la scelta ha guardato alla
qualità della persona più che sulla sua anagrafe.
Il nuovo Papa
certamente dice qualcosa di sé nella scelta del nome: Francesco. Un nome che
evoca sobrietà, riforma, ritorno a uno stile di annuncio e di attenzione ai
poveri. In questo la biografia del card Bergoglio senz’altro rispecchia queste
attese, come anche le prime sue parole e i primi gesti compiuti stasera dopo
l’annuncio habemus papam.
Un discorso umile
e subito un momento di preghiera, ha detto “Preghiamo sempre per noi, l'uno per
l'altro, preghiamo per tutto il mondo, perché ci sia una grande fratellanza”. Ha
invitato tutti a pregare le tre preghiere che ogni cristiano conosce, il Padre
nostro, l’ Ave Maria e il Gloria, anche questo un atto nuovo paragonabile al
discorso di Giovani Paolo II che ruppe la tradizione che voleva che si facesse
solo la benedizione.
Un Papa che mette
quindi al centro la preghiera e l’annuncio del Vangelo. Un Papa di umili
origini che ha fatto anche il parroco. Un Papa che ha origini italiane che è
però un latino americano come ormai la maggior parte dei cattolici nel mondo,
uno sgraurdo sul futuro della Chiesa potremmo dire.
Un papa attento
ai poveri ma che in Argentina si è esposto pubblicamente contro i tentativi
legislativi di introduzione dell’aborto e il progetto di legge sul matrimonio
tra omosessuali.
Infine Bergoglio
è un gesuita, e quindi un grande esegeta e con una grande preparazione biblica
e quindi un ruolo centrale avrà certamente la Parola nel suo pontificato.
Il direttore di
Avvenire ha fatto notare come nella storia San Benedetto abbia salvato le
fondamenta e la cultura e dopo di lui San Francesco abbia portato il Vangelo
tra la gente, forse la successione di questi due papi che hanno scelto questi
due nomi non è poi così strana.
Da notare il
richiamo nelle sue parole più volte al ruolo del papa come vescovo di Roma, il
fatto che andrà domani subito a pregare in un santuario mariano perché
custodisca tutta Roma.
Domenica reciterà
l'angelus nonostante la prima messa da papa sia il 19 marzo, interessante
notare che la data della prima messa è la festa di San Giuseppe patrono della
Chiesa. Ultima accortezza da notare ha fatto pregare per Benedetto XVi e l'ha
definito vescovo emerito.
Probabilmente sarà un Papa che farà dei cambiamenti e li ha già iniziati la prima sera.
Probabilmente sarà un Papa che farà dei cambiamenti e li ha già iniziati la prima sera.
martedì 12 marzo 2013
Il Conclave elegge il nuovo Papa
Domani si aprirà il conclave per l’elezione del nuovo Papa.
Prima di ogni altra considerazione va affermato che il Papa che serve alla
Chiesa è un Papa santo, che sappia indicare Dio e Cristo agli uomini, un
pastore che sappia recuperare le pecorelle smarrite.
I cardinali si sono affidati alla preghiera e inizieranno il
conclave invocando la guida dello Spirito Santo perché li guidi nel
discernimento.
Certamente in questi giorni avranno ragionato, più che sul
nome, sul profilo che è richiesto al nuovo Papa partendo da quelle che hanno
considerato come le priorità per la
Chiesa di oggi e domani.
Da questo punto di vista quindi ha poco senso parlare di un
cardinale o di un altro dal punto di vista della sua provenienza geografica.
Ci sembra di aver colto tre possibili analisi.
La prima è legata ad una continuità teologica col
pontificato di benedetto XVI, e per questo si deve partire considerando che
Ratzinger e il teologo Hans Urs von
Balthasar, nei primi anni Settanta posero poste le basi di una nuova
rivista, Communio, il nome della rivista è significativo: i promotori
vogliono servire la Chiesa
e favorire la comunione. Tra i fondatori c’è anche il famoso teologo gesuita Henri de Lubac, futuro cardinale.
Ratzinger viene subito coinvolto in quella che von Balthasar definità una
«ragnatela» di supporter internazionali della nuova rivista. Tra i primi a
farne parte ci sono anche quelli che il futuro Papa definisce alcuni
«promettenti giovani di Comunione e liberazione». Angelo Scola è tra questi. Ma
alla scuola di Ratzinger sono iscrivibili anche Schönborn Cardinale di
Vienna, il Cardinale canadese Ouellet e il più giovane cardinale Primate
d’Ungheria e arcivescovo di Strigonio-Budapest. Tra questi certamente Scola
sembra ha buone possibilità vista la statura internazionale che ha acquisito
negli anni. Sia Erdo che Scola hanno ottime conoscenze e rapporti anche con le
chiese orientali dovuti il primo alla presidenza della conferenza episcopale
europea e il secondo al ruolo di Ptriarca di Venezia svolto fino a 2 anni fa.
Un'altra possibile analisi è quella che vorrebbe prevalere
un esperto conoscitore della curia romana e quindi associa ad essa la capacità
di una vera riforma che non sembra più rinviabile. In questo il Cardinale canadese
Ouellet gode sicuramente di qualche chance, tra l’altro Oullet ha buoni
rapporti con le chiese sudamericane dove per anni ha insegnato nei seminari. Anche
il Cardinale brasiliano Odilo Scherer, è una figura che potrebbe attirare il
consenso del conclave, egli che lavorò a lungo a Roma come braccio destro del
cardinale Re (capo del dicastero dei vescovi) e ora guida una delle più grandi
diocesi dell'America latina, quella di San Paolo, ed è uno dei cinque
componenti del Consiglio di sorveglianza dello Ior. Un Papa non europeo sarebbe
una vera novità per la Chiesa
cattolica e da questo punto di vista una figura vicina alla tradizione
latino-americana risponderebbe a quella che oggi ed in futura sarà la
componente più forte numericamente nel popolo di Dio.
Un Papa statunitense sarebbe quasi clamoroso, dopo i vari
scandali ma sicuramente mai come stavolta i cardinali statunitensi hanno
canditati di primo piano e carismatici come il cardinale di New York Timothy
Dolan e l'arcivescovo di Boston, Sean Patrick O'Malley.
Al primo, energico difensore della libertà della Chiesa
negli USA sotto pressione per alcune decisioni dell’amministrazione Obama,
Benedetto XVI chiese di tenere il discorso introduttino al concistoro del 2012 in cui veniva elevato
alla porpora cardinalizia, al secondo, O'Malley invece è stata affidata al
diocesi americana più colpita dallo scandalo pedofilia, e con umiltà, sobrietà
tipiche di un cappuccino, ma anche con fermezza, O'Malley ha saputo guidarla e
farle superare un momento davvero critico.
Infine, l’imprevedibile azione del Signore e dello Spirito
Santo potrebbero donarci un Papa che nessuno ha previsto.
giovedì 7 marzo 2013
A Milano l'ideologia spinge per il testamento biologico
Eccoli,
come previsto passata la campagna elettorale il comune di Milano rilancia la
proposta del testamento biologico, certo già alcuni segnali si erano avuti
visti gli ordini del giorno dei CDZ ma ecco la notizia “ Ieri è stata presentata
una delibera di iniziativa consiliare (firmata da Marilisa D’Amico del Pd e da
Patrizia Quartieri di Sel) che prevede la possibilità di depositare le
dichiarazioni anticipate di fine vita su temi quali i trattamenti sanitari che
si intende o meno consentire in caso di perdita di coscienza permanente ed
irreversibile, indicando anche uno o più fiduciari, ma anche sulla donazione
degli organi e la cremazione. Al registro si potranno iscrivere tutti i
residenti nel capoluogo lombardo.” Una priorità per la amministrazione molto
ideologica che guida a Milano, certo inutile vista la mancanza di una legge
nazionale a riguardo, ma preoccupante perchè si propone di rilanciare una campagna culturale e una
proposta di legge che possa poi essere adottata a livello nazionale, quindi
molto pericolosa.
Siamo ovviamente contrari, noi siamo per una cultura della vita, per la cura e l’affiancamento del paziente che insieme al medico
possa decidere una volta certa la malattia come procedere con le terapie ma
soprattutto siamo per la cura delamlato che va oltre le sole medicine. Considerare il medico un
nemico al posto che un alleato è negativo per il paziente e porterà un
peggioramento nei rapporti medico paziente che saranno sempre più legalizzati
al posto che umanizzati.
mercoledì 6 marzo 2013
Il tentativo del PD fallirà, regnano la confusione e l'incertezza
E' passata una
settimana dalle elezioni e la confusione e l'incertezza regnano sovrani.
Ci chiediamo perchè
Bersani e il PD continuino ad insistere a cercare un accordo con Grillo, che
chiaramente si presenta come alternativa al sistema partitico e come anti-sistema, continuerà quindi a prendere in giro il PD. Certo per il PD è difficile allearsi a
Berlusconi, d'altronde la precedente esperienza Monti di convergenza tra i due principali partiti non ha realizzato le riforme necessarie, quindi il pessimismo è anche giustificato. C'è però una differenza in questo caso potrebbe essere un governo con la partecipazione diretta dei partiti. La continua ricerca
dell'alleanza con Grillo o la pretesa di fare un governo di minoranza porterà
Bersani e il PD al fallimento, nel primo caso che si avverasse l'alleanza
con Grillo il PD non riuscirà a inglobare
Grillo nè a separare i parlamentari del M5S. Eliminare a priori la possibilità di dialogo col PDL è sbagliato, come anche D'alema oggi ha ricordato.
Nel caso Bersani volesse
provare il governo di minoranza per fortuna ci sarà Napolitano a non accettare
un'avventura così rischiosa e assurda in cui ogni giorno bisognerà contare
assenti e trattare tutto, Napolitano la respingerà e sceglierà un tecnico per
un governo PD-PDL e Bersani andrà in panchina. Se poi questo governissimo riuscirà a fare le riforme non lo sappiamo certo è l'unica via per
evitare che alle prossime elezioni Grillo superi il 50% da solo. Grillo lo sa e
non voterà la fiducia a nessun governo.
CINA: senza democrazia i diritti umani sono negati
In questi giorni in CINA il nuovo segretario generale del Partito
sarà confermato presidente, il rinnovamento delle cariche, che dureranno 10 anni, hanno suscitato molte speranze, ma la CINA rimane una dittatura dove le libertà individuali e i diritti umani non vengono difesi e promossi.
I laojiao non sono stati eliminati; la corruzione si accresce; le riforme tanto annunciate tardano; vescovi e sacerdoti rimangono in prigion, la politica del figlio unico e le violenze contro le donne che vi si oppongono continuano. http://www.asianews.it/notizie-it/Mao-Hengfeng,-che-sfida-la-legge-sul-figlio-unico,-condannata-di-nuovo-ai-lavori-forzati-26289.html, http://www.asianews.it/notizie-it/Legge-del-figlio-unico:-nuovi-casi-di-aborti,-sterilizzazioni-forzate-e-prigionia-22726.html
Sulla nuova transizione in Cina e la libertà di religine e le tensioni con la Chiesa Cattolica consigliamo questo articolo http://www.asianews.it/notizie-it/Xi-Jinping:-la-politica-del-pendolo-verso-la-Chiesa-e-il-Vaticano-27300.html
Ecco una recente storia di violazione dei diritti umani, per cose molto futili si finisce nei campi di lavoro: http://video.repubblica.it/mondo/cina-due-anni-di-lavori-forzati-per-una-vignetta/121345/119830?ref=HREV-5
Quando manca la democrazia i diritti dei più deoli sono calpestati.
I laojiao non sono stati eliminati; la corruzione si accresce; le riforme tanto annunciate tardano; vescovi e sacerdoti rimangono in prigion, la politica del figlio unico e le violenze contro le donne che vi si oppongono continuano. http://www.asianews.it/notizie-it/Mao-Hengfeng,-che-sfida-la-legge-sul-figlio-unico,-condannata-di-nuovo-ai-lavori-forzati-26289.html, http://www.asianews.it/notizie-it/Legge-del-figlio-unico:-nuovi-casi-di-aborti,-sterilizzazioni-forzate-e-prigionia-22726.html
Sulla nuova transizione in Cina e la libertà di religine e le tensioni con la Chiesa Cattolica consigliamo questo articolo http://www.asianews.it/notizie-it/Xi-Jinping:-la-politica-del-pendolo-verso-la-Chiesa-e-il-Vaticano-27300.html
Ecco una recente storia di violazione dei diritti umani, per cose molto futili si finisce nei campi di lavoro: http://video.repubblica.it/mondo/cina-due-anni-di-lavori-forzati-per-una-vignetta/121345/119830?ref=HREV-5
Quando manca la democrazia i diritti dei più deoli sono calpestati.
Iscriviti a:
Post (Atom)