domenica 15 settembre 2019

La prima sentenza mostra l'atrocità del caso Bibbiano

Il caso Bibbiano si dimostra sempre più un caso di estrema gravità che ha colpito famiglie innocenti. Come riporta il Resto del Carlino (https://www.ilrestodelcarlino.it/reggio-emilia/cronaca/bibbiano-genitori-innocenti-1.4781646) una prima sentenza riabilita completamente una delle famiglie accusate ingiustamente di abusi e allunga pesantissime accuse ai servizi sociali e a chi ha gestito il caso.
"Il padre e la madre del bambino erano stati indagati per corruzione di minorenni (chi compie atti sessuali in presenza di minore di 14 anni, per farlo assistere). A seguito dell’azione dei servizi sociali il 30 aprile 2015, il tribunale dei minori di Bologna dispose l’affidamento del minore agli stessi servizi e, nel febbraio 2016, la collocazione in un’altra famiglia" […] "Per il caso del bambino sono stati indagati, a vario titolo - falsità ideologica, violenza privata, frode processuale, falsa perizia - diverse figure confluite nell’indagine: Anghinolfi, Gibertini, Monopoli e la psicoterapeuta di Torino Nadia Bolognini, accusata anche di essersi travestita da lupo cattivo davanti al piccolo associandolo al padre". Incredibile quanto si scopre sulle pressioni esercitate sui giudici anche quando le accuse si mostravano infondate "Monopoli è anche accusato di aver contattato direttamente un giudice onorario convincendolo che il quadro degli abusi patiti dal minore fosse pesantissimo, ma omettendo di riferire che la Procura reggiana aveva chiesto l’archiviazione del procedimento".

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