Oggi il modo sembra dominato dalla guerra e dall’odio, non solo in Ucraina, ma in Israele e Gaza, in Sudan, in Myanmar e in tanti posti da noi dimenticati. Ma l’odio e la violenza e la sofferenza che nasce da essi sembrano assediare anche la vita delle nostre città e a volte addirittura minano i rapporti personali e familiari.
Anche Gesù nel Venerdì Santo sperimenta il dolore del peccato che è innanzitutto la lontananza da Dio «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?» (Mt 27, 46). «Gesù ha provato l’abbandono totale, la situazione a Lui più estranea, per essere in tutto solidale con noi. L’ha fatto per me, per te, per tutti noi, lo ha fatto per dirci: “Non temere, non sei solo. Ho provato tutta la tua desolazione per essere sempre al tuo fianco”» papa Francesco, Omelia, 5-IV-2020.
Invochiamo
allora Dio come nel Salmo 87 “Signore, in te mi rifugio. Signore, Dio della mia
salvezza, davanti a te grido giorno e notte. Giunga fino a te la mia preghiera,
tendi l’orecchio alla mia supplica”.
Per chi crede, Dio ci è vicino e sempre ci accompagna e ci aiuta a portare
la nostra croce, come dice la lettera EPISTOLA Eb 12, 1b-3 “corriamo con
perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù,
colui che dà origine alla fede e la porta a compimento.”
Ma purtroppo anche la fede in Dio sembra più lontana dalla nostra società e
questo rende più difficile avere speranza e fiducia.
L’augurio per una santa Pasqua allora è quello di porre la nostra fiducia
in Dio come ha fatto Gesù sul Monte degli Ulivi. Gesù dice: “Padre! Tutto è
possibile a te: allontana da me questo calice! Però non ciò che voglio io, ma
ciò che vuoi tu” (Mc 14,36). “Nella lotta della preghiera sul Monte degli Ulivi
Gesù ha sciolto la falsa contraddizione tra obbedienza e libertà e aperto la
via verso la libertà. Preghiamo il Signore di introdurci in questo “sì” alla
volontà di Dio, rendendoci così veramente liberi”. Benedetto XVI, Omelia, 5-IV-2012
Preghiamo Gesù salvaci dalla violenza e dal peccato.
LUCA e PAOLO TANDUO
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