L’Azerbaigian sta deliberatamente perseguitando la minoranza armena nel Nagorno-Karabakh, ha infatti ostruito il corridoio umanitario di Lachin un corridoio di montagna che collega l'Armenia all'enclave del Nagorno-Karabakh, tagliato le forniture di gas alla regione proprio all’inizio dell’inverno creando una vera e propria emergenza umanitaria.
Come riporta il sito Dalle Chiese cristiane appello per l'Artsakh/Nagorno-Karabakh - Vatican News i vescovi hanno fatto un appello con una lettera congiunta della Conferenza delle Chiese europee (Kek) e del Consiglio mondiale delle Chiese (Wcc) all’Alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, perché intervenga e faccia il possibile per aiutare il popolo di etnia armena, tagliato fuori da vie di comunicazione e accesso al gas.
La regione aveva già visto la violenza contro gli armeni nella guerra del 2020 che aveva portato ad un vero e proprio esodo dei cristiani di fronte all'avanzata delle truppe dell'Azerbaigian. Secondo la Kek e il Wcc, quanto accade “segue un chiaro modello di comportamento dell’Azerbaigian che contraddice qualsiasi pretesa di buona volontà e responsabilità umanitaria”. La lettera rileva anche prove crescenti di gravi violazioni dei diritti umani contro gli armeni da parte delle forze militari e di sicurezza dell’Azerbaigian. “In queste circostanze, i timori di un nuovo genocidio sono notevolmente e comprensibilmente esacerbati”.
Anche Papa Francesco ha
espresso forte preoccupazione per la situazione creatasi nel Corridoio di
Lachin, facendo un appello per una risoluzione pacifica della crisi.
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