mercoledì 28 febbraio 2018

In Siria la situazione precipita. Non tutto viene però raccontato


La situazione in Siria sembra precipitare nuovamente.
A nord lo scontro tra curdi e truppe siriane contro i turchi e a Damasco scoppia la resa dei conti per la conquista dell'enclave di Ghouta in mano ai ribelli. Centinaia i morti molti tra i civili, anche bambini. Una situazione drammatica che ha sollecitato il richiamo della comunità internazionale ad una tregua umanitaria.

Anche il Papa domenica scorsa è intervenuto all'Angelus "Cari fratelli e sorelle, in questi giorni il mio pensiero è spesso rivolto all’amata e martoriata Siria, dove la guerra è riesplosa, specialmente nel Ghouta orientale. Questo mese di febbraio è stato uno dei più violenti in sette anni di conflitto: centinaia, migliaia di vittime civili, bambini, donne, anziani; sono stati colpiti gli ospedali; la gente non può procurarsi da mangiare… Tutto questo è disumano. Non si può combattere il male con altro male. E la guerra è male. Pertanto rivolgo il mio appello accorato perché cessi subito la violenza, sia dato accesso agli aiuti umanitari – cibo e medicine – e siano evacuati i feriti e i malati. Preghiamo Dio che questo avvenga senza indugio."

E' giusto ricordare che anche la capitale Damasco è coinvolta nella Guerra per il controllo di Ghouta. Da questa zona infatti continuano a partire tanti missili e colpi di mortaio sulla capitale come dimostra la seguente testimonainza dei Padri Salesiani di Damasco. Questa notizia ovviamente come altre volte è già successo nel racconto unilaterale della Guerra siriana non viene riportata dai grandi media, ma a Ghouta, non c'è solo gente inerme, ci sono anche feroci guerriglieri leagti all'estremismo islamico.


“ Cari amici,
vi scrivo in questi giorni in cui la capitale della Siria vive momenti difficili. È sempre stato così, in questi sette anni di guerra in Siria, ma in questi giorni si soffre ancora di più. Vengono lanciati tanti missili e colpi di mortaio sulla capitale dal Ghouta, zona della periferia di Damasco piena di Jihadisti dell'Isis e tanti altri gruppi islamici fondamentalisti che cercano di fare della Siria... il loro califfato. Tanti missili stanno causando tanti morti civili e bambini, tante scuole hanno chiuso le porte. É stato ordinato il coprifuoco in tutta Damasco. Tanta è la paura dalla gente e dei bambini. Anche noi dell'oratorio salesiano abbiamo sospeso tutte le attività. I ragazzi solitamente arrivano con i pullman all'oratorio, per cui può essere pericoloso fargli attraversare la città. Abbiamo detto a tutti loro di stare in casa fino ad un miglioramento della situazione. Che al momento non arriva. Spero la mia voce possa giungere a tutti voi, voglio rompere il silenzio assoluto che avvolge la tragedia che sta vivendo il popolo siriano, per non parlare della manipolazione dell’informazione da parte di tanti mass media in occidente. Mi affido tutti voi, amici. In questo tempo di Quaresima, tempo di preghiera e ritorno a Dio Padre. Che il sole della risurrezione tocchi i cuori dei potenti e torni la pace in questa terra martoriata. Noi continuiamo a sostenere le famiglie in difficoltà.

Con affetto,
Don Mounir Hanachi
Direttore dei salesiani Don Bosco Damasco – Siria.

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