Blog di politica, cultura, attualità, difesa della vita, approfondimenti, opinioni a cura di Paolo e Luca - MILANO (lucapaologemini)
giovedì 5 settembre 2019
In Europa nodi politici da sciogliere
Non solo l’Italia ha in questo periodo deve affrontare nodi politici da sciogliere e ha di fronte a sè possibili cambi di scenario.
In Gran Bretagna Boris Johnson ha tentato il colpo della chiusura del Parlamento e ora anche quello delle elezioni anticipate prima della Brexit ma ha perso entrambi: i labouristi con l’appoggio dei liberali degli scozzesi e di 21 deputati conservatori hanno dato inizio all’iter che ritarda la Brexit a gennaio evitando il NO DEAL, Johnson ha rilanciato con la mozione per il voto anticipato ma Corbyn sapendo che i sondaggi lo danno perdente non l’ha votata.
Ora Johnson ha quasi finito le sue chance o sarà obbligato ad accettare il ritardo della Brexit e quindi a posticipare il voto anticipato , o sarà costretto a dimettersi per mantenere la promessa che non accetterà ritardo, ma in questo caso rischia di mandare al Governo Corbyn senza passare dalla urne visto che ha perso la maggioranza in parlamento. Insomma la situazione si complica sempre più.
In Spagna dopo mesi di trattative, nonostante la vittoria alle elezioni in Aprile, il socialista Sanchez non è ancora riuscito a formare un governo e la Spagna rischia di tornare alle urne per la 4 volta in 4 anni. Insomma una situazione che non vede una soluzione perchè anche se non andasse a elezioni dovrebbe fare un governo di minoranza a rischio caduta e con il problema dell’appoggio degli indipendentisti catalani.
L’Austria e la Polonia torneranno invece al voto entro la fine di ottobre e dovranno esprimersi per una continuità o per un cambio di governo. In Austria, dopo lo scandalo Strache, il giovane leader Kurtz chiederà ancora di guidare l’Austria ma senza la destra pesantemente colpita dallo scandalo. In Polonia la spaccatura politica e sociale forse favorirà ancora il governo al partito Conservatore euroscettico che però avendo appoggiato col voto l'elezione del nuova presidente della Commissione UE e potrebbe quindi avvantaggiarsene per evitare l'isolamento politico degli ultimi mesi.
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