venerdì 29 marzo 2013

Il caso dei marò italiani: un disastro diplomatico e politico


Il caso dei due marò italiani è emblematico del fallimento del governo Monti, prima viene annunciato che non verrà mantenuto il patto di farli rientrare in India, un grave errore che lede a nostra credibilità, poi viene praticamente eliminato il diritto agli spostamenti del nostro ambasciatore violando tutte le convenzioni internazionali, infine si rimando in India in prigione i nostri soldati dopo aver perso sia la faccia sia i favori dell'opinione pubblica indiana che certo peserà sul processo.

Il ministro degli esteri si dimette in parlamento all'insaputa del premier e del capo dello stato, il ministro della difesa e Monti si schierano contro di lui richiamando il valore della collegialità del governo che ha contraddistinto le decisioni prese sulla vicenda. La figuraccia internazionale è massima. Il ministro Terzi se proprio voleva dissentire, avrebbe dovuto dimettersi già mesi fa, per la sciagurata gestione di questo caso. Ancora oggi non si sa perchè l'armatore ha fatto entrare nel porto di Kochi la nave e chi ha dato l'ordine ai marò di sbarcare, chi pagherà per questo disastro diplomatico? Sicuramente i due marò, gli unici che hanno difeso con onore il loro ruolo e dato esempio di serietà, sicuramente ne esce a pezzi la nostra reputazione, come anche il ruolo delle missioni internazionali e qui ci chiediamo perchè ONU e Ue e Nato non dicano niente riguardo alle azioni dell'India. Certo prima o poi bisognerà anche sapere dove e come andarono veramente le cose sulla nave Alexi, chi sparò? chi diede l'ordine di sparare? dove avvenne lo scontro a fuoco? era un atto di pirateria? insomma tante domande nessuna risposta. Una sola certezza la nostra credibilità a picco e la vita delle famiglie dei marò stravolta.

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