In Egitto la situazione continua ad essere drammatica con scontri violenze e morti. Degli ultimi giorni la notizia della manifestazione delle donne dopo il video della violenza su una ragazza. Le proteste dei giovani di piazza Tharir sembrano però aver poco seguito visto i risultati elettorali parziali hanno dato tra il 35 e il 40% ai fratelli musulmani e tra il 20 e il 25% dei voti addirittura ai salafiti. Non è ancora iniziato il processo ai responsabili delle violenze sui copti, e il governo dei militari promette giustizia e fine delle violenze ma con scarso risultato.
Non sapremo come reagirà la giunta militare quando, a gennaio, finirà il processo elettorale e i risultati confermeranno la stragrande maggioranza ai fondamentalisti islamici, che chiederanno un processo di islamizzazione, almeno in parte, del paese e delle sue istituzioni. Come sarà garantita la libertà religiosa dei cristiani e dei copti che costiruiscono una minoranza rilevante nel paese? La situazione sembra molto complicata e tenendo conto che anche in Siria continuano le violenze e la situazione rischia di precipitare verso una guerra civile, sono due stati chiave per la stabilità del Medioriente è fortemente a rischio. Siria ed Egitto occupano un ruolo chiave e purtroppo il 2012 non si presenta privo di rischi.
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