Il primo
augurio che ci facciamo è che questa Santa Pasqua possa farci riscoprire che è
la vicinanza a Dio che salva. Il Papa nel suo messaggio per la Quaresima parla
della miseria materiale, morale e spirituale e spiega che la miseria spirituale,
cioè la lontananza da Dio, provoca la miseria morale che “consiste nel
diventare schiavi del vizio e del peccato” la quale porta alla miseria
economica. Quanto questo è vero anche nella nostra società e forse, dovremmo
chiederci se non è anche una delle cause della crisi.
Allora come
dice Papa Francesco “Il Vangelo è il vero antidoto contro la miseria
spirituale: il cristiano è chiamato a portare in ogni ambiente l’annuncio
liberante che esiste il perdono del male commesso, che Dio è più grande del
nostro peccato e ci ama gratuitamente, sempre, e che siamo fatti per la
comunione e per la vita eterna. Il Signore ci invita a essere annunciatori
gioiosi di questo messaggio di misericordia e di speranza!”. Dobbiamo fare un po’
come il cieco nato, una volta che gli furono aperti gli occhi, a
partire da ciò che gli è accaduto, diventa testimone di Gesù e della
sua opera, che è l’opera di Dio, della vita, dell’amore, della
misericordia. Il cammino che ci ha accompagnato a festeggiare la Pasqua del
Signore è quello della riscoperta dell’amore di Dio e della sua misericordia
che sempre ci ama, ci accoglie, come ci ricorda Papa Francesco, Dio non si
stanca mai di perdonarci e di accoglierci. Di più Dio si dimentica dei nostri
peccati quando ci confessiamo. Ogni volta abbiamo l’occasione di ricominciare.
Riscoprire il Suo perdono verso di noi deve aiutarci anche a dare il nostro agli
altri, una società in cui le rotture nei rapporti sociali, familiari, personali
non si ricompongono col perdono è una società più arrabbiata, più povera, in
cui ci ritroviamo più soli.
Papa Francesco
qualche giorno fa ha parlato del "dramma del cuore chiuso, della mente
chiusa" dei farisei. I farisei ci ricorda il Papa non sono aperti alla
possibilità che Dio ci parli, ci dica com'è il suo cammino, diventano cosi
schiavi del proprio schema di pensiero, che è il pensiero unico. “Questa gente
ha chiuso la porta alla promessa di Dio. E quando nella storia dell'umanità
viene questo fenomeno del pensiero unico, quante disgrazie!”. Ma anche oggi, ha
rilevato il Papa, "esiste l'idolatria del pensiero unico". Oggi
"si deve pensare così, e se tu non pensi così, non sei moderno, non sei
aperto, o peggio”.
Gli auguri che
ci e vi facciamo sono che questa Pasqua apra anche a noi gli occhi, il cuore e
la mente, alla possibilità che Dio ci parli e alla gioia che questo porterà
nella nostra vita.