A Gaza urge imporre una tregua per dare respiro alla popolazione affamata. Non bastano gli aiuti inviati da USA in questi giorni. Come ha detto il parroco di Gaza ad Asianews L’assalto al convoglio di aiuti, la “strage del pane” figlia della fame che si vive ogni giorno a Gaza. E conferma che bisogna fermarsi. Anche Papà Franceso ancora una volta ha fatto un appello perché la guerra si fermi. La situazione dei civili è oramai intollerabile se non muoiono sotto le bombe muoiono di fame. Il pontefice si domanda: “Davvero si pensa di costruire un mondo migliore in questo modo, davvero si pensa di raggiungere la pace? Basta, per favore! Diciamo tutti noi basta, per favore! Fermatevi!”.
P. Gabriel Romanelli, parroco della Sacra Famiglia a Gaza, definisce sempre più “urgente” il cessate il fuoco. Interrompere il ricorso alle armi, sottolinea ad AsiaNews il sacerdote argentino del Verbo incarnato, e al tempo stesso inviare aiuti: “Le persone muoiono - racconta - perché hanno estremo bisogno di cibo, acqua, medicinali” e quanto è successo ieri “è il segnale che la situazione è davvero grave”.
nella Striscia il bilancio aggiornato parla di oltre 30mila morti e più di 70mila feriti sul versante palestinese, che seguono le 1200 vittime circa dell’attacco terrorista di Hamas nel sud di Israele del 7 ottobre scorso,
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