sabato 30 marzo 2013

Auguri di Pasqua: Benedetto, Francesco, Sofia


Queste ultime settimane diversi avvenimenti hanno segnato il nostro cammino verso la Pasqua.
Benedetto XVI nell’ultima sua udienza ci ha ricordato che “Nel nostro cuore, nel cuore di ciascuno di voi, ci sia sempre la gioiosa certezza che il Signore ci è accanto, non ci abbandona, ci è vicino e ci avvolge con il suo amore.” E questo è quello che Gesù risorto dice ai discepoli: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo" (Mt 28,20).
Papa Francesco ci ha detto: “Quando camminiamo senza la Croce, quando edifichiamo senza la Croce e quando confessiamo un Cristo senza Croce, non siamo discepoli del Signore”. Siamo quindi chiamati a guardare a lui, vero Dio e vero uomo, come dice il Credo: Dio vero da Dio vero, generato e non creato, della stessa sostanza del Padre.
Parole che forse a volte recitiamo a memoria senza lasciarci stupire. Come 1700 anni fa, quando la Chiesa dopo l’editto di Costantino, definiva il Credo, così anche oggi esse ci ricordano che tutto cambia se Gesù è vero Dio oppure no. Dobbiamo sentire anche per noi il richiamo di Benedetto XVI che aprendo l’Anno della fede ha detto: “Ma dove troviamo la formula essenziale della fede? Dove troviamo le verità che ci sono state fedelmente trasmesse e che costituiscono la luce per la nostra vita quotidiana? La risposta è semplice: nel Credo”. Abbiamo bisogno di riscoprirlo altrimenti “Non è così lontano oggi il rischio di costruire, per così dire, una religione «fai-da-te»”.
L’amore di Dio continua a manifestarsi nella sua misericordia, Papa Francesco ci ha ricordato: “Avete pensato voi alla pazienza di Dio? Dio mai si stanca di perdonarci, mai! Il problema è che noi ci stanchiamo, noi non vogliamo, ci stanchiamo di chiedere perdono.” Papa Francesco e Papa Benedetto XVI ci hanno richiamato a non cedere al pessimismo, un cristiano non può essere triste, ci hanno ricordato entrambi la gioia che viene dalla fede.
Noi in questi giorni abbiamo un motivo in più per ringraziare il Signore. E’ infatti nata Sofia, papà Paolo e mamma Silvia rendono grazie al Signore e con loro anche lo zio Luca e i nonni. La vita è un dono bellissimo che sempre va protetto, di fronte alla bellezza di un neonato e alla gioia che porta nei cuori di chi lo attende e lo accoglie, preghiamo perché tutti siano aiutati ad accogliere la vita come un dono.
Non è facile essere fedeli al matrimonio cristiano, praticare la misericordia nella vita quotidiana, lasciare spazio alla preghiera e al silenzio interiore; non è facile opporsi pubblicamente a scelte che molti considerano ovvie, quali l’aborto in caso di gravidanza indesiderata, l’eutanasia in caso di malattie gravi, o la selezione degli embrioni per prevenire malattie ereditarie. La tentazione di metter da parte la propria fede è sempre presente e la conversione diventa una risposta a Dio che deve essere confermata più volte nella vita.” (Benedetto XVI, Udienza Generale, 13 febbraio 2013)
Chiediamo per noi e per voi in occasione della Santa Pasqua la forza di vivere e testimoniare sempre la nostra fede, nella gioia, e a non aver paura della tenerezza degli uomini e della misericordia di Dio.


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venerdì 29 marzo 2013

Il caso dei marò italiani: un disastro diplomatico e politico


Il caso dei due marò italiani è emblematico del fallimento del governo Monti, prima viene annunciato che non verrà mantenuto il patto di farli rientrare in India, un grave errore che lede a nostra credibilità, poi viene praticamente eliminato il diritto agli spostamenti del nostro ambasciatore violando tutte le convenzioni internazionali, infine si rimando in India in prigione i nostri soldati dopo aver perso sia la faccia sia i favori dell'opinione pubblica indiana che certo peserà sul processo.

Il ministro degli esteri si dimette in parlamento all'insaputa del premier e del capo dello stato, il ministro della difesa e Monti si schierano contro di lui richiamando il valore della collegialità del governo che ha contraddistinto le decisioni prese sulla vicenda. La figuraccia internazionale è massima. Il ministro Terzi se proprio voleva dissentire, avrebbe dovuto dimettersi già mesi fa, per la sciagurata gestione di questo caso. Ancora oggi non si sa perchè l'armatore ha fatto entrare nel porto di Kochi la nave e chi ha dato l'ordine ai marò di sbarcare, chi pagherà per questo disastro diplomatico? Sicuramente i due marò, gli unici che hanno difeso con onore il loro ruolo e dato esempio di serietà, sicuramente ne esce a pezzi la nostra reputazione, come anche il ruolo delle missioni internazionali e qui ci chiediamo perchè ONU e Ue e Nato non dicano niente riguardo alle azioni dell'India. Certo prima o poi bisognerà anche sapere dove e come andarono veramente le cose sulla nave Alexi, chi sparò? chi diede l'ordine di sparare? dove avvenne lo scontro a fuoco? era un atto di pirateria? insomma tante domande nessuna risposta. Una sola certezza la nostra credibilità a picco e la vita delle famiglie dei marò stravolta.

La crisi politica nelle mani di Napolitano


Noi lo avevamo detto subito, “Nel caso Bersani volesse provare il governo di minoranza per fortuna ci sarà Napolitano a non accettare un'avventura così rischiosa e assurda in cui ogni giorno bisognerà contare assenti e trattare tutto, Napolitano la respingerà e sceglierà un tecnico per un governo PD-PDL e Bersani andrà in panchina” e così è stato, Bersani e il PD non sono riusciti a formare un Governo, peccato che la testardaggine di Bersani abbia fatto perdere un mese al paese, in questo ha una grave responsabilità. «L'esito delle consultazioni non è stato risolutivo» dice il comunicato della presidenza della Repubblica.

Giorgio Napolitano consulterà personalmente i partiti e deciderà sugli sviluppi possibili del quadro politico istituzionale. Cioè sceglierà una persona di alto profilo, con prestigio internazionale in grado di trovare il consenso delle forze politiche di centro destra e centro sinistra. Bersani ha obbligato il capo dello stato a trattare al suo posto con il PDL e gli altri partiti, il Pd ne uscirà comunque ridimensionato nell'immagine e senza leader, Grillo griderà all’inciucio e aspetterà di raccogliere i consensi che gli deriveranno dall’essere all’opposizione contro i partiti. L’unica via per uscirne è fare! Le forze partitiche devono fare e agire almeno questa volta per il bene comune. Dubbi sul risultato? Si tantissimi, non sono riuscite a farlo col governo Monti, ma questa volta saranno chiamati ad entrare nel governo ed assumersi una responsabilità politica. Non potrà essere un governicchio deciso col manuale cencelli però. Se falliranno perderanno il paese e lo lasceranno definitivamente al populismo, che ha dalla sua lo sconforto e giuste recriminazioni, ma che si pone obiettivi assurdi e disastrosi come la decrescita e una democrazia assembleare che sa tanto di anarchia.

Unico dubbio è che le varie parti non si fidano una dell’altra soprattutto in vista della sfida decisiva per il Quirinale e cosi potrebbero non decidere prima dell’elezione del nuovo presidente.

sabato 23 marzo 2013

La strage cinese: 336 milioni di aborti

In questi giorni in Cina si è riunito il Congresso Nazionale del Popolo, per confermare nelle nuove cariche il Presidente e il Primo Ministro che guideranno la Cina nei prossimi dieci anni; il percorso della scelta è stato ovviamente tutt’altro che democratico e tutto interno al Partito Comunista Cinese.
Proprio in tale occasione la Cina guardando al proprio futuro ha, per la prima volta, ragionato sui risultati prodotti dalla Legge del figlio unico che dal 1971 ad oggi è stata utilizzata per il controllo demografico.

Leggi un nostro articolo su Cultura Cattolica     La strage cinese: 336 milioni di aborti

mercoledì 20 marzo 2013

La crisi a Cipro: dilettanti allo sbaraglio o c'è altro?


La situazione venutasi a creare a CIPRO è incredibile: le banche rimarranno chiuse fino al prossimo martedì, le transazioni private internazionali sono bloccate per evitare trasferimenti di denaro. Transazioni on line bloccate. Le code ai bancomat continuano a ripetersi. Per rendere la cifra della situazione ci sembra emblematico che un aereo militare inglese è in volo verso Cipro con a bordo un milione di euro destinati ai militari britannici e alle loro famiglie sull'isola.

Ma perché è capitato tutto questo? Le banche di Cipro sono state chiuse per evitare che i correntisti si precipitassero a ritirare i fondi, dopo che la Ue aveva posto un prelievo forzoso dai depositi come condizione del programma di assistenza economica concesso al paese. Il prestito europeo avrebbe dovuto essere di 10 miliardi di euro ma Nicosia avrebbe dovuto raccoglierne altri 5,8 miliardi attraverso al tassa sui conti correnti pari al 6.75% per i conto correnti inferiori a 100mila euro e del 9,99% per gli altri. Un vero furto che ovviamente ha provocato le proteste e i timori della popolazione oltre che miliardari che hanno usato fino ad oggi Cipro come paradiso fiscale, russi in particolare. Il Parlamento di Nicosia ha quindi respinto il piano. Ora tutti si affrettano a definire sbagliata la proposta ma ormai il danno di credibilità e la paura di interventi sui conti correnti si è diffusa. Per capire la proporzione dell’intervento bisogna sapere che il PIL di Cipro nel 2012 è stato di 17,5 miliardi.

Come definire la vicenda, se non osservare che sarebbe stato chiaro subito a tutti che era una manovra impossibile da proporre e che mostra tutta l’improvvisazione che regna in Europa e nella Commissione europea. Insomma dilettanti allo sbaraglio forse, ma forse ci sono anche alcune coincidenze che suscitano perplessità e dubbi: Per accedere al finanziamento l'Europa chiedeva 5,8 miliardi. La stessa cifra per cui le banche tedesche sono esposte nei confronti dell'isola di Cipro.

Medioriente il fallimento di OBAMA


Oggi il Presidente americano Obama è arrivato in Israele per la sua seconda visita in Medioriente in 5 anni

È la prima volta da residente in Israele e cerca di ricostruire un dialogo e un legame di forte amicizia col premier Benyamin Netanyahu appena rieletto.

Le attese, poche e senza proposte, di questo viaggio sono molto diverse da quelle che avevano caratterizzato il primo viaggio di Obama ricordato da tutti per il suo discorso in Egitto.

Questo dimostra l’inefficacia dell’azione politica svolta da questa presidenza che non ha fatto fare alcun passo in avanti al processo di pace in Medioriente e soprattutto non sa offrire alcun progetto e prospettiva. Un vero fallimento nonostante il premio nobel alle intenzioni e l’incensamento generale dei giornali. Le uniche mosse di Obama in Medioriente sono quelle della Cia, se questa è la politica trasparente .

Cristi Italia - India: se l'Europa non ci difende

La Corte suprema indiana ha tolto l'immunità diplomatica dell'ambasciatore italiano Daniele Mancini e lo ha intimato di non lasciare il Paese. Di fronte a questa decisone che viola i trattati internazionali appare scandalosa la dichiarazione del portavoce di Catherine Ashton, Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza e vicepresidente della Commissione che aveva sostenuto che la Ue nella disputa legale tra Italia e India non può prendere posizione pur invitando ad applicare la Convenzione di Vienna che protegge i diplomatici. Ci sembra incredibile che chi deve rappresentare interessi europei in politica esterea si dichiari neutrale in una contesa tra un membro della Ue e l’India. Oggi è arrivata una nota che ha corretto la dichiarazione ma rimane la netta sensazione che in questa complicata vicenda l’Europa e la stessa Ashot non ci abbiamo difeso e sostenuto.

lunedì 18 marzo 2013

I primi giorni di Papa Francesco


Il nuovo Papa certamente dice qualcosa di sé nella scelta del nome: Francesco. Cosi ha spiegato lui stesso la scelta “E quando i voti sono saliti a due terzi, viene l’applauso consueto, perché è stato eletto il Papa. E lui mi abbracciò, il Cardinale Hummes mi baciò e mi disse: ‘Non dimenticarti dei poveri!’. E quella parola è entrata qui: i poveri, i poveri. Poi, subito, in relazione ai poveri ho pensato a Francesco d’Assisi. Poi, ho pensato alle guerre, mentre lo scrutinio proseguiva, fino a tutti i voti. E Francesco è l’uomo della pace. E così, è venuto il nome, nel mio cuore: Francesco d’Assisi. È per me l’uomo della povertà, l’uomo della pace, l’uomo che ama e custodisce il creato”.

La prima giornata di Papa Francesco è stato segnato da alcuni gesti importanti, dalla preghiera a Maria ad alcuni gesti decisamente evocativi, sia della sua storia che di quello che potrà essere il suo pontificato.

Ha cercato in ogni circostanza di mantenere l’umiltà e semplicità che lo caratterizza, ha pregato sull’antichissima icona della Madonna, la «Salus populi romani», dipinta secondo la tradizione da San Luca, i gesuiti missionari portavano questa icona con loro. Poi Papa Francesco ha pregato nella cappella Sistina di Santa Maria Maggiore, dove Ignazio da Loyola, fondatore dei gesuiti, ha celebrato la prima messa. Ha sostato davanti alla tomba di san Pio V, il Papa di Lepanto e infine ha pregato san Francesco Saverio, altro gesuita. Nella messa Pro Ecclesia col collegio cardinalizio ha esortato al Chiesa a camminare, edificare, confessare. Ma ha richiamato i cardinali e la Chiesa a mettere al centro Gesu Cristo crocefisso “Noi possiamo camminare quanto vogliamo, noi possiamo edificare tante cose, ma se non confessiamo Gesù Cristo, la cosa non va. Diventeremo una ONG assistenziale, ma non la Chiesa, Sposa del Signore. Quando non si cammina, ci si ferma. Chi non prega il Signore, prega il diavolo. Quando non si confessa Gesù Cristo, si confessa la mondanità del diavolo, la mondanità del demonio”. Un invito quindi a non fermarsi e a guardare a Gesù, la fede ci è sempre stata insegnato come un cammino e Gesù è la via come lui stesso ha detto, chi si ferma o segue altre vie rischia di perdersi . Nell’anno della fede un Papa che in continuità col predecessore, con rinnovato vigore, con una spontaneità che conquista subito e ispira simpatia, come l’andare incontro ai fedeli al termine della messa, mette al centro la gioia che viene dalla fede, che come ha detto ai cardinali devi spingerci a rifiutare la tentazione del pessimismo. Un Papa che ci ricorda che Gesù è sempre pronta ad accoglierci e a perdonarci, non si stanca mai, siamo invece noi che ci stanchiamo di chiedergli perdono. In un mondo in cui come dice il papa Francesco  "Anche noi credo che siamo questo popolo che, da una parte vuole sentire Gesù, ma dall'altra, a volte, ci piace bastonare gli altri, condannare gli altri. E il messaggio di Gesù è quello: la misericordia". Anche noi dobbiamo avere più misericordia e il richiamo a chiedere perdono è per il tempo quaresimale, ma non solo per quello, un forte richiamo al sacramento della confessione.

giovedì 14 marzo 2013

Il Relativismo secondo Papa Francesco

"Il relativismo che, con la scusa del rispetto delle differenze, omogeneizza nella trasgressione e nella demagogia; consente tutto pur di non assumere la contrarietà che esige il coraggio maturo di sostenere valori e principi. Il relativismo è, curiosamente, assolutista e totalitario, non permette di differire dal proprio relativismo, in niente differisce dal “taci” o dal “fatti gli affari tuoi". cardinale Bergoglio, 25.5.2012

habemus Papam: FRANCESCO


Il Card Sodano nella messa pro eligendo romano pontefice aveva pregato per chiedere al Signore un Buon Pastore alla sua Chiesa, un Pontefice che svolga con cuore generoso la nobile missione dell’annuncio nella carità.
Il Signore ha donato alla Chiesa Papa Francesco, il card Bergoglio, un papa per la prima volta del nuovo mondo, le Americhe, il primo Papa sudamericano e il primo Papa gesuita. Tante quindi le novità contenute in questa scelta sicuramente sorpendente ma piena di speranza. Siamo rimasti sorpresi perchè era stato protagonista già nell'ultimo conclave e sembrava difficile vista la sua età potesse essere riproposto, ma questo conferma che la scelta ha guardato alla qualità della persona più che sulla sua anagrafe.

Il nuovo Papa certamente dice qualcosa di sé nella scelta del nome: Francesco. Un nome che evoca sobrietà, riforma, ritorno a uno stile di annuncio e di attenzione ai poveri. In questo la biografia del card Bergoglio senz’altro rispecchia queste attese, come anche le prime sue parole e i primi gesti compiuti stasera dopo l’annuncio habemus papam.

Un discorso umile e subito un momento di preghiera, ha detto “Preghiamo sempre per noi, l'uno per l'altro, preghiamo per tutto il mondo, perché ci sia una grande fratellanza”. Ha invitato tutti a pregare le tre preghiere che ogni cristiano conosce, il Padre nostro, l’ Ave Maria e il Gloria, anche questo un atto nuovo paragonabile al discorso di Giovani Paolo II che ruppe la tradizione che voleva che si facesse solo la benedizione.

Un Papa che mette quindi al centro la preghiera e l’annuncio del Vangelo. Un Papa di umili origini che ha fatto anche il parroco. Un Papa che ha origini italiane che è però un latino americano come ormai la maggior parte dei cattolici nel mondo, uno sgraurdo sul futuro della Chiesa potremmo dire.

Un papa attento ai poveri ma che in Argentina si è esposto pubblicamente contro i tentativi legislativi di introduzione dell’aborto e il progetto di legge sul matrimonio tra omosessuali.

Infine Bergoglio è un gesuita, e quindi un grande esegeta e con una grande preparazione biblica e quindi un ruolo centrale avrà certamente la Parola nel suo pontificato.

Il direttore di Avvenire ha fatto notare come nella storia San Benedetto abbia salvato le fondamenta e la cultura e dopo di lui San Francesco abbia portato il Vangelo tra la gente, forse la successione di questi due papi che hanno scelto questi due nomi non è poi così strana.

Da notare il richiamo nelle sue parole più volte al ruolo del papa come vescovo di Roma, il fatto che andrà domani subito a pregare in un santuario mariano perché custodisca tutta Roma.

Domenica reciterà l'angelus nonostante la prima messa da papa sia il 19 marzo, interessante notare che la data della prima messa è la festa di San Giuseppe patrono della Chiesa. Ultima accortezza da notare ha fatto pregare per Benedetto XVi e l'ha definito vescovo emerito.

Probabilmente sarà un Papa che farà dei cambiamenti e li ha già iniziati la prima sera.

martedì 12 marzo 2013

Il Conclave è iniziato












Il Conclave elegge il nuovo Papa


Domani si aprirà il conclave per l’elezione del nuovo Papa. Prima di ogni altra considerazione va affermato che il Papa che serve alla Chiesa è un Papa santo, che sappia indicare Dio e Cristo agli uomini, un pastore che sappia recuperare le pecorelle smarrite.

I cardinali si sono affidati alla preghiera e inizieranno il conclave invocando la guida dello Spirito Santo perché li guidi nel discernimento.

Certamente in questi giorni avranno ragionato, più che sul nome, sul profilo che è richiesto al nuovo Papa partendo da quelle che hanno considerato come le priorità per la Chiesa di oggi e domani.

Da questo punto di vista quindi ha poco senso parlare di un cardinale o di un altro dal punto di vista della sua provenienza geografica.

Ci sembra di aver colto tre possibili analisi.

La prima è legata ad una continuità teologica col pontificato di benedetto XVI, e per questo si deve partire considerando che Ratzinger e il teologo Hans Urs von Balthasar, nei primi anni Settanta posero poste le basi di una nuova rivista, Communio, il nome della rivista è significativo: i promotori vogliono servire la Chiesa e favorire la comunione. Tra i fondatori c’è anche il famoso teologo gesuita Henri de Lubac, futuro cardinale. Ratzinger viene subito coinvolto in quella che von Balthasar definità una «ragnatela» di supporter internazionali della nuova rivista. Tra i primi a farne parte ci sono anche quelli che il futuro Papa definisce alcuni «promettenti giovani di Comunione e liberazione». Angelo Scola è tra questi. Ma alla scuola di Ratzinger sono iscrivibili anche Schönborn Cardinale di Vienna, il Cardinale canadese Ouellet e il più giovane cardinale Primate d’Ungheria e arcivescovo di Strigonio-Budapest. Tra questi certamente Scola sembra ha buone possibilità vista la statura internazionale che ha acquisito negli anni. Sia Erdo che Scola hanno ottime conoscenze e rapporti anche con le chiese orientali dovuti il primo alla presidenza della conferenza episcopale europea e il secondo al ruolo di Ptriarca di Venezia svolto fino a 2 anni fa.

Un'altra possibile analisi è quella che vorrebbe prevalere un esperto conoscitore della curia romana e quindi associa ad essa la capacità di una vera riforma che non sembra più rinviabile. In questo il Cardinale canadese Ouellet gode sicuramente di qualche chance, tra l’altro Oullet ha buoni rapporti con le chiese sudamericane dove per anni ha insegnato nei seminari. Anche il Cardinale brasiliano Odilo Scherer, è una figura che potrebbe attirare il consenso del conclave, egli che lavorò a lungo a Roma come braccio destro del cardinale Re (capo del dicastero dei vescovi) e ora guida una delle più grandi diocesi dell'America latina, quella di San Paolo, ed è uno dei cinque componenti del Consiglio di sorveglianza dello Ior. Un Papa non europeo sarebbe una vera novità per la Chiesa cattolica e da questo punto di vista una figura vicina alla tradizione latino-americana risponderebbe a quella che oggi ed in futura sarà la componente più forte numericamente nel popolo di Dio.

Un Papa statunitense sarebbe quasi clamoroso, dopo i vari scandali ma sicuramente mai come stavolta i cardinali statunitensi hanno canditati di primo piano e carismatici come il cardinale di New York Timothy Dolan e l'arcivescovo di Boston, Sean Patrick O'Malley.

Al primo, energico difensore della libertà della Chiesa negli USA sotto pressione per alcune decisioni dell’amministrazione Obama, Benedetto XVI chiese di tenere il discorso introduttino al concistoro del 2012 in cui veniva elevato alla porpora cardinalizia, al secondo, O'Malley invece è stata affidata al diocesi americana più colpita dallo scandalo pedofilia, e con umiltà, sobrietà tipiche di un cappuccino, ma anche con fermezza, O'Malley ha saputo guidarla e farle superare un momento davvero critico.

Infine, l’imprevedibile azione del Signore e dello Spirito Santo potrebbero donarci un Papa che nessuno ha previsto.

 

giovedì 7 marzo 2013

A Milano l'ideologia spinge per il testamento biologico


Eccoli, come previsto passata la campagna elettorale il comune di Milano rilancia la proposta del testamento biologico, certo già alcuni segnali si erano avuti visti gli ordini del giorno dei CDZ ma ecco la notizia “ Ieri è stata presentata una delibera di iniziativa consiliare (firmata da Marilisa D’Amico del Pd e da Patrizia Quartieri di Sel) che prevede la possibilità di depositare le dichiarazioni anticipate di fine vita su temi quali i trattamenti sanitari che si intende o meno consentire in caso di perdita di coscienza permanente ed irreversibile, indicando anche uno o più fiduciari, ma anche sulla donazione degli organi e la cremazione. Al registro si potranno iscrivere tutti i residenti nel capoluogo lombardo.” Una priorità per la amministrazione molto ideologica che guida a Milano, certo inutile vista la mancanza di una legge nazionale a riguardo, ma preoccupante perchè si propone di rilanciare una campagna culturale e una proposta di legge che possa poi essere adottata a livello nazionale, quindi molto pericolosa.
Siamo ovviamente contrari, noi siamo per una cultura della vita, per la cura e l’affiancamento del paziente che insieme al medico possa decidere una volta certa la malattia come procedere con le terapie ma soprattutto siamo per la cura delamlato che va oltre le sole medicine. Considerare il medico un nemico al posto che un alleato è negativo per il paziente e porterà un peggioramento nei rapporti medico paziente che saranno sempre più legalizzati al posto che umanizzati.
 

 

mercoledì 6 marzo 2013

Il tentativo del PD fallirà, regnano la confusione e l'incertezza


E' passata una settimana dalle elezioni e la confusione e l'incertezza regnano sovrani.
Ci chiediamo perchè Bersani e il PD continuino ad insistere a cercare un accordo con Grillo, che chiaramente si presenta come alternativa al sistema partitico e come anti-sistema, continuerà quindi a prendere in giro il PD. Certo per il PD è difficile allearsi a Berlusconi, d'altronde la precedente esperienza Monti di convergenza tra i due principali partiti non ha realizzato le riforme necessarie, quindi il pessimismo è anche giustificato. C'è però una differenza in questo caso potrebbe essere un governo con la partecipazione diretta dei partiti. La continua ricerca dell'alleanza con Grillo o la pretesa di fare un governo di minoranza porterà Bersani e il PD al fallimento, nel primo caso che si avverasse l'alleanza con Grillo il PD non riuscirà a inglobare Grillo nè a separare i parlamentari del M5S. Eliminare a priori la possibilità di dialogo col PDL è sbagliato, come anche D'alema oggi ha ricordato.
Nel caso Bersani volesse provare il governo di minoranza per fortuna ci sarà Napolitano a non accettare un'avventura così rischiosa e assurda in cui ogni giorno bisognerà contare assenti e trattare tutto, Napolitano la respingerà e sceglierà un tecnico per un governo PD-PDL e Bersani andrà in panchina. Se poi questo governissimo riuscirà a fare le riforme non lo sappiamo certo è l'unica via per evitare che alle prossime elezioni Grillo superi il 50% da solo. Grillo lo sa e non voterà la fiducia a nessun governo.

CINA: senza democrazia i diritti umani sono negati

In questi giorni in CINA il nuovo segretario generale del Partito sarà confermato presidente, il rinnovamento delle cariche, che dureranno 10 anni, hanno suscitato molte speranze, ma la CINA rimane una dittatura dove le libertà individuali e i diritti umani non vengono difesi e promossi.

I laojiao non sono stati eliminati; la corruzione si accresce; le riforme tanto annunciate tardano; vescovi e sacerdoti rimangono in prigion, la politica del figlio unico e le violenze contro le donne che vi si oppongono continuano. http://www.asianews.it/notizie-it/Mao-Hengfeng,-che-sfida-la-legge-sul-figlio-unico,-condannata-di-nuovo-ai-lavori-forzati-26289.html, http://www.asianews.it/notizie-it/Legge-del-figlio-unico:-nuovi-casi-di-aborti,-sterilizzazioni-forzate-e-prigionia-22726.html


Sulla nuova transizione in Cina e la libertà di religine e le tensioni con la Chiesa Cattolica consigliamo questo articolo http://www.asianews.it/notizie-it/Xi-Jinping:-la-politica-del-pendolo-verso-la-Chiesa-e-il-Vaticano-27300.html

Ecco una recente storia di violazione dei diritti umani, per cose molto futili si finisce nei campi di lavoro: http://video.repubblica.it/mondo/cina-due-anni-di-lavori-forzati-per-una-vignetta/121345/119830?ref=HREV-5

Quando manca la democrazia i diritti dei più deoli sono calpestati.