Le polemiche di questi giorni della sinistra PD e gli appelli dei soliti "illuminati" Rodota' e Zagrebelsky e di altri giuristi, intellettuali e scrittori contro la "svolta autoritaria" impressa dal premier Renzi sulle riforme costituzionali mostrano come questa parte sia la vera responsabile dell'immobilismo della nostra Republica e dello stallo politico di questi 20 anni. Le parole usate contro Renzi sono molto simili a quelle usate contro Berlusconi e contro la riforma costituzionale che il suo governo approvò e che prevedeva tra le altre cose la riforma del Senato e la fine del Bicameralismo perfetto. Tale riforma va ricordato fu bocciata dal referendum costituzionale del 2006, e quindi non è mai entrata in vigore.
Anche nel campo economico tornano i conservatori, ancora l'ala sinistra del Pd, la CGIL e Confindustria si schierano contro il job act, cosi come si sono opposti ad ogni riforma del mondo del lavoro negli ultimi 20 anni per tutelare le loro posizioni di rendita e non certo il sistema Italia, come dimostra il differente approccio di CISL e UIL negli anni e della corrente rifomista del PD.
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