La legge sull’aborto è stata approvata nel maggio del 1978. 40 anni fa
nasceva in risposta alla legge 194 sull’aborto il Movimento per la vita che in
questi 40 anni ha anche aperto 300 Movimenti locali, 349 Centri e servizi di
Aiuto alla Vita e a oltre 60 Case di Accoglienza per mamme e bambini.
Cosi Nasceva anche il Movimento per la vita Ambrosiano con lo scopo
ancora attuale di Promuovere il rispetto della vita umana dal
concepimento, in tutte le sue esigenze e in tutto l'arco del suo sviluppo, fino
al termine naturale, Informare su ciò che concerne la vita e la
morte umana: amore, sessualità, procreazione responsabile, vita prenatale,
adozione, famiglia, aborto, manipolazioni genetiche, eutanasia, fine vita, Favorire,
attraverso un forte impegno educativo, rivolto soprattutto ai giovani, la
formazione di una mentalità di accoglienza e di rispetto della vita.
Dal 1978 ci sono stati in Italia 5.814.635 aborti, 87639 nel 2016 di
cui il 32% dei casi le donne sono straniere (27500 nel 2015). Circa il 50%
degli aborti hanno come motivazione le condizioni economiche, il tasso di
abortività delle donne italiane è 5 per mille. Per le donne straniere il tasso di abortività
(15,7 per mille) resta quasi 3 volte più alto di quello delle donne italiane.
Il Movimento per la vita italiano dal 1975 ha aiutato a far nascere
190.000 bambini, 8.301 nel 2016.
L’aiuto in situazioni in cui spesso le donne sono lasciate solo,
l’affiancamento economico (col progetto di adozione per-natale, Raccolti nel
2016 più di 2.000.000 di euro da privati cittadini), la consulenza di esperti
fanno spesso al differenza mostrando che aiutare le donne a prendere coscienza
della loro realtà di mamma e accompagnandole è decisivo.
Ancora oggi invece la discussione sulla tutela della maternità (cosi è
intitolata la legge 194) rimane ferma a schemi ideologici come mostra la
vicenda del manifesto appeso e coperto da una scandalosa censura a Roma. Una
foto che ricordava solo a tutti che il bambino nella pancia della mamma non è
un grumo di cellule, oggi abbiamo tutti i dati scientifici per affermarlo e
bellissime immagini anche 3D del feto. Sappiamo che il bambino nella pancia
della mamma ride, soffre, ascolta, comunica con la mamma. Bisognerebbe partire
da questo senso di realtà per poter discutere come aiutare le donne.
Negli ultimi 3 anni i dati del Ministero della Sanità dicono che ci
sono stati 21mila aborti in meno ma questi non si sono trasformati in altrettanti
neonati in più, anzi nello lo stesso triennio si è ridotto in Italia il numero
dei nati di 30mila bambini. Dati 2016: nati italiani 400.000, nati stranieri
70.000.
Rimane alto il numero delle donne che hanno effettuato precedenti
aborti 26,9% (38% per straniere) e 2853 aborti pari al 2,9% sono fatti da
minorenni, il 5% degli aborti è oltre i 90 giorni di gestazione.
Sul numero in calo degli aborti va però fatto notare che dal 2015
grazie ad una decisione dell’Aifa, in Italia sono in vendita senza prescrizione
medica le pillole dei 5 giorni dopo, meglio nota come Ellaone o come pillole
«d’emergenza». La relazione del Ministero della Sanità rileva un
incremento significativo nel numero di scatole vendute: dalle 145.101 del 2015
si passa alle 189.589 del 2016 (+44.488). Stesso discorso per la “pillola del
giorno dopo”: tolto l’obbligo di prescrizione medica del Levonorgestrel
(Norlevo), nel 2016 quest’ultimo ha registrato un dato di vendita pari a
214.532 confezioni, in aumento di quasi 53mila rispetto al dato del 2015
(161.888).
L’influenza della decisione dell’Aifa nel maggio del 2015è netta se si
pensa che dalle circa 1.600 confezioni vendute a gennaio del 2015 si è passati
alle oltre 20mila nello stesso mese del 2017.
Una data quella del maggio 2015 che segna anche un’inversione di
tendenza sul fronte degli aborti: nel 2015, come emerso dai dati della
relazione del ministero della Salute, le interruzioni volontarie di gravidanza
sono calate del 9,3% scendendo per la prima volta sotto i 90mila; e tra le
possibili ultime determinanti indicate c’è proprio l’eliminazione, per le
maggiorenni, della ricetta medica per la pillola ellaOne.
E’ chiaro che queste pillole che agiscono impedendo l’annidamento
dell’embrione nell’utero, prese fino a 5 giorni dopo il rapporto sessuale, nel
caso di una fecondazione agiscono come abortivi, se è vero che non tutte quelle
che prendono la pillola Elleone sono incinte è evidente che non si po’ trascurare
un certo numero di aborti visto i numeri di confezioni vendute.
L’aborto procurato tramite pillole oltre a mascherare il numero reale
di aborti ha altre controindicazioni: la mancanza del colloquio per prevenire
l’aborto (legge 194), la donna è più sola nella scelta, la banalizzazione
dell’aborto e della sessualità.
Risulta quindi importante l’azione educativa e quella di informazione
su queste tematiche che come MVA portiamo Avanti.
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