I dati parlano chiaro in Italia mancheranno i medici ma la politica e l'univeristà non fanno nulla per prevenire questo grave problema.
Nei giorni scorsi un
comunicato di FIMMG (Federazione medici di medicina generale) e ANAAO
(sindacato dei medici dirigenti) denunciava una situazione che si prevede
drammatica: tra 5 anni – si legge – a causa dei pensionamenti previsti e del
mancato bilanciamento di nuove assunzioni, si stima che mancheranno all’appello
45 mila medici, tra specialisti e medici di famiglia. Una forbice che si prevede si allargherà ancora di più fra 10 anni: nel 2028, infatti, dovrebbero andare in pensione 33.392 medici di base e 47.284 medici ospedalieri, per un totale di 80.676 unità. (vedi articolo IlSole24Ore http://www.infodata.ilsole24ore.com/2018/02/21/medici-italiani-quanti-oggi-quanti-saranno-fra-10-anni/)
Secondo ANAAO, responsabile di questo lento e inesorabile declino è l’attuale sistema italiano delle scuole di specializzazione in medicina, che non garantirà – secondo gli esperti – un numero sufficiente di specialisti per il prossimo futuro. Oggi, infatti, i posti resi disponibili per le scuole di specializzazione sono complessivamente circa 6.500 l’anno, ma secondo le nostre stime ne sarebbero necessari almeno 8.500. A mancare nelle corsie – conclude – saranno a breve soprattutto pediatri, chirurghi, ginecologi e cardiologi”.
Questo imbuto fra pensionamenti e formazione è noto e bisognerebbe metterci mano ma evidentemente interessi particolari di categoria e myopia politica non riescono a vedere il problema e a provi rimedio.
Vediamo un confronto anche con l'Europa
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