Su tutti i giornali in questi giorni ci sono dichiarazioni riguardanti l’aumento del 40% dell’energia nei prossimi mesi. L’aumento riguarda tutta Europa e in particolare l’Italia che è priva di materie prime e di nucleare.
Le cause dell’aumento sono la forte ripresa e la forte richiesta di energia , ma soprattutto le politiche della transizione energetica che l’Europa sta sostenendo imponendo tasse a chi produce energia con i carbon-fossili.
La transizione
energetica mira all’abbattimento delle emissioni di gas serra del settore
energetico, che da solo produce i tre quarti delle emissioni globali. Secondo
l’agenzia internazionale dell’energia, entro il 2050 il 90% dell’energia che
alimenta le economie globali dovrà essere prodotta da fonti rinnovabili.
Le energie
rinnovabili sono certamente cresciute molto negli ultimi anni, fino ad arrivare
in Italia a coprire circa il 40% del fabbisogno energetico. Ma questo non è
stato ottenuto a basso costo anzi, i costi sono molto elevati ed inoltre per
via del fatto che molta di questa energie è non programmabile la rete elettrica
deve comunque garantire un fabbisogno di
back-up coperta da fonte tradizionali contribuendo ad aumentare i costi.
L’attuale Sistema energetico dipende quindi ancora fondamentalmente dalle fonti
termiche tradizionali nonostante la propaganda delle fonti alternative.
Per raggiungere gli obiettivi del 2030 dovremo installare circa 70 GW di rinnovabili nei prossimi 10 anni, il che significa installare circa 7 GW all’anno, ma l’anno scorso siamo rimasti a circa 0,8 GW
Il ministro
Cingolani ma anche la presidente Von der Layen hanno cominciato a riparlare del
nucleare come fonte di energia da incentivare per poter raggiungere gli
obiettivi che l’Europa si è data per ridurre il contributo dei combistibili
carbon-fossili.
Ovviamente in Italia subito si è acceso un ampio dibattito scientifico e politico tanto che il ministro Cingolani è stato oggetto di molte proteste, ma per esempio Salvini ha rilanciato la possibilità di aprire una centrale nucleare in Lombardia, forse pensando al sito di Caorso. E’ chiaro che una centrale nucleare per essere pronta necessità di molti anni, e quindi una corretta programmazione energetica basata su di essa deve essere stabilita con molto anticipo.
Nel tema della
conversione a combustibili non fossili e alla decabornizzazione la Germania per esempio da tempo ha pensato alle
possibili alternative come il gas. Questo è il progetto strategico per la
Germania in vista della decarbonizzazione denominato gasdotto NordStream2. Una
vittoria della Merkel a fine mandato.
E’ di questi
giorni è la notizia del completamento del gasdotto NordStream2 che porterà il
Gas dalla Russia alla Germania saltando il transito sul territorio dell’Ucraina
e di tutti i paesi dell’est transitando sotto il Mar Baltico.
Un Progetto
fortemente voluto da Mosca e Berlino, osteggiato dagli Usa e dall’Ucraina,
ritardato dalle sanzioni per la guerra in Ucraina, ma con Biden gli Usa per
non perdere l’alleato Tedesco hanno dato il via libera all’ultimazione del
Progetto.
Un Progetto
faraonico che renderà l’esportazione di gas dalla Russia alla Germania e
tramite questa all’Europa occidentale garantendo alla Russia di gestirlo senza
intermediazioni e senza pagamenti di pedaggio vari. Proprio per questo
l’Ucraina era fortemente contraria è chiaro infatti che ne rimarrà danneggiata.
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