martedì 13 agosto 2019

Crisi di governo : il partito del non voto

Continua la crisi di Governo.
Oggi al Senato è stato deciso il calendario e Salvini ha perso il voto e quindi la sfiducia si discuterà il 20 agosto, i tempi della crisi si allungano.
In questi giorni e oggi al voto in Senato si sono formati due schieramenti, il centro destra compatto da una parte e M5S PD e LEU dall'altra.
Diciamo che per ora sono due schieramenti non consolidati.
Il vero schieramento che sembra emergere è quello del non voto: i renziani che sanno non saranno rieletti perchè non ricandidati da Zingaretti, i M5S che sanno perderanno molti seggi, Forza Italia per ora alleato con la Lega ma che spinge per avere assicurazioni di seggi altrimenti si schiererà facilmente con il non voto visti i sondaggi.
Insomma uno schieramento trasversale che potrebbe portare a sorprese dopo le dimissioni di Conte. Salvini già ha dovuto subire i ritardi del voto di sfiducia e le pressioni di Forza Italia e il suo disegno di votare velocemente potrebbe non essere così facile anche se ha incassato appoggi pubblici di vari imprenditori per il voto subito e la sua leadership.
Renzi che comanda la maggioranza dei parlamentari PD si muove quasi da segretario e Zingaretti è costretto a seguire le sue posizioni. Il Pd pur di ritardare il voto potrebbe clamorosamente appoggiare M5S in un nuovo governo come dichiarato da vari esponenti.
Salvini oggi in Senato ha accettato di appoggiare la riduzione dei parlamentari voluta da M5S a cui manca un solo voto alla Camera in cambio del voto subito, Di Maio sembra aver preso le distanza dalla proposta Renzi.

Inomma una crisi che si allunga e si complica in cui ognuno cerca di giocare le mosse per arrivare al suo obbiettivo vedremo chi prevarrà



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