Il 2011 è stato caratterizzato sicuramente per l'Europa e l'Italia dalla crisi economica. Riteniamo che l'analisi migliore di questa crisi sia stata fatta da Benedetto XVI “una mentalità che è andata diffondendosi nel nostro tempo rinunciando a ogni riferimento al trascendente si è dimostrata incapace di comprendere e preservare l’umano. La diffusione di questa mentalità ha generato la crisi che viviamo oggi, che è crisi di significato e di valori, prima che crisi economica e sociale” (discorso al pontificio consiglio per i laici)
Ci sembra di poter aggiungere che una riscossa sul tema dei valori debba tener conto di altri due fattori sociali non sono considerati : il calo demografico e la necessità di un ricambio generazionale. Per l'inizio del nuovo anno vogliamo lanciare una piccola provocazione in particolare per l'Italia. Per il 2012 la vera novitaà potrebbe essere il lasciar spazio e lanciare una nuova generazione, di 40-50 enni, nei posti di comando e cioè nelle classi dirigenti delle aziende e delle banche, i professori universitari, i politici, gli amministratori delegati . Forse una nuova generazione saprebbe affrontare la crisi con idee e ottimismo nuovo e senza indicatori e stereoitipi vecchi. Se la società deve cambiare e deve cambiare la cultura e la mentalità, forse ci vogliono anche persone nuove non la stessa generazione che ha portato a questa crisi. Buon anno 2012.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.