La situazione in Ucraina sembra sempre più peggiorare e non avere una via di uscita.
La riunione NATO a Rumstein ha giustamente mostrato ancora una volta la determinazione dell’occidente a rimanere unito nella condanna dell’invasione dell’Ucraina ma non ha offerto nessuno spazio nuovo alla diplomazia.
Putin continua ad immaginare il suo disegno politico di riaggregare tutta l’area russofona dell’est Europa nonostante abbia detto che il suo scopo sia limitato al riconoscimento di Donbass e Crimea.
Gli Usa e alcuni loro alleati hanno posto come obbiettivo quello di usare questa guerra per sconfiggere la Russia riducendone la capacità militare e gli inglesi addirittura hanno autorizzato l’uso loro delle loro armi per colpire il territorio della Russia. La Russia ha replicato che in questo caso potrebbe colpire dove le armi per l’Ucraina anche in paesi Nato. Putin ha detto che risponderà ad ogni attacco in maniera fulminea e con armi finora non utilizzate. I toni della politica e della propaganda da entrambi i lati non sembrano quindi cercare una intesa ma solo minacciare e alzare il livello dello scontro.
Così intanto la guerra continua e si allarga, la Russia ha cominciato a bombardare le reti ferroviarie ucraine e in Russia vengono colpiti depositi di carburante. Attentati e tensione salgono anche in Transnitria, regione russofona della Moldavia. Il governo ucraino contina a chiedere armi.
Sembra che in entrambi
i fronti ci sia la tentazione di voler far continuare la guerra allontanando un
accordo ed sempre più alto il pericolo che la guerra in Ucraina diventi uno
scontro Nato-Russia.
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